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Arale, il bianco d’Umbria della cantina Pomario nel salotto di Villa Spalletti -antica dimora romana

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Arale, il bianco d’Umbria della cantina Pomario nel salotto di Villa Spalletti -antica dimora romana

Cantina Pomario

Loc. Pomario, 06066 - Piegaro, Perugia
Tel: +39 075 8358579
Mob: +39 347 0680626
Mail: info@pomario.it
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Il grande fascino della storia rende particolarmente amato e desiderato il nostro paese dai viaggiatori del mondo, e dagli italiani stessi che si trovano a riscoprire di continuo realtà uniche e di insolita bellezza.

Roma ne è ricchissima, la sua storia così importante, e imponente, la rende un museo a cielo aperto, nel quale ci si perde, piacevolmente tra le molteplici testimonianze che vanno dalle singole case, alle strade di epoca imperiale, alle botteghe dei tanti artigiani, ai musei, per non parlare poi delle chiese e dei palazzi. Dovendola visitare, diventa veramente difficile scegliere cosa vedere e quanto dedicare allo scorrere reale della vita romana open air, o ai luoghi chiusi.

Arale, il bianco d’Umbria della cantina Pomario nel salotto di Villa Spalletti -antica dimora romana

Il corso degli eventi di tale intensità e dimensioni dà luogo ad una concentrazione notevole di dimore di lusso, appartenute alle famiglie romane importanti per titoli nobiliari o per cariche politiche. Siamo nella capitale e questo particolare riesce a dare un seguito a tutto ciò, mantenendo viva, e non decadente, questa parte di storia, custode di architetture pregiate, a loro volta contenitori di collezioni artistiche legate alla storia delle singole famiglie.

Tra queste c’è la bellissimaVilla Spalletti Trivelli,

a ridosso del Quirinale, una dimora patrizia di inizio novecento, divenuta un boutique hotel di lusso, che offre un’esperienza autentica grazie al fatto che qui nulla sia stato rimosso da quando è stata costruita.

Arale, il bianco d’Umbria della cantina Pomario nel salotto di Villa Spalletti -antica dimora romana

“Siamo felici della scelta di aver trasformato la dimora di famiglia in un boutique hotel – spiega Andrea Spalletti Trivelli - Siamo orgogliosi di far vivere ai nostri ospiti l’atmosfera intima della villa con la sua storia, i suoi arredi, la sua biblioteca. Una proprietà con un’anima, che racconta secoli di passione per l’arte, per la cultura, per il bello.”

E così ci racconta le origini degli Spalletti, notevoli - tra i suoi antenati fu una donna a introdurre progetti innovativi e di apertura, incidendo in maniera importante sul corso della storia della dimora.

Arale, il bianco d’Umbria della cantina Pomario nel salotto di Villa Spalletti -antica dimora romana

È Gabriella Rasponi, vedova del Conte Venceslao Spalletti Trivelli, Senatore del Regno, e nipote di Gioacchino Murat e di Carolina Bonaparte (sorella di Napoleone).

Arale, il bianco d’Umbria della cantina Pomario nel salotto di Villa Spalletti -antica dimora romana

Agli inizi del Novecento acquistò il terreno davanti ai giardini del Quirinale e affidò l’incarico di costruire Villa Spalletti Trivelli all’architetto Domenico Avenali. Nei primi decenni del Novecento, la villa diventò un salotto artistico-culturale di primo piano a Roma, frequentato da personaggi di spicco dell’epoca, tra cui Romualdo Bonfaldini, Sidney Sonnino e Rabindranath Tagore, premio Nobel per la letteratura nel 1913.

Proprio in quel nobile salotto, Andrea ci accoglie all’ora dell’aperitivo, stappando i vini della tenuta di famiglia, Pomario in Umbria,

Arale, il bianco d’Umbria della cantina Pomario nel salotto di Villa Spalletti -antica dimora romana

un tipico poggio che prende nome dalla località, nel comune di Piegaro, in provincia di Perugia. Siamo nella sala del Rubens che carpisce del tutto l’attenzione, accendendo le aspettative su tutto il resto.

Tra i vini spicca decisamente il bianco Arale, annata 2021, da uve trebbiano e malvasia proveniente da una vigna vecchia.

Arale, il bianco d’Umbria della cantina Pomario nel salotto di Villa Spalletti -antica dimora romana

Il colore ci svela da subito la scelta di fare macerare il mosto con le bucce, passaggio ben gestito in tempi molto corti, fino all’alzata di cappello, alla quale segue una fermentazione in legno. Si fa notare da subito al naso per l’unicità del carattere, ha bisogno del giusto tempo nel bicchiere per raccontarsi, a differenza di Andrea che va spedito come un treno.

Sa coinvolgere nei tratti di cenere e incenso, accompagnati da note che virano sui toni dolci dell’albicocca, del mango, poi cedro e mandorla. Il sorso è ricco e dinamico, ora ruvido, poi setoso, ancora verticale nella freschezza che conferisce grande piacevolezza, assicurando lunga vita al vino delle colline perugine. Ad occuparsi di Pomario sono i genitori di Andrea, Giacomo Spalletti Trivelli e la moglie Susanna d’Inzeo. Hanno scelto e concepito questo podere come il proprio luogo di buen retiro per evadere dai ritmi cittadini romani.

Arale, il bianco d’Umbria della cantina Pomario nel salotto di Villa Spalletti -antica dimora romana

L’intima intesa con questa terra in breve ha acceso l’idea di diventare azienda vitivinicola, di investire sul piacere dell’attesa e di poter poi raccontare tutto questo in una bottiglia.

Entrano così in squadra Federica de Santis e Mery Ferrara, con la supervisione enologica di Maurizio Castelli.

Gli Spalletti si ritrovano a fare vino un po' per caso, inseguendo l’innato senso di bello e profondo, e quell’imprinting ricevuto sin dalla nascita, da generazioni, a dare sempre il meglio, giova tantissimo anche ai vini di Pomario, dove, sappiamo bene, che nulla è scontato e che le verità traspare vivamente nel bicchiere.

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