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Il Papavero (Eboli) - in un bel cortile una cucina regionale con qualche guizzo creativo

Recensione Il Papavero Eboli con chef Fabio Pesticcio

Il Papavero (Eboli) - in un bel cortile una cucina regionale con qualche guizzo creativo
Il Papavero - Eboli (SA)
Corso Garibaldi 112 - tel. 0828 330689
Chiuso il lunedì e la domenica a pranzo
Menù degustazione da 45 € e 60 €
Alla carta sui 60 €

Un palazzo storico del centro di Eboli, dotato di un bel cortile interno, accoglie le sale del ristorante il Papavero. In cucina c'è, ormai da tempo, il giovane chef Fabio Pesticcio.

Al nostro arrivo veniamo ricevuti e fatti accomodare proprio ad uno dei tavoli situati nel giardino interno.

L’ambiente è curato: il pergolato in legno, le piante che vi si arrampicano, la musica in sottofondo contribuiscono a creare una atmosfera rilassante.

Il Papavero (Eboli) - in un bel cortile una cucina regionale con qualche guizzo creativo
Il Papavero - la sala esterna

Dopo poco, dalla cucina arriva l'aperitivo.

Il Papavero (Eboli) - in un bel cortile una cucina regionale con qualche guizzo creativo
Il Papavero - l'aperitivo

Da sinistra a destra sul piatto lungo: chips di barba di rombo e polvere di alga; zeppola di baccalà e paprica; millefoglie di barbabietola e parmigiano; taco con tartare di manzo.

In alto, sempre da sinistra verso destra: sedano e alici; chips di riso con scampo crudo; pan brioche con bottarga di triglia.

L'entrée è sfiziosa, ma nessun assaggio colpisce in modo particolare.

Un inizio soft.

Ordiniamo alla carta alcuni dei piatti che ci incuriosivano di più. Partiamo con gli antipasti.

Il Papavero (Eboli) - in un bel cortile una cucina regionale con qualche guizzo creativo
Il Papavero - Pane, burro e alici

Il piatto presenta delle alici marinate in sale e zucchero, perle di burro, salsa di cipolla rossa in agrodolce, petali di cipolla rossa agrodolce e sfoglie di pane.

Manca totalmente, sia come consistenza che come sapore, l'elemento del pane, inserito solo in piccole sfoglie che si sciolgono al contatto col palato.

Prevale nettamente la cipolla, ingrediente "estraneo" al trittico tradizionale, che in bocca scarica un'acidità eccessiva rispetto a quella che servirebbe per bilanciare il grasso del burro.

Restando nel tema della tradizione degli antipasti di mare, il piatto ricorda molto di più le alici marinate che il pane burro e alici. Probabilmente annunciato in questi termini sarebbe anche più apprezzato.

Il Papavero (Eboli) - in un bel cortile una cucina regionale con qualche guizzo creativo
Il Papavero - triglia, pecorino, cocco e frutti rossi

Il pesce, farcito di pecorino, viene servito su una salsa di frutti rossi e rifinito al tavolo con una grattugiata di cocco ghiacciato.

Buona la frittura della triglia, umida internamente e croccante all'esterno, ma l'abbinamento proposto non sembra funzionare perfettamente.

Troppo debole l'apporto del pecorino e del cocco: la salsa di frutti rossi copre tutti i sapori.

A seguire, tra i primi ordiniamo un classico del ristorante e una novità.

Il Papavero (Eboli) - in un bel cortile una cucina regionale con qualche guizzo creativo
Il Papavero - pasta mista al ragù di polpo e spuma di patate.

Il piatto si presenta molto bene esteticamente: la spuma di patate copre la pasta e una volta affondato il cucchiaio i sapori e i colori si mescolano tra di loro.

Il ragù è molto intenso, con una piacevole nota piccante e pezzi di polpo tenerissimi.

La profondità del sapore viene in parte addolcita dalla spuma di patate.

Un buon piatto, godibile: una nota di acidità avrebbe forse chiuso perfettamente il boccone.

Il Papavero (Eboli) - in un bel cortile una cucina regionale con qualche guizzo creativo
Il Papavero - paccheri con succo di peperone, limone salato e lardo di manzo.

Questo è il piatto che più mi intrigava, ma che, sfortunatamente, più mi ha deluso.

La pasta viene cotta in un succo di peperone, che, restringendosi ulteriormente e legandosi con gli amidi, acquista una particolare consistenza lucida e leggermente viscosa.

La concentrazione della salsa accentua tutte le caratteristiche naturali del peperone: non solo la dolcezza, quindi, ma anche le note amare e acide.

Ed è proprio l'acidità della salsa che meritava miglior bilanciamento.

Il limone salato, infatti, sebbene doni al peperone un aroma interessante, aggiunge tuttavia ulteriore acidità, mentre la grassezza del lardo di manzo (forse troppo poco?) non è sufficiente ad equilibrare il sapore finale.

Tra i secondi piatti, su suggerimento della casa, proviamo il capocollo di maiale.

Il Papavero (Eboli) - in un bel cortile una cucina regionale con qualche guizzo creativo
Il Papavero - capocollo di maiale con salsa di carote e di ostriche.
Il Papavero (Eboli) - in un bel cortile una cucina regionale con qualche guizzo creativo
Il Papavero - Capocollo di maiale e ostrica in accompagnamento
Il Papavero (Eboli) - in un bel cortile una cucina regionale con qualche guizzo creativo
Il Papavero - l'ostrica contiene il musetto del maiale

Il capocollo dopo aver subito un lungo processo di frollatura viene cucinato a bassa temperatura e servito con tre salse: il suo fondo di cottura, una salsa di carote e una di ostriche.

Il risultato finale è un boccone, stavolta, molto equilibrato, dove la carne offre il supporto per le vere protagoniste del piatto che sono, appunto, le tre salse.

Il sugo di cottura è profondo e intenso, la salsa di carote è dolce e morbida, mentre quella di ostriche dona un piacevole contrasto iodato che smorza e rinfresca.

Finito il piatto principale, apriamo l'ostrica che contiene delle sottili fettine di musetto di maiale, da mangiare come si fa con il frutto di mare.

Senza dubbio il miglior piatto del nostro pasto.

Arriva il pre-dessert.

Il Papavero (Eboli) - in un bel cortile una cucina regionale con qualche guizzo creativo
Il Papavero - predessert.

Un piccolo spicchio di mango ghiacciato con salsa al cioccolato bianco e al basilico.

Come dolce, scegliamo dalla carta il "latte e miele".

Il Papavero (Eboli) - in un bel cortile una cucina regionale con qualche guizzo creativo
Il Papavero - Latte e miele

Nella tazza da cappuccino viene servito un semifreddo al miele, sul quale c'è una crema di latte, del miele di castagno e del polline.

Il sapore complessivo del dolce, dato dalla combinazione di latte, miele e polline, non ci ha convinto. Anche qui un tocco di freschezza e/o acidità avrebbe forse dato uno sprint al dessert, smorzando la monotonia del miele.

Al momento del conto, qualche altro dolcino finale.

Il Papavero (Eboli) - in un bel cortile una cucina regionale con qualche guizzo creativo

Da sinistra verso destra ci sono stati offerti: macarones alla vaniglia, torta al limone, cioccolatino fondente al peperoncino, caramelle alla pesca.

Osservazioni finali.

Il ristorante Il Papavero offre la possibilità di trascorrere qualche ora di relax lontano dal traffico e dai ritmi veloci del centro cittadino: nel cortile del palazzo di Eboli, infatti, il tempo sembra scorrere un po' più lento e ci si rilassa con facilità.

La proposta gastronomica è fondamentalmente di impronta regionale (a menù troverete le alici; le linguine alghe e lupini; il ragù di polpo; il tortello di melanzana, mozzarella e pomodoro, etc), e su questi piatti la cucina dimostra mano ferma e riesce a centrare i sapori principali anche con una certa profondità di gusto.

Gli slanci creativi non sempre riescono ad essere incanalati verso un pieno equilibrio; a volte, per lo meno nei piatti provati, è anche solo la quantità di un determinato ingrediente che, aumentata o diminuita, potrebbe invero essere risolutiva in tal senso.

In particolare, tra le portate da noi assaggiate, sembra proprio il dosaggio delle acidità a non esser stato perfettamente calibrato: qualche nota in più nei piatti tradizionali (nel ragù di polpo e nel latte e miele) e qualche nota in meno in quelli creativi (in particolare, negli antipasti e nel pacchero ai peperoni) avrebbe probabilmente consentito anche di valutare diversamente alcuni accostamenti.

Il servizio è stato cortese, ma non particolarmente caloroso e a tratti un po' disattento.

Il rapporto qualità-prezzo è ottimale: si riesce a mangiare alla carta anche con 50/60€, oppure si può optare per un menù degustazione di 5 portate a 45€.

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