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Brunello di Montalcino 2015 Le Potazzine: "L'annata del secolo"

Wine Club di Marina Alaimo, Brunello di Montalcino 2015 Le Potazzine

Brunello di Montalcino 2015 Le Potazzine: "L'annata del secolo"

Montalcino è un borgo del vino incredibilmente bello, meta ambita dagli enoturisti che amano ritrovarsi tra le sue strade antiche e stappare Brunello come non ci fosse un domani per cercare di carpire ed entrare nella magia di questo luogo. È un paese piccolo con appena 6000 abitanti, dove sembra che il tempo si sia fermato, ma conoscendolo meglio ti accorgi che qui i pensieri di chi investe nel vino e nell’accoglienza corrono veloci. Una cosa che colpisce in particolar modo è la vista incantevole sulla Val d’Orcia che si apre maestosa lungo le strette viuzze ripidamente diramate dal corso principale. Ci si ritrova un po’ tutti tra piazza del Popolo e piazza Garibaldi, l’una quasi compresa nell’altra, e in quest’ultima è d’obbligo sostare alla vineria Le Potazzine di Gigliola Giannetti. L’ospitalità della padrona di casa è squisita almeno quanto i suoi vini, la cucina si fa apprezzare per la semplicità e la lettura attenta alla tradizione toscana.

Ma che vuol dire Le Potazzine?

Da queste parti sono le cinciallegre, divenuto nomignolo affettuoso affettuoso con il quale la madre di Gigliola chiamava le sue nipoti Viola e Sofia da bambine. La popolazione ilcinese dimora soprattutto tra le vigne, e in località Le Prata, a 500 metri di altitudine, troviamo i filari ordinati e la cantina delle Potazzine, circondati dal bosco. La posizione alta si è rivelata particolarmente favorevole con il costante innalzamento delle temperature, una problematica sulla quale il mondo del vino si interroga con ansia e preoccupazione.

Venendo all’annata 2015, in commercio dal 2020 per il Brunello, è ritenuta particolarmente buona per gli equilibri tra le varie componenti del vino e per la complessità espressa – James Suckling l’ha definita l’annata del secolo.

Nel degustare il Brunello 2015 Le Potazzine si coglie questo aspetto, il vino brilla di luce, e ben coniuga eleganza e profondità. Apre sui toni fruttati della ciliegia, scorza d’arancia, seguiti da sbuffi balsamici e floreali di rosa allungandosi sulle nuance delicatamente speziate. Succoso e dinamico all’assaggio, a tratti austero, tiene un ritmo vivace cadenzato dai tannini precisi e dalla freschezza che spinge senza essere invadente.