Il futuro ha un cuore antico sui Monti Iblei. Éstro a Palazzolo Acreide
Val di Noto, a Palazzolo Acreide le radici nel futuro di Éstro Restaurant
Via Martiri di via Fani, 11 - 96010 Palazzolo Acreide SR
Tel: 09311969166
Email: [email protected]
Aperto tutti i giorni a pranzo ed a cena; Chiuso il mercoledì.
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Palazzolo Acreide (Palazzuolu) è un borgo barocco nel siracusano dalle radici greche
sui monti Iblei costeggiato dal fiume Anapo e dalla necropoli rupestre di Pantalica.
Siamo a 670 metri sul livello del mare. Palazzolo rientra tra le città tardo barocche del Val di Noto (Sud est Sicilia) colpite dal terremoto del 1693 e inserite dall’UNESCO nella lista del Patrimonio dell'umanità nel 2022 assieme a Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Ragusa, Scicli.
A partire da quest’anno Palazzolo è entrata anche a far parte del progetto del Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo insieme ad altre 103 città del centro Sicilia.
Insomma un contesto ambientale di antica bellezza temprato da una vista ampia, animato dalla luce mediterranea, luce miracolosa in tutta la sua potenza che accoglie anche chi non è isolano, che invita al respiro degli occhi, della pelle, della mente. Consiglio di arrivare a Palazzolo da Scicli attraversando la SP90 via Primosole (Contrada Puoi) per gustarsi vallate quasi incontaminate e colline verdeggianti destinate a pascoli e a grano che richiamano certi paesaggi dipinti dal Perugino.
Éstro è un ristorante/pizzeria a Palazzolo aperto in questi ultimi anni di pandemia, anni assai difficili per pensare a fare impresa.
Éstro Restaurant - la sala
Eppure Giuseppe Luparelli e Lorenzo Sorrentino ci hanno creduto. Sono ragazzi affamati da una gran voglia di far bene una cucina di sostanza e territorio a prezzi alla portata di tutti per cui non ci sono scuse per nessuno, non ci sono scuse che reggano passando per Palazzolo Acreide senza deviare da Éstro.
Idee chiare e piedi ben piantati a terra senza le solite velleità gourmettare
che spesso sono solo vacue dichiarazioni d’intenti ammantate di fuffa creativa come se ne sentono e vedono fin troppe in giro tra i giri di giostra del mondo reale e il circo equestre dei social.
Uovo, spuma di patate e tartufo scorzone, dove la spuma non travolge ma avvolge la sugosità del tuorlo.
Volevo essere bollito. Panatura asciutta, carne ben sfilacciata.
Japanese sandwich è la rilettura in chiave iblea del Katsu Sando con pancia di maiale e cipollotto caramellato dentro una focaccina.
Spaghetto, sarde e finocchietto, ottimo equilibrio tra l’amaricante della clorofilla del finocchietto, la freschezza salmastra della sarda leggermente marinata, la grassezza della crema di pinoli.
Capretto a spezzatino.
Ossobuco e cipolla.
La tecnica a bassa temperatura naturalmente aiuta la polposità e l’uniformità di cottura delle carni. La cosa che più colpisce è la sapidità equilibratissima dei piatti: “Sembrava di essere a Milano”, il commento centratissimo dell’amico catanese Alberto Buemi.
Pierpaolo Messina alias Marabino viticoltore in Noto, ci ha stappato una magnum del suo Ciusa Guasta della vendemmia 2016.
È il Cabernet Franc con cui abbiamo pasteggiato durante tutto il pranzo, originato dalla vigna casalinga che coltiva con ardore a Porticaletto.
Una vignetta lavorata con la fiamma della devozione da Pierpaolo ma custodita da una dozzina di oche starnazzanti.
Il Ciusa Guasta è un vino molto personale che Pierpaolo fa per se stesso e per gli amici, un rosso dal carattere teso, vibrante, vivo e arioso, affinato in Clayver (botti di ceramica ). Un vino viscerale che adoro fin dalla prima volta che Pierpaolo me l’ha fatto assaggiare anni fa, credo eravamo sull’Etna. Prima annata la 2012.
Pasticceria di ottima fattura, anche qui colpisce l’equilibrio delle creme, in questo caso l’uso assennato dello zucchero, mai in eccesso.
- Tartelletta frutta e verdure con gelato di banana
- Tiramisù
- Cannolo di ricotta
L’icona nuda di Manara nel bagno di Éstro vale come extra.
Un fondo schiena che predispone ai piaceri della gola, a prescindere dall’età o dagli orientamenti sessuali di chi entra a fare i suoi bisogni, a lavarsi le mani, a rifarsi il trucco.
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