LA GRANDE BELLEZZA –TAPPA PARTENOPEA AL GRAND HOTEL PARKER’S DELLA MANIFESTAZIONE ENOLOGICA INTERNAZIONALE
Al Grand Hotel Parker's la tappa partenopea della Grande Bellezza di WinesCritic.com
Si è svolto nello storico albergo partenopeo il walk around tasting di WinesCritic.com, a cura dell’enologo e critico Raffaele Vecchione.
IL FORMAT
Amsterdam, New York, Milano e Napoli. Quattro – fatta la dovuta tara alle dimensioni – metropoli internazionali, di cui ben due italiane, a cagione della caratura internazionale ed identitarismo nazionale, della selezione operata da Raffaele Vecchione, fondatore del sito WinesCritic.com, ora editor wine searcher.
L’evento, che ha registrato lo svolgimento di due masterclass precedenti la degustazione vera e propria – curate dalla giornalista Fosca Tortorelli, e dedicate rispettivamente alla disamina dei profili evolutivi della Falanghina e al racconto del territorio del Chianti Classico – ha reso protagoniste ben trentaquattro aziende nazionali, con oltre ottanta referenze in assaggio.
La selezione è stata curata personalmente dal trentenne partenopeo Raffaele Vecchione, talentuoso enologo con illustri trascorsi – dirimente l’esperienza toscana presso la tenuta della famiglia Ferragamo “Il Borro” e successivamente in Cile – poi approdato alla corte di James Suckling, forse il critico enologico più famoso al mondo, nelle vesti di comunicatore e divulgatore, fra i responsabili del settore tasting per l’Italia per il sito di quest’ultimo.
Ora al servizio della promozione delle varietà territoriali della nostra penisola, Vecchione, dopo avere girato il globo nonostante la giovane età, fa sinergia con dinamici colleghi e apicali sommelier, con l’unico obiettivo di raccontare, mutuando le sue parole, “l’Italia nei numerosi bicchieri di..vini che sa offrirci, raccontandone le diversità sottese, attraverso il sito e questa manifestazione itinerante, che ho denominato Grande Bellezza”.
A fungere da corollario, come dicevamo, nella splendida lounge e terrazza liberty del Grand Hotel Parker’s di Napoli, i finger food dello chef Vincenzo Fioravante del ristorante “Muse”, sino alle ventidue, prospiciente i banchi d'assaggio anche musica soul jazz, con un gruppo live.
LE AZIENDE PRESENTI E LE NOSTRE PREDILEZIONI
Partendo dalla teoria dei vini in degustazione, anzitutto una menzione alla Magnum di Matà Spumante Classico Brut dell’azienda Villa Matilde, pionieri del Falerno, da uve falanghina in purezza, tirage e seconda fermentazione in bottiglia a contatto con i lieviti per almeno cinque anni, un perlage fine ed elegante, profumi delicati di frutta matura intrecciata a sentori di crosta di pane.
Passando ai bianchi, senza ovviamente alcuna pretesa di esaustività della selezione presentata, iniziamo dalla versatilità del Pietradolce Archineri Etna Bianco D.O.C. annata 2021, vigneti di Carricante coltivati in purezza a 850 metri sulle pendici dell’Etna, affinamento in acciaio, last but not least, splendida la grafica dell’etichetta, accattivante ed artistica.
E’ la volta dallo Chardonnay Langhe D.O.C. Rinato 2021 dell’azienda Viberti, rinascita del vitigno internazionale come da elemento nominale, riprodotto nel 2018, trent’anni dopo l’ultima annata, dal colore giallo paglierino, all’olfatto frutta matura, persistente al palato, dalla lunga capacità di evoluzione.
Impossibile soprassedere sull’eleganza espressiva della Vernaccia di S. Gimignano D.O.C.G. “Il Colombaio di Santa Chiara L’Albereta riserva 2019”, al naso avvolgente con note di albicocca, segue una componente balsamica data dall’equilibrato affinamento in legno, straordinaria valorizzazione di un vitigno autoctono.
Passando ai rossi, grande spolvero in equilibrio fra classici della tradizione e nuove aziende alla ribalta, partendo dai Brunello di Montalcino doveroso segnalare anzitutto quello dell’azienda Caprili, annata 2018, maturato per 36 mesi in grandi botte di Slavonia, ricco e consistente, con sentori di sottobosco, marasca e china, sorso profondo e minerale, di lunghissima progressione.
Fra i Barolo D.O.C.G. menziono quello del Comune di La Morra Gianni Gagliardo 2019, prodotte solamente in circa ottocentocinquanta bottiglie, a conduzione biologica, con struttura articolata, sorso austero e grintoso, dai tannini incisivi e dal finale ampio e solido.
Prima di passare ai tagli bordolesi, di qualità eccezionale l’azienda Poliziano, pluri-premiata ed ai vertici di settore, l’Asinone 2020 ha una beva già pronta, caratterizzato da una trama tannica vellutata e ben presente, ma anche da un’accentuata freschezza e mineralità, mentre il Vino Nobile di Montepulciano D.O.C.G. Le Caggiole 2017 nasce da un importante lavoro di recupero di questa vigna cru, che dona il nome all’etichetta stessa.
Chiudiamo il nostro giro ideale con due aziende iconiche, si conferma eccellente l’Elisabetta Geppetti Fattoria Le Pupille 2020 Rosso Toscana IGT, creato dall’enologo Giacomo Tachis e dedicato a Fredi, papà dell’attuale proprietaria, supertuscan ottenuto da un blend di uve in prevalenza Cabernet Sauvignon e Merlot, con una piccola aggiunta di Petit Verdot.
Infine, impressionante per rapporto qualità presso il Crognolo I.G.T. 2020 di Tenuta Sette Ponti, rosso di grande freschezza e fascino, dinamico e fruttato, vinificato in vasche di acciaio, matura in barrique di rovere francese per pochi mesi, paradigmatico di un nuovo corso fra aderenze varietali e fascino del blend.
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