Carlo al Naviglio, il contemporaneo bistrò-cocktail bar di Carlo Cracco
Milano. Carlo Cracco apre all'hotel Ca' Bianca con Carlo al Naviglio
Via Lodovico il Moro, 117- 20143 Milano
Aperto tutti i giorni dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 18 alle 22
Info e prenotazioni:
Tel: 39 02 82196615
E-mail: hello@carloalnaviglio.it
Menù
Menù deliuvery
Finalmente si riapre, almeno per ora. E, come era facilmente prevedibile, i cinema sono pieni e le strade affollate. Ma in fondo è giusto così. Abbiamo fame di normalità.
Io, nel mio piccolo, ho solo fame. Ho avuto la sfortuna di nascere appassionato di buon cibo.
Quindi, al primo giorno di apertura, non potevo farmi sfuggire una succosa novità. Carlo al Naviglio apre i suoi battenti al pubblico. La nuova apertura del rinomato chef Carlo Cracco, situata all'interno dell'hotel Ca'Bianca, ha aperto a febbraio, potendo però servire solo gli ospiti dell'hotel. Un concept che si presenta come un bistrò-contemporaneo, dove la cucina classica incontra la modernità grazie alla mano dello chef Luca Pedata, proponendo un'attenta selezione di materie prime e piatti ben pensati a cui si aggiunge la possibilità di un aperitivo con cocktail elaborati ed esclusivi.
Colgo quindi l'occasione di provare questo nuovo bistrò-cocktail bar oltre che di fare la prima cena fuori in 6 mesi!
Il locale, situato in una posizione un po' decentrata, vicino a piazza Negrelli, é moderno e ben arredato con tavoli in legno bianchi con possibilità di mangiare anche in uno stupendo giardino.
Il piano di lavoro per la mixologia è ampio e le bottiglie ben selezionate e non banali, con molte produzioni proprie. Opto per due cocktail entrambi armoniosi e ben equilibrati. I sapori, ben distinguibili, si alternano in bocca e l'alcool non è mai invadente.
Buoni anche gli stuzzichini: patata viola e barbabietola, ricotta con crema di pompelmo e ketchup home made e un ottimo casatiello. Aperitivo non certo abbondante, ma di qualità.
Decido di approfittarne anche per assaggiare la cucina dello chef. Scelgo il menù degustazione da 4 portate, a sua discrezione. Un menù però senza grandi picchi.
L'antipasto, uovo e provola, ha un'ottima composizione vegetale, ma l'uovo, feticcio di Cracco, né per sapore né per consistenze, se si esclude una lieve nota affumicata, si discosta troppo da un normale uovo alla coque.
La pasta con tonno, capperi, peperone crusco e caglio é invece squilibrata. La consistenza e il sapore quasi pannosi del caglio oscurano ogni altro elemento rendendo la portata monocorde, e il tonno, presente in quantità piuttosto esigue, scompare totalmente nel boccone.
Meglio la pancetta con asparagi e fragoline di bosco dove la nota terrosa dell'asparago e quella acida delle fragoline ben si amalgamano alla grassezza della pancetta, che rimane umida dentro e croccante fuori.
Non esaltate il dolce con tortino di basilico, pompelmo e cioccolato bianco. L'acidità del pompelmo rimane un po'prevaricante e il tortino di basilico, forse per la consistenza spugnosa, non si sposa del tutto con il cioccolato.
Un'esperienza a cui si aggiunge un servizio cordiale, ma non esente da errori tecnici oltre che non particolarmente solerte e un costo di 65 euro per un menù da 4 portate rendono difficile una precisa classificazione del nuovo bistrò di Cracco. I piatti semplici e piuttosto classici, l'assenza di amouse bouche, pre dessert e di piccola pasticceria, oltre che delle piccole attenzioni che si è soliti rivolgere ai clienti rendono l'esperienza nel suo complesso troppo costosa e non completamente appagante soprattutto nel variegato panorama milanese che propone, nella zona, realtà più stimolanti.
Molto più interessante invece la proposta di mixologia: molto ben eseguita ed inedita. Si sa la ristorazione sta ripartendo dopo il suo periodo più difficile. Ci vuole tempo per riprendere il ritmo e affinare i dettagli. Sarò felice di riprovarlo fra qualche mese, ma, per ora, non mi sento di promuovere del tutto l'esperienza.
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