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Greco di Tufo Bacio a Scannisi 2021 – Quando si sogna bene

Greco di Tufo Bacio a Scannisi Le Terre Diverse paolo caciorgna

Greco di Tufo Bacio a Scannisi 2021 – Quando si sogna bene

In genere si dice che bisogna sognare in grande. È una filosofia che può lasciare l’amaro in bocca. Sognare bene dà più possibilità di riuscita. Ecco, questo è il caso del Greco di Tufo Bacio a Scannisi, il sogno sognato a lungo da Paolo Caciorgna e Nicola berti, due enologi divenuti grandi amici sul lungo percorso del lavoro insieme.

Strano a dirsi, sono entrambi toscani, nel senso che di toscani da queste parti non se ne incontrano. Allo stesso tempo però questo particolare, per nulla piccolo o irrilevante, sottolinea la grandezza del Greco di Tufo, la sua capacità di esercitare un fascino come pochi bianchi italiani sanno fare. Il nome del vino è il medesimo della contrada che accoglie il vigneto. Piccola vigna virtuosissima, non arriva ad un ettaro ed è già un miracolo essere riusciti ad acquistarla nel bel mezzo della zona più vocata per il Greco di Tufo. Siamo nella frazione San Paolo, conosciutissima agli appassionati di questo bianco da intenditori, perché proprio qui ci sono i vigneti di Benito Ferrara, uno dei migliori interpreti del greco di Tufo. Caciorgna è da moltissimi anni il loro enologo e la sua inclinazione alla precisione, condotta sul duplice binario della passione, ha introdotto cambiamenti importanti su questo piccolo territorio dalla forte vocazione enologica.

Insieme Paolo e Nicola hanno dato vita al progetto Le Terre Diverse, acquisendo vigneti nei territori da loro più amati: la Toscana con il sangiovese, l’Etna con il nerello mascalese e il carricante, la Campania con il greco di Tufo.

Sapete quanto amo il Greco di Tufo e quando becco la bottiglia giusta sono solita conservarne almeno altre due in cantina: una la stappo dopo un paio di anni, all’altra lancio la sfida dei tempi molto lunghi e il greco di Tufo ne esce sempre vincitore trionfale.

Ecco il secondo assaggio di Bacio a Scannisi 2021 che conferma la mano felice del produttore e la grande vocazione della vigna

posta a 400 metri di altitudine, nella zona di San Paolo, su suolo argilloso calcareo, con presenza di ceneri vulcaniche e una pendenza importante.

Ha una sua esclusiva, sia al naso che all’assaggio, sa mettere insieme eleganza e l’esuberanza del vitigno, cosa per nulla facile. Questo gli conferisce un’unicità decisamente piacevole e ben riconoscibile. È un vino che si fa amare già nei profumi che aprono sui toni delle erbe mediterranee, incide il carattere minerale di sasso marino, poi la frutta bianca di nespola, sottili la citronella e lavanda. In bocca si apprezza il vigore del vitigno e del terroir, affilato, ma non graffiante, l’eleganza è una costante, torna l’anima minerale che si allunga sui toni salini e anticipa lunghe evoluzioni sulla strada maestra di Contrada Bacio a Scannisi.

Ce lo possiamo portare in barca, stapparlo con la cucina di mare e può spaziare dagli spaghetti ai ricci di mare sino al tonno alla griglia o alle alici fritte. Spaziale con il calamaro alla brace.

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