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La splendida terrazza dell'Excelsior Vittoria, Terrazza Bosquet e la cucina di Antonino Montefusco.

Terrazza Bosquet Ristorante stella Michelin Sorrento, Chef Antonino Montefusco

La splendida terrazza dell'Excelsior Vittoria, Terrazza Bosquet e la cucina di Antonino Montefusco.
Ristorante Terrazza Bosquet - Grand Hotel Excelsior Vittoria
Indirizzo : Piazza Torquato Tasso, 34, 80067 Sorrento NA
Prenotazioni: +39 081 877 7868
Sempre aperto a pranzo e cena
Tel: +39 081 877 7111
Prezzo medio: 90€/140€

Il Grand Hotel Excelsior Vittoria rientra a pieno titolo nei grandi nomi della hôtellerie di lusso mondiale, albergo storico di Sorrento, un luogo carico di fascino, di storia e di arte, viste le tante opere d’arte presenti, quadri, sculture, reperti archeologici, mobili d’epoca arricchiscono gli interni di questa affascinante dimora storica.

La splendida terrazza dell'Excelsior Vittoria, Terrazza Bosquet e la cucina di Antonino Montefusco.
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Inizialmente l’albergo era una semplice locanda di proprietà della famiglia Rispoli nei pressi della centrale piazza Tasso, con il matrimonio di Antonietta Rispoli e Raffaele Fiorentino inizio l’ascesa verso quello che poi doveva diventare il Grand Hotel Excelsior Vittoria.

Furono costruiti gli attuali padiglioni, prima il “Vittoria” poi sul lato opposto il “Rivale” e tra essi il “Favorita” dal curioso aspetto di chalet svizzero.

Il nome Vittoria fu dato in onore della Regina di Svezia, che soggiornò nell’hotel come tanti altri grandi personaggi del mondo della politica, della cultura e dell’ arte, lunghissimo è l’elenco, la Granduchessa Caterina di Russia, il principe di Galles, Wagner (a Sorrento completò il Parsifa), Friedrich Nietzsche, Re Vittorio Emanuele III con il principe Umberto, Don Carlos di Spagna e l’ imperatrice d’ Austria, Giuseppe Verdi, Guglielmo Marconi, Ronald Reagan (quando era attore), J.D. Rockfeller jr., l’ antropologo Levi-Strauss, il violinista Uto Ughi, Totò, Eduardo De Filippo, Jack Lemmon, Sophia Loren (che vi ha girato il film “Qualcosa di biondo”) e tanti altri.

Forse la permanenza di Caruso (dal Dicembre 1920 al luglio 1921, fino a poche ore prima della morte) è il motivo attuale di maggior richiamo, anche perché la suite del più grande tenore del mondo è rimasta ancora intatta e ricca dell’arredo preferito dall’illustre ospite.

La splendida terrazza dell'Excelsior Vittoria, Terrazza Bosquet e la cucina di Antonino Montefusco.
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L’ingresso dell’Hotel è sulla piazza principale dedicata a Torquato Tasso, tra lussureggianti giardini di agrumi e curiose statue, appena entrati nella hall principale si resta colpiti dai lussuosi arredi in cui rivive il fascino del Grand Tour, mobili stile coloniale, liberty, tappeti, palme, argenterie e poi un ampia vetrata che porta ad una stupenda terrazza sul golfo di Napoli, una cartolina!

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Questi luoghi ti riempiono il cuore di emozione, di poesia...stupendo.

Scese le scale si arriva al Ristorante Terrazza Bosquet, la vista dal tavolo è splendida, una vista totale sul Vesuvio, su Napoli, Ischia, Procida, una terrazza la cui vista si tuffa a precipizio nell’acqua facendoti sentire sospeso nel vuoto mentre i colori del sole al tramonto regalano altra magia al panorama.

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Per questa esperienza per il menu degustazione, chiamato dallo Chef “Profano”.

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Con il benvenuto dello Chef, il bravo Natale Sicignano ci delizia con un ottimo Champagne Jacquesson Cuvèe 742.

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Ottimo servizio del pane con diverse tipologie di burro e di olio, la scelta è ricaduta su Extremum di Paolo Cassini e non potevo non scegliere anche la splendida Coratina di Savino Muraglia.

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Buono anche lo sgombro proposto come amuse bouche, si inizia con un elegante ostrica Gillardeau con perla di yogurt da adagiare su un fondo di polvere ghiacciata al gin, in abbinamento un Riesling Saarburger Alte Reben 2017 del Dr. Fischer.

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Una Biancolella D'Ischia DOC per la portata successiva, Vigna del Lume 2011 di Antonio Mazzella, sul tavolo un caviale “vegetariano”, lenticchie Beluga, mousse di caprino e foglie di ostrica.

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Piacevole intermezzo.

Si continua con pancia di tonno rosso, pomodoro verde, cetriolo e pepe porpora della Tasmania a cui Il sommelier decide di abbinare un rosato “A” Toscana di fattoria Aldobrandesca Antinori.

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Nel frattempo il cielo si tinge ancor di più di sfumature rosa, rosso e arancio, il sole pare posarsi sull’orizzonte e sciogliersi..

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Ribolla gialla “Rebula” di Movia ad accompagnare la “triglia in tortiera” con cipolla rossa marinata e fagiolini.

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Capitolo primi: il risotto al cacio Calcagno (un tipico pecorino Sardo) e acqua di mare con impepata di cozze, alghe e limone è gustosissimo, in abbinamento un ottimo Braide Alte 2015, Gran Cru dell'azienda friulana Livon.

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Dal Friuli si ritorna alla grande in Campania con il Fiano di Avellino di Villa Diamante, Clos d’Haut, piccolissima vigna a Montefredane, terra di fiano indimenticabili.

A seguire delle linguine, aglio, olio, peperoncino, scampi e pesto di basilico.

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Uno Chardonnay in purezza, il Leval 2011, Auxey Duresses Premier Cru, Domaine Roy Freres introduce il dentice reale con lardo magro, lumachine di mare piccanti e pesto di finocchi marini.

Ottimo piatto, peccato che la luce fioca non permette di mostrarlo al meglio, per me il cibo va sempre illuminato in qualche modo.

Piatto che mi è molto piaciuto.

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Si ritorna nuovamente in Campania con uno splendido rosso, Taurasi riserva 2007 di Michele Perillo, ancora una bella scelta ad accompagnare la spalla di agnello cotta a bassa temperatura con ravanelli in agro, crema al latte e salsa agliata, un bel dressage, molto francese, altro ottimo piatto.

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Il percorso “profano” di Antonino si conclude con i dessert e uno scenografico omaggio ai limoni di Sorrento con mandorle, yogurt e Melissa, il tutto accompagnato con il bel passito irpino “Privilegio” 2016 di Feudi di San Gregorio.

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Petite patisserie e Cognac “Très Vieux” di Jean Fillioux offerto da Natale sempre presente e gentilissimo fino al termine della splendida cena.

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Conclusioni

Son rimasto colpito da Terrazza Bosquet, un luogo magico con l'atmosfera tipica di queste zone, carichi di storia e arte con un paesaggio che ti fa sognare.

Adoro la penisola Sorrentina così come la costiera amalfitana e le sue isole, posti unici al mondo, non mi stancherei mai di questo meraviglioso territorio e quando poi ti ritrovi in queste perle le emozioni son davvero tante.

Nessuna poesia potrebbe adombrare la bellezza d’una limpida sera d’estate in Sorrento.

La cucina di Antonino Montefusco è molto piacevole e ben presentata, un'ottima cena a cui ha sicuramente contribuito un servizio impeccabile e la bravura di Natale Sicignano, co-protagonista con la scelta dei vini spaziando tra classici del territorio ed etichette internazionale, mantenendo sempre un buon livello.

Terrazza Bosquet? Un luogo dove è obbligo ritornare.

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