Bucce d'Uva – Il macerato di Tenuta Sant’Agostino
In assaggio il Bianco Beneventano I.G.T. Bucce D'uva 2020 di Tenuta Sant'Agostino
Via Cupa N°8, Solopaca, Italy
Tel: 393 505 1862
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Nei vigneti del Sannio, i vecchi vigneti di Trebbiano e Malvasia vengono riproposti con una metodologia eterodossa di produzione, la vinificazione in anfora.
L’AZIENDA
Una vera e propria palingenesi aziendale quella di Carlo Ceparano, commercialista partenopeo, fondatore dell’azienda Tenuta Sant’Agostino nel lontano 2013, ubicata in Solopaca, provincia di Benevento, una zona vocata ma probabilmente sovraesposta da pratiche commerciali invasive.
Retaggi personali, voglia di cimentarsi con la propria storia individuale e familiare, consapevole dell’importanza della sfida: fatto sta, in una manciata di anni – con la collaborazione dirimente dell’enologo Vincenzo Mercurio, una produzione attuale attestata intorno alle ventimila bottiglie – Tenuta Sant’Agostino si è imposta sul mercato nazionale come maison di assoluta eccellenza, con una serie di coordinate operative di assoluta caratterizzazione.
Prima delle quali, l’assoluta valorizzazione del terroir, costretto nei suoi perimetri da un lato dal Monte Taburno, dall’altro dal fiume Calore, con dei terreni di natura segnatamente argillosa e sabbiosa, a riprova dello smaccato tenore minerale dei prodotti, ottenuti da uve Trebbiano, Malvasia di Candia, Aglianico e Lambrusco.
Infine, scrupolose vendemmie manuali, regime biologico e colture biodinamiche, e soprattutto, l’uso dell’anfora, nel pieno rispetto delle caratteristiche varietali delle coltivazioni: uso di anfore in terracotta e gres porcellanato, ed infine, ultimo venuto, un c.d. “orange-wine” di grande interesse, che abbiamo assaggiato, il “Bianco I.G.T. Bucce d’Uva”.
IL “BUCCE D’UVA BENEVENTANO BIANCO I.G.T. 2020”
Suggestiva anzitutto l’etichetta, che si caratterizza per un elegante contrasto fra il celeste grafite dello sfondo, ed il dorato dell’anfora stilizzata, vero e proprio manifesto programmatico del prodotto, denominato “ritorno alle origini”. Come dicevamo, un blend di due vitigni, Malvasia di Candia e Trebbiano Toscano, da vigneti di proprietà situati nella zona di Solopaca, con un’età media di quarantacinque anni.
Raccolta manuale, vendemmia tardiva nella seconda decade di Ottobre, con macerazione sulle bucce protratta ed affinamento in anfore di terracotta per almeno un anno: dettaglio nel dettaglio, le due anfore sono realizzate una in grès porcellanato, l’altra in terracotta, rivestita da cera d’api, esclusiva assoluta per il territorio,
L’ASSAGGIO E L’ABBINAMENTO CONSIGLIATO
Alla vista giallo dorato con riflessi ramati, a livello olfattivo in evidenza sentori di frutta matura e candita, sorretta da una raffinata tensione minerale: gusto morbido, interessante lo spessore al palato, con lo “skin contact” che paradossalmente aggiunge per sottrazione, confermata dalla successiva persistenza.
Food-pairing consigliato – temperatura consigliata, da vino rosso, sui 12-14 gradi – piatti vegetariani, ad esempio una parmigiana di zucchine e melenzane, e, perché no, con un pizzico di audacia, un sushi, indifferentemente di pesce o anche di carne, come quello che si sta affermando ultimamente, di carne, non eccessivamente frollate ma di sostenuta complessità.
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