Marina Grande, un grande classico amalfitano tra tradizione e innovazione
Amalfi, la recensione del Ristorante Marina Grande guidato dallo chef Francesco Sardegna
viale della Regione, 4 - 84011 Amalfi (SA)
tel. 089871129
Aperto da aprile a novembre. Chiuso il mercoledì.
Il mare in Costiera sa sempre esprimersi in tutto il suo fascino, e la visione di una schiarita in una giornata di pioggia sulla baia di Amalfi porta con sè emozioni impagabili, ancor di più con le viuzze dell'antica repubblica marinara che in un inverno che sembra ancora non lasciare pieno spazio alla bella stagione, tornano finalmente a brulicare di turisti e visitatori. Nicola Esposito qui aprí il primo stabilimento balneare attivo nel Sud Italia nel 1918, appena rientrato dall’America. Dal 1986 quel lido é divenuto il ristorante Marina Grande, e da allora è gestito con passione da Gianpaolo Esposito insieme al fratello Vincenzo. Sin da subito il locale, una terrazza verandata proiettata sulla baia di Amalfi e sul mare azzurro della Divina, è divenuto un riferimento, prima, per tanti salernitani "bene" che non potevano ancora scegliere i ristoranti cetaresi per le loro "incursioni" domenicali; poi, soprattutto per tanti turisti - italiani e stranieri - attenti all'enogastronomia di qualità. La brigata è guidata ormai da vari anni dallo chef Francesco Sardegna: la sua cucina punta tutto su una rivisitazione garbata e non troppo spinta della tradizione locale, senza però tralasciare qualche tocco più audace che possa risultare, in un certo modo, maggiormente al passo con i tempi, ma soprattutto con le nuove tendenze.
Il percorso degustativo parte con tre assaggi che reinterpretano in chiave creativa piatti della tradizione campana, perfino con qualche contaminazione romana, all'insegna della stagionalità.
Molto classici i panificati: una pagnotta alle olive, una classica baguette, e del pane alla soia.
Si parte con un gambero in carrozza con mozzarella di Jersey dei Monti Lattari con variazione di puttanesca al pomodoro cuore di bue di Sorrento.
Dal tocco floreale che richiama la primavera ancora latitante il bun al vapore ripieno di polpo alla Luciana, e bagna cauda con pomodoro e basilico,
Un salto a Roma, invece, con un equilibrato e centrato baccalà fritto con carciofo alla giuria e salsa di topinambur.
Si passa, poi, a un bis di primi piatti: molto primaverili e fresche le eliche con palamita cotta e cruda, pancetta, fave e la loro crema.
Di impronta più classica i tagliolini all'uovo con cannolicchi, lupini di mare, punte di asparagi e cacioricotta.
Ben riuscito il secondo piatto, un trancio di ricciola con zucchine alla scapece e salsa di burrata.
Si chiude con una millefoglie di chiacchiere napoletane ripiene di mousse alla nocciola con il suo gelato.
In abbinamento un Furore bianco delle cantine Marisa Cuomo, da uvaggio 60% Falanghina 40% Biancolella d'Ischia.
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