FoodClub | Logo Esdra

George Restaurant Napoli - La stella Michelin del Grand Hotel Parkers’s

Abbiamo visitato il ristorante stellato George del Grand Hotel Parker's

George Restaurant Napoli - La stella Michelin del Grand Hotel Parkers’s

George Restaurant

C.so Vittorio Emanuele, 135 - 80121 Napoli

Email: info@georgerestaurant.it

Abbiamo assaggiato il menù degustazione “Progresso Mediterraneo” dello Chef Domenico Candela,

e come evocato nel nome, è stata esperienza sensoriale di rimandi ad altri luoghi, di agnizioni, ma anche di eterni ritorni.

LA LOCATION

Il George Restaurant è il ristorante fine-dining – Michelin rated – del Grand Hotel Parker’s, il più antico Hotel cinque stelle Lusso di Napoli; vede al timone l’executive chef Domenico Candela e come restaurant manager e sommelier Enrico Moschella, anche quest’anno si è visto riconfermare il prestigioso risultato della Stella, assegnato dalla guida di settore.

George Restaurant Napoli - La stella Michelin del Grand Hotel Parkers’s

Dodici coperti ubicati sulla storica terrazza liberty panoramica del Grand Hotel Parker’s, nella prestigiosa struttura di proprietà della famiglia Avallone, fondatori anche dell’Azienda enologica Villa Matilde, con un panorama ineguagliabile – forse attualmente il più scenografico dell’intera città metropolitana – all’insegna di una cifra stilistica unitaria in cui la tecnica classica si fonde con l’estro creativo.

George Restaurant Napoli - La stella Michelin del Grand Hotel Parkers’s

Rifulgono, sull’ampia terrazza che circoscrive la lounge – inserita negli itinerari storico-paesaggistici del capoluogo partenopeo - le sagome delle sette statue in bronzo rivestite di drappi e raffiguranti altrettante divinità olimpiche, figlie di Zeus e Mnemosime, simboleggianti le virtù dell’Antica Grecia come arte, eloquenza, saggezza e persuasione, a fare da contraltare all’eleganza degli ambienti interni, luminosi e dal forte potere evocativo, funzionali nel periodo invernale.

LA DEGUSTAZIONE E LA FILOSOFIA SOTTESA

Passando alla degustazione al George, tre i menu disponibili, abbiamo optato per quello denominato “progresso mediterraneo”, di 7 portate più dessert e piccola pasticceria, all’uopo rimanendo stupiti dalla marcata stratificazione di influenze riversate dallo chef Candela – dalla cucina asiatica a quella francese, di cui è rigoroso ermeneuta - con in evidenza l’archetipo del ritorno all’origine, nello specifico ai luoghi aviti campani.

Doveroso segnalare anche, preliminarmente, la notabile evoluzione del sommelier Moschella, nella di cui carta rimangono le 135 aziende selezionate originariamente – ad echeggiare il numero civico ove è ubicata la struttura – trasfiguratisi, in un gioco di rimandi numerologici, in 531 referenze di etichette, per appagare le curiosità enologiche più disparate degli ospiti, in una cornice predefinita.

George Restaurant Napoli - La stella Michelin del Grand Hotel Parkers’s

A tale proposito, mutuando le parole del medesimo, “opto per il rifiuto del wine pairing, preferisco invece i wine tasting, volti ad indovinare le preferenze dei clienti svincolandole da abbinamenti didattici precostituiti con il cibo, sulla consapevolezza che la percezione di un prodotto è determinata sia dalla memoria olfattiva e gustativa individuale, ma anche dal mood del momento, nel servizio al tavolo è richiesta la capacità di improvvisare, e di interagire in modo empatico, comprendendo lo stato d’animo del cliente”.

George Restaurant Napoli - La stella Michelin del Grand Hotel Parkers’s

Iniziando il percorso, l’esordio è riservato alla “via della Seta – scampo cotto unilateralmente, lattuga con mango thai, bisque moderna con succo di passion fruit e curry, tartare di polpa di chele al fish masala” appunto esercizio di sincretismo gastronomico derivante dalle diverse esperienze ed influenze dello chef, su cui degustiamo lo Champagne Bouquin Duponte Grand Cru Blanc de Blancs Zero Dosage, sentori di frutta a polpa bianca ed un’elegante acidità al palato.

George Restaurant Napoli - La stella Michelin del Grand Hotel Parkers’s

Cambiando completamente registro, sovviene il “tributo alle tradizioni contadine – cipolla campana cotta sotto sale, ripiena di crema di pane e formaggio erborinato Golden Gel, estratto di alloro e salsa al Falerno del Massico (ovviamente di casa Villa Matilde)” interessante la giustapposizione di consistenze in qst preparazione impregnata di idealità “bucolica”, continuiamo a sorseggiare lo Champagne di cui sopra, scevri da sovrastrutture, come sommelier esige.

George Restaurant Napoli - La stella Michelin del Grand Hotel Parkers’s

Passando ai primi, rimarchevole il binomio “Pomod’oro – spaghettone di Gragnano Igp con diverse qualità e consistenze di pomodori campani” – segnatamente otto, di cui San Marzano, Datterino giallo e rosso, lampadina, pendolino, corbarino di Corbara e Piennolo Vesuviano, infine uno sottaciuto, forse da perfezionare l'amalgama fra le diverse consistente delle qualità – con “incontro di Etnie, bottoni ripieni di babaganoush con salsa di caprino, rognoni di coniglio e olio alle foglie di fico”, unica notazione un leggero eccesso di sapidità, fatta la tara all’eleganza e ricercatezza dell’impiattamento.

George Restaurant Napoli - La stella Michelin del Grand Hotel Parkers’s

Propedeutico ad un’assoluta perfezione estatica dell’umore il Metodo Classico Clo Clo Dosaggio Zero Rosè di Alessandra Divella in Gussago, Pinot Nero in purezza affinato sui lieviti per 4 anni, fuoriuscente dal disciplinare di Franciacorta: memorabile e setoso al palato, con note di piccoli frutti rossi ed un finale vertente al balsamico, da bere a tutto pasto.

Senza dubbio definibile come signature dish – ammesso che ne abbia senso la fissazione per il ramingo chef Candela - il successivo “barbaresco – agnello laticauda con ristretto di peperone papaccella, jalapeno fermentato, bagna cauda leggera di sardine affumicate”, in cui la cottura leggermente precoce dell’agnello è bilanciata dalle note boisee’ ed acide della composizione, un’armonia di sapori al palato, recisa ed audace.

Perdoniamo il campanilismo al sommelier Moschella – di origini siciliane, nato in Taormina - che ci propone il Laeneo Sicilia D.O.C, 2020 dell’azienda Tenuta di Fessina, Nerello Cappuccio in purezza, di pregevole fattura, che tuttavia non riesce a sorreggere l’esuberanza della preparazione, da immaginare magari anche con preparazioni strutturate di pesce.

George Restaurant Napoli - La stella Michelin del Grand Hotel Parkers’s

La “mediterranea D.O.P. – soffice di ricotta di bufala profumata al Limone di Sorrento I.G.P. e fragola di Tortona lattofermentate” è il corretto preludio all’ingresso dei dessert, con un’alternanza dolce salato che funge da viatico alla “Limonata a cosc’aperte” – a rievocare un’antica tradizione campana – alla successiva pastiera, ed infine alla teoria di petit patisserie.

George Restaurant Napoli - La stella Michelin del Grand Hotel Parkers’s

Chiusura enologica affidata al Friuli, regione particolarmente amata dallo scrivente, in particolare dall’azienda Filippon, con il suo vino passito Ramanadolo DOCG 2019, che prende il suo nome da una minuscola frazione del comune di Nimis, nei colli orientali del Friuli, in cui piacevoli note di zafferano si alternano a sentori di albicocca e sbuffi di amaretto, perfettamente integrate nella varietà di dolci conclusivi.

Seguici su facebook foodclub.it

Entra nel vivo della discussione sul nostro gruppo, un luogo libero dove professionisti della ristorazione, clienti e #foodlovers si confrontano sui temi del giorno: Join the #foodclubbersBe#foodclubber