La stella di Vincenzo Manicone al Cannavacciuolo Bistrot di Novara
Cannavacciuolo Bistrot Novara, Chef Vincenzo Manicone, Stella Michelin
Cannavacciuolo • Café and Bistrot - Novara
Piazza Martiri della Libertà, 1, 28100 Novara NO
Aperto: Pranzo e Cena tutti i giorni tranne il lunedì
Tel: 0321 612109
Prenotazioni: cannavacciuolobistrot.it
Prezzo medio: 80€/95€ (escluso i vini)
Novara, seconda provincia del Piemonte per numero di abitanti, si sta riaffermando come meta turistica grazie alla riscoperta delle sue attrattive artistiche e ormai da qualche anno è sede anche di uno dei due Bistrot aperti da Antonino Cannavacciulo.
Ci troviamo in Piazza dei Martiri, in un bel palazzo storico adiacente al Teatro Coccia: il Cafè Bistrot al piano terra e il vero e proprio ristorante al piano superiore; una struttura su due piani che si propone di soddisfare le esigenze durante tutto l'arco del giorno, dalla colazione agli aperitivi, dallo spuntino veloce al momento del tè con pasticceria fino al pranzo o la cena più complessa e gourmet.
A gestire le cucine del Cafè Bistrot abbiamo Vincenzo Manicone, trentenne e nato ad Angera, in provincia di Varese Dopo circa quattro anni a Villa Crespi, Manicone è riuscito a guadagnarsi la fiducia del giudice di Masterchef per la guida del suo nuovo Ristorante a Novara che, dopo tre anni di attività, ha ottenuto la stella Michelin.
Il Locale
Il Bistrot si trova in una posizione decisamente strategica al centro di Novara: appena davanti l'ingresso, sotto le colonne del porticato, abbiamo una piacevole area per un aperitivo o un cocktail serale, mentre nella sala interna - dove ha sede il cafè - è possibile mangiare qualcosa di più semplice come panini o insalate, con la possibilità del take away per gustare tutto comodamente a casa o a lavoro.
Due rampe di scale portano al ristorante vero e proprio (non c’è un ascensore dato che le Belle Arti non lo permettono) e abbiamo anche qui un ambiente informale e minimale in un elegante sala ottocentesca e uno splendido terrazzo esterno.
Tavoli senza tovagliato, belle poltroncine tutte diverse tra loro in velluto o in pelle, colori sul grigio e sul lilla, una buona illuminazione, un ambiente curato ma nello stesso tempo giovane.
Il Menù
Ci affidiamo allo Chef con il menù “Ad occhi chiusi” e partiamo con i consueti appetizer composti da:
- una parte calda: una focaccina pugliese e un cremoso di parmigiana di melanzane avvolto con polvere di buccia di melanzana e sulla sommità un cremoso di burrata;
- una parte fredda: una frisella su cui abbiamo gelatina all’acqua di mare, pomodoro e origano e una falsa arachide contenente un cremoso di arachidi tostate e sopra un gel alla birra a rappresentare quello che è il classico “aperitivo all’italiana”.
Il tutto accompagnato da un Franciacorta Rosé Brut 'Freccianera', 2015 dei Fratelli Berlucchi.
Particolarmente buono il successivo amuse bouche: su di un'emulsione di topinambur e un pomodorino confit, abbiamo dello sgombro affumicato a freddo con alga nori e katsuobuoshi e infine del brodo di pollo.
Costa d’Amalfi Bianco, 2018 di Marisa Cuomo con il crudo di ricciola, papaya alla griglia, sesamo e cipollotti ed a seguire una bellissima terrina di foie gras di anatra con all’interno una caramellina gelèe al limoncello, che va un po’ a smorzare la dolcezza del fegato grasso, e di lato abbiamo un'alice impanata e fritta, ripiena di quartirolo (un particolare formaggio molle Lombardo prodotto anche a Varese) su scarola alla partenopea.
Davvero un bel piatto, colorato e pomposo, equilibrato tra la dolcezza del foie gras e l’amaro della scarola e la piacevole nota croccante della panatura dell’alice.
Per essere un bistrot la presentazione e il livello dei piatti è alto, non per niente è arrivata le stella dopo appena tre anni dall’apertura; ottimo livello che si conferma con i successivi primi piatti.
Con un Derthona, 2019 di Vigneti Massa vengono serviti degli spaghettoni di Gragnano, mantenuti tiepidi e mantecati con una buonissima crema di anguilla affumicata e completato con una “bottarga” di tuorlo d’uovo essiccato su di una salsa aiolì, una tipica salsa mediterranea realizzata con aglio, olio di oliva e limone.
Un rosato invece, Coste della Sesia "Bricco Lorella" 2020, 100% Nebbiolo per un fantastico risotto.
Abbiamo riso Carnaroli accompagnato da un cremoso di pomodorino giallo cotto al forno, polvere di cipolla tostata, maionese di scampi e scampo crudo che vanno piacevolmente a contrastare il gusto della cipolla e del datterino giallo.
Entrambi i primi li ho trovati estremamente piacevoli e goduriosi, molto buoni.
Si passa ai secondi con la “Triglia alla Rossini”, sulla triglia troviamo una crema di tartufo nero, del pan brioche scottato con cremoso di foie gras di anatra, del bergamotto e alla base vino Madeira.
Un altro buon piatto sempre ben presentato, anche se quella crema al tartufo spalmata in modo molto semplice sulla triglia non incontrava molto il mio gusto estetico.
Cirò Rosso 'Segno' Librandi 2019 per una bellissima quaglia farcita con salame della duia (un insaccato tipico di Novara che prende il nome dal contenitore di terracotta dove viene lasciato a maturare, la doja) e purè di ciliegie, servita su di una salsa di rucola, completata con fondo di quaglia e ciliegie candite e dei panzerotti al lievito madre anch’essi ripieni di quaglia.
Passiamo ai dolci con un Moscato del Veneto, “Dindarello”, 2018 di Maculan.
Una semisfera al ginger ricoperta di spuma di camomilla e fiori di camomilla sabbiati, polvere di limone e una divertente granella di caramelline frizzanti e concludiamo con un dessert al cioccolato, nocciola e olivello spinoso, una pianta dal gusto agrumato, aspro e leggermente oleoso con delicate note floreali.
E infine la piccola pasticceria con le classiche aragoste farcite non di ricotta ma di crema chantilly.
Le Conclusioni
Una piacevole cucina di ottimo livello, rotonda e appagante, quella di Vincenzo Manicone che attinge a piene mani nella tradizione piemontese e campana; piatti gustosi e ben presentati in un contesto informale e alla portata di tutti.
Molto attento e professionale anche il servizio dei ragazzi in sala.
Un indirizzo in cui è piacevole fare tappa se si passa per la bella Novara.
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