La cucina di Angelo Carannante in un territorio baciato dalla bellezza al Ristorante Caracol di Bacoli
Recensione Ristorante Caracol Gourmet, stella michelin, Chef Angelo Carannante, Bacoli
Ristorante Caracol
Via Faro, 44, 80070 Bacoli NA
Aperto dal lunedi al venerdi a cena e il sabato a pranzo e cena
Per info e prenotazioni:
+39 081 523 3052
https://www.caracolgourmet.it/
Conto medio: 90€/130€ (escluso i vini)
Difficilmente si può trovare un concentrato di bellezza e complessità paesaggistica come quello che è possibile ammirare dalla terrazza di quel piccolo gioiello di Ristorante che è il Caracol, ogni volta che mi siedo a quei tavoli, sospesi tra cielo e mare, non scompare mai la meraviglia e l’incanto, una vera e propria poesia per i sensi dove lo stupore verso quel paesaggio si intreccia con i sapori della cucina dello Chef Angelo Carannante.
E come ogni anno mi reco nel cuore dei Campi Flegrei, a Bacoli per arrampicarmi verso il Resort Cala Moresca con la sua posizione privilegiata che permette di avere una vista unica che spazia dal Vesuvio a Napoli, fino ad arrivare alle isole di Ischia e Procida.
Alle 19:30 ero già pronto per godere di quel panorama dalla terrazza del Caracol, le ore migliori quando il sole si riflette sul mare prima di scendere al di là dell’orizzonte, un piccolo fuoristrada ci accompagna all’ingresso del Ristorante dove troviamo ad accoglierci con il suo sorriso e la sua genuina gentilezza Ciro Sannino, maître sommelier del Ristorante.
Ci sediamo al solito tavolo di fronte la baia, Capri, Ischia e Procida sulla sinistra e tra il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli e il richiamo dei gabbiani iniziamo il nostro percorso gastronomico con lo splendido benvenuto dello Chef, tanto ricco e gustoso quanto bello da vedere, parto subito con le crocchette con coniglio all’Ischitana da accompagnare poi con un buonissimo cannolicchio alla brace con burro, prezzemolo, aglio e limone fermentato, ottimo il finto pomodoro con scapece di zucchine e cozze e il panzerottino con prosciutto di tonno, per finire in bellezza il cappuccino di patate, ricci di mare e caffè.
Ad accompagnare il tutto un piacevole “Recolte Noir", Champagne Blanc de Noire di Henri Dosnon.
Si continua con l’hot dog di polpo alla scapece e maionese di polpo presentato dal bravo Giannantonio Scotto che rivedo con grande piacere.
Freschezza ed eleganza per i gamberi con latte di arachidi, prezzemolo, centrifugato di carote e una bella salsa realizzata con i gamberi stessi.
Ciro propone un ottimo Sancerre Blanc di Vincent Pinard ottenuto da una selezione di vecchie vigne del vigneto “Chêne Marchand” di Bué, annata 2017 per l’orata con cheviche mediterranea al pomodoro e una tacos di tapioca con tartare sempre di orata.
Altro splendido piatto!
Nel frattempo il cielo si colora di meravigliose sfumature e io resto sempre estasiato dalla bellezza paesaggistica di questo territorio.
Bellezza minimale per la seppia, lime e il suo fegato, molto buona.
Si passa ai primi piatti con gli spaghetti all’acqua di cozze con polvere di alghe e cozze disidratate e nell’altro piatto delle cozze vere e proprie con spuma al pomodoro, per accompagnare i primi Ciro propone Il 33/33/33, un blend di tre uve autoctone campane: fiano, greco e coda di volpe, coltivate da Paolo Clemente di Vallisassoli in regime biodinamico, annata 2013, ottimo!
Proseguiamo con dei ravioli ripieni di tartare di scampi e zucchine e un fantastico risotto con succo di cipolla, rafano acido, ostriche crude, completato da polvere di grue di cacao cannella e pepe di Sichuan, buonissimo, grande equilibrio.
Un Nebbiolo in purezza, il Valtellina Superiore Grumello “Garof”, 2016 di Mamete Prevostini per la portata successiva, la cernia, presentata come fosse un carré di agnello, con bietolo spadellata e fondo di vitello e in un piattino a parte uno spiedino di cernia in tempura.
Ciro annuncia i dessert con uno splendido Riesling Beerenauslese, Erdener Treppchen del 2011 di Meulenhof, si parte con il predessert, un sorbetto di menta, amaretto sbriciolato, shiso e ricotta di mandorle.
Interessante il “Caracalato” in questa versione con caviale, cioccolato bianco accompagnato da una quenelle di sorbetto al cioccolato e polvere di rosmarino e la cheese cake con sorbetto ai gelsi rossi, mascarpone di bufala e yogurt di bufala.
Per concludere un Bas Armagnac Millesimato 1990 di Dartigalongue con la piccola pasticceria.
Conclusioni - Caracol Gourmet
Ormai Il Caracol è una certezza, l’evoluzione in positivo della cucina di Angelo Carannante è confermata anno dopo anno dai suoi piatti, una cucina supportata da uno staff in sala speciale, bravissimi tutti nel farti sentire a casa con un accoglienza da sempre sincera e appassionata e nello stesso tempo caratterizzata da grande professionalità.
A tutto questo si aggiunge l’emozione di trovarsi davanti ad un territorio dalla rara bellezza in questo piccolo gioiello incastonato nella falesia tufacea di Capo Miseno, a Bacoli.
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