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A Colazione: Tutto il dolce della Sardegna

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A Colazione: Tutto il dolce della Sardegna

Sarò banale ma ogni volta che mi sposto in Italia non rimango mai deluso dalla cucina regionale, ricca sia in termini di porzioni che di gusto. Ma chi mi segue su questa rubrica sa che la mia attenzione è rivolta in modo particolare al mondo del dolce. E sarò fedele alla mia linea anche in questo articolo in cui parlerò dei dolci gustati durante il mio recente soggiorno in Sardegna.

Sia chiaro: essendomi fatto guidare "al momento" ho assaggiato ciò che mi ispirava, cadendo magari nell'errore di non assaggiare qualcosa di veramente tipico. In altre parole questa "guida" non è esaustiva ma è un buon punto di partenza per puntare i riflettori sui dolci regionali.

Dopo un po' di chiacchiere, veniamo al sodo. E partiamo da:

1. Offella, pasta sfoglia caramellata chiusa a forma di raviolo, ripiena di crema pasticcera (la mia preferita), cioccolato o marmellata. Mangiata al bar cristallo di Porto Torres. Voto 8.

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2. Seada. Forse il dolce più conosciuto nel Sassarese (anche qui attendo conferme o smentite). Dalla forma di un raviolo di pasta simil brisé (fatta con semola), è farcita con formaggio fresco acido (la cui presenza è percepita dall'olfatto nel mentre si mangia un boccone). Il tutto viene fritto e ricoperto con zucchero semolato (mangiata da il Quirinale di Sassari) o miele (mangiata alla trattoria Marco Polo di Alghero). Una grattugiata di limone conclude l'opera. Personalmente mi è piaciuta la sua atipicità rispetto al dolce nella concezione classica. La nota di formaggio (insolita nel mondo della pasticceria) si fa sentire. Voto 8,5.

A Colazione: Tutto il dolce della Sardegna
A Colazione: Tutto il dolce della Sardegna

3. Tumbarella. Puntando verso Stintino ho assaggiato la cugina della seada. Anche qui parliamo di una pasta che avvolge un ripieno. Ma quest'ultimo è fatto di ricotta, noci e canditi. Anche in questo caso il dolce viene fritto e servito con zucchero semolato o con miele. Mangiata al Chiringuito di Stintino. Voto 9.

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4. Crema catalana. Facendo tappa ad Alghero è impossibile non riconoscere i tratti della dominazione spagnola. E la cucina non fa eccezione. Di crema catalana ne ho assaggiate due versioni: la prima, poco spagnola ma più vicina alla crème brûlée è caratterizzata da una crosta di zucchero in superficie molto marcata (e piacevole) e da un leggero sentore di vaniglia (che ricorda appunto la cugina francese), gustata presso La conchiglia. L'altra versione, forse meno piacevole di consistenza, mi ha colpito nel gusto. Quest'ultima è del ristorante La Bifora. Voto 8 per entrambe.

A Colazione: Tutto il dolce della Sardegna

5. Infine, un doveroso tuffo nei dolci casalinghi, quelli che non possono mancare nelle credenze delle massaie: papassini, pardulas in primis. Gli aromi di mandorla la fanno da padrone, abbinati spesso a ricotta e canditi. Acquistati ad Alghero presso la bottega di Dolci Casalinghi Di Senatore Raffaela. Di questi, consiglio di prenderne un sacchetto e di mangiarli passeggiando per la città. Vi assicuro che non c'è di meglio. Voto 10.

A Colazione: Tutto il dolce della Sardegna

Se siete arrivati fin qui avrete capito che la Sardegna, con i suoi dolci non mi ha affatto deluso. È stato bello assaggiare il nuovo e sentire le varie influenze nei dolci (catalane e piemontesi). Magari nei prossimi appuntamenti proverò a realizzarne alcuni.