Kostantine Filippou: sapori di mare nel centro di Vienna
Vienna, ristorante Kostantine Filippou: Fra mare, terra e cielo
Restaurant Kostantine Filippou
Dominikanerbastei 17, 1010 Wien, Austria
T: +43 1 5122229
Email: reservation@konstantinfilippou.com
Chiuso domenica e martedì
Menu // Vini
Costo dai 250 ai 380 euro
Prenotazioni
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Viaggiare è uno dei grandi piaceri della vita.
L'unico passatempo in cui più spendi e più ti arrichisci.
Fortunatamente viaggiare non è l'unico modo noto per migliorarsi e lasciarsi circondare da ciò che di bello c'è nella vita. La musica e in generale l'arte in qualunque sua forma è quanto di più superfluo ed essenziale l'essere umano abbia mai creato. E se i musei e le sale da concerti ne sono le più note esemplificazioni queste non sono certo le uniche.
Alcune tavole possono arrivare a questi livelli.
Non parlo certo certo dei salotti ovattati dove si sussurra, si parla di azioni e si guarda il cellulare ignorando ciò che si ha nel piatto o intorno a sè, ma più di quei luoghi che, anche se non brillano per design o atmosfera e sono ben lungi dalla magnificenza di un Train Blue o delle grandi tavole e locali di tutto il mondo, riescono a far parlare i piatti e la passione, e al posto di spingerti a sussurrare per timore di disturbare una riunione d'affari ti fanno venire voglia di alzarti e applaudire.
La sala (foto da internet)
Il pass
Non solo abbinamenti, cotture o qualità della materia prima, certo fattori essenziali, ma alla fine meri dati tecnici all'interno di un'esperienza, ma la capacità di trasmettere le proprie idee e la passione per ciò che si crea.
Questo è senza dubbio il caso di Kostantine Filoppou a Vienna.
Una città che ospita meravigliosi musei ma che, soprattutto fuori dalla primavera, è incapace di trasmettere quel fascino e quel calore che spinge un viaggiatore ad amarla e a tornarci.
Fortunatamente lo stesso non vale per la sua cucina e le sue tradizioni culinarie.
Infatti, benchè l'ambiente si presenti piuttosto algido e minimalista, sebbene ovviamente ben curato, e il servizio piuttosto impostato, il cibo e le incursioni della cucina riescono a far vivere al commensale un'esperienza da ricordare.
Un locale prevalentemente di pesce che propone pietanze complesse e di grandissima raffinatezza con una stratificazione di sapori di rara fattura. Eccelso l'uso dei numerosissimi aceti "di... e non con..." che riescono ad esaltare le varie sfaccettature marine dei piatti. Già impegnativi e molto interessanti gli entrée con materie prime di gran pregio quali gambero rosso, ostrica e un buonissimo sgombro e barbabietola dall'eccellente equilibrio fra le note sapide, acide e dolci.
Sgombro e barbabietola
Gamberi rossi, vaniglia e soia invecchiata 5 anni
Frequenti le alternanze di sapori marittimi e di terra
come nel magnifico tonno, anguilla, funghi e foie gras di anatra con aceto di mela verde dove acidità e parti grasse si fondono in una perfetta sinfonia elevata dai giochi di consistenze. Lo stesso vale per riso croccante con tuorlo, caviale e olio al fico ad aggiungere la nota erbacea necessaria a ripulire il palato.
Riso croccante, caviale e tuorlo
Tonno funghi e e foie gras uno dei migliori piatti mai mangiati
Cremoso e multiforme il porrige di riso, dalla consistenza inusuale, con cetrioli e uova di salmone a dare la spinta sapida, perfettamente contrastata la capasanta con formaggio di montagna che non viene oscurata dalla sua sapidità, ma esaltata dalla leggera acidità del ravanello. Semplicemente eccezionale per profondità e giochi di sapori il piccione, unico piatto di carne, uno dei migliori mangiati, accompagnato da un pane sfogliato con capesante di grandissimo pregio.
Piccione
Pane sfogliato e polvere di capasanta
Servizio formale, che si movimenta e accalora quando gli chef ne prendono le redini riuscendo a trasmettere l'entusiasmo per i piatti da loro creati, adattandosi ai vari tipi di clientela.
Ad una cucina d'autore si aggiunge una carta vini molto interessante, anche se non tutte le bottiglie sono presenti direttamente nel ristorante.
Giusto, però, segnalare due nei:
il primo è la mancanza di una componente vegetale all'altezza dei piatti di carne e pesce, ma soprattutto la non completa accessibilità del locale a persone con disabilità motoria. Soprattutto quest'ultimo punto lascia l'amaro in bocca anche per la facilità con cui questo problema potrebbe essere risolvibile, pur trovandoci in pieno centro storico, ma non può togliere nulla a quella che a livello enogastronomico è una grande cena, ad un costo impegnativo, ma assolutamente meritato.
La degustazione
Sardine, molluschi e cetriolini
Riso, molluschi, uova di salmone e cetriolo (foto da instagram)
Mela, rapa e trota
Capasanta e formaggio di montagna
Aragosta, uva e cavolo
Rosa e cocco
Predessert
Ananas, mandorla e zafferano
Parte del pairing
[ENGLISH VERSION]
Kostantine Filippou: sea flavors in Vienna
Traveling is one of life's great pleasures.
It's the only pastime where the more you spend, the richer you become.
Fortunately, travel isn't the sole means known to enrich oneself and revel in life's beauty. Music and art in any form are among the most superfluous yet essential creations humans have ever devised. While museums and concert halls embody this well, they aren't the exclusive vessels.
Certain dining experiences can reach these levels.
I'm not talking about hushed living rooms where people whisper, discuss stocks, and stare at their phones, ignoring what's on their plates or around them. I'm talking about places that, even if they don't shine with design or atmosphere and are far from the magnificence of a Train Blue or the great tables and venues around the world, manage to make dishes and passion speak. Instead of urging you to whisper for fear of disturbing a business meeting, they make you want to rise and applaud.
It's not just about pairings, techniques, or ingredient quality—vital aspects of an experience—but also the ability to convey ideas and a creator's passion.
This is undoubtedly the case with Kostantine Filippou in Vienna.
A city that hosts wonderful museums but, especially outside of spring, fails to convey the charm and warmth that would make a traveler love it and want to return.
Fortunately, the same does not apply to its cuisine and culinary traditions.
Indeed, despite the rather cool and minimalist setting, although obviously well cared for, and the rather formal service, the food and culinary forays manage to provide a memorable experience to the diner.
A predominantly seafood restaurant offering complex and highly refined dishes with a layering of flavors of rare craftsmanship. The use of numerous vinegars "of... and not with..." manages to enhance the various marine facets of the dishes. The appetizers featuring premium ingredients such as red shrimp, oyster, and excellent mackerel and beetroot with excellent balance between savory, acidic, and sweet notes are already demanding and very interesting.
Frequent alternations of sea and land flavors occur,
as in the magnificent tuna, eel, mushrooms, and duck foie gras with green apple vinegar where acidity and fatty parts blend into a perfect symphony elevated by texture plays. The same goes for crispy rice with yolk, caviar, and fig oil adding the necessary herbaceous note to cleanse the palate.
The rice porridge is creamy and versatile, with unusual consistency, paired with cucumbers and salmon roe to give it a tangy kick; the scallop is perfectly balanced with mountain cheese, not overshadowed by its saltiness but enhanced by the slight acidity of radish. Simply exceptional for depth and flavor plays is the pigeon, the only meat dish and one of the best eaten, accompanied by puff pastry with very fine scallops.
Formal service, which livens up and warms up when the chefs take the reins, manages to convey enthusiasm for the dishes they create, adapting to various types of clientele.
In addition to an author's cuisine, there's a very interesting wine list, although not all bottles are directly available in the restaurant.
However, it's fair to point out two drawbacks:
Firstly, the absence of a vegetable component that matches the meat and seafood dishes. Secondly, the incomplete accessibility of the venue for individuals with motor disabilities—particularly disheartening given its solvability, despite its historic city center location. Nonetheless, these issues don't detract from what is a remarkable dining experience, at a significant cost, but absolutely deserved.
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