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Polichetti e il "crunch" della memoria: le proposte del menù invernale

Recensione pizzeria La pizza di Polichetti, a Casali San Potito (Salerno) il nuovo menù

Polichetti e il "crunch" della memoria: le proposte del menù invernale

La Pizza di Polichetti

Via Calvanese, 92, 84086 Casali-San Potito (SA)
Tel: 081 323 1035
Aperto tutte le sere a cena. Chiuso il Lunedì.
Menu
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Ha seguito l'onda crescente del mondo pizza cercando di piazzarsi sulla sua cresta Antonio Polichetti, che getta le basi del suo menù autunno-invernale nelle sue "memories".

A recitare il ruolo da protagonisti non ci sono soltanto i piatti della tradizione di una terra, quella di Roccapiemonte, che fa da cerniera tra la Valle dell'Irno e l'Agro, ma anche - e soprattutto - quelli delle consuetudini casalinghe della domenica di un tempo ormai andato che ritorna, però, con molto ardore e un pizzico di creatività, a dare nuova linfa alla sua passione per i lievitati e per gli impasti.

Perché Polichetti è l'espressione di quella nuova generazione che - tra mondo pizza e food in generale - in una terra estremamente complessa dove emergere come l'Agro (le cui migliori energie, non a caso, si esprimono quasi tutte oltre i confini del territorio), si è fatto strada con sobrietà e senza troppi eccessi.

Polichetti e il "crunch" della memoria: le proposte del menù invernale

Nella nuova sezione del menu denominata “Polichetti’s memories” - presentata in occasione di una serata organizzata dalla giornalista Laura Gambacorta - Antonio ha dato una propria versione di genovese, ragù e pizza di scarole.

Tre impasti per tre tipologie di topping radicalmente differenti tra loro:

ad aprire il sipario c'è stata, però, la polpettina di mallone, vero signature dish dell'alta valle dell'Irno: un piatto povero ma completo ed appagante, fatto di broccoli e patate, con il pane al finocchietto a dare un tocco aromatico più arcaico, intenso e dirompente.

Gustarlo scaturisce una riflessione: l'Agro Nocerino è il trait-d'-union delle varie anime gastronomiche della regione: qui si incontrano l'opulenza della tradizione partenopea, quella borbonica, con la semplicità della tradizione contadina. Un motivo in più, quest'ultimo, per provare a racchiudere alcuni piatti forti della nostra tradizione regionale in un'unica carta.

D'obbligo, in apertura, un passaggio, dalla sezione del menu Le Classiche, con la Margherita lavorata: pomodoro San Marzano, mozzarella di bufala, parmigiano reggiano 30 mesi, basilico fresco e olio extravergine Dop a esprimere il modus operandi di Polichetti sull'attrice protagonista, spesso snobbata, del mondo pizza.

Spazio, poi, alle proposte del menù "Polichetti's memories", vero focus della serata.

Polichetti e il "crunch" della memoria: le proposte del menù invernale

La pizza di scarole diviene focaccia croccante farcita, termine espresso in carta anche nella variante onomatopeica e gour-trendy "doppio crunch" . Cambia l'ordine degli addendi ma non il risultato: provola, scarola riccia marinata, maionese alle olive nere, scarola ripassata, pesto di pinoli e uva passa, si sono incontrate a valorizzare un piatto iconico che segna il pranzo frugale nella Campania Felix, dal casertano al nocerino.

Polichetti e il "crunch" della memoria: le proposte del menù invernale

Dalle scarole si passa, in continuità, ad un altro ortaggio del territorio: i broccoli ripassati, spuma di ceci bianchi di Cicerale, scamorza affumicata, germogli di broccoli e tartufo fresco, invece, sono, infatti, il topping per una pizza in pala.

C'è aria di genovese, invece, in un "ruoto" reso meno spigoloso e decisamente più leggero, con provola, crema di genovese, croccante al pecorino, cipolla caramellata di Montoro e polvere di cacao.

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Novità anche nella proposta dolce in cui accanto ai lievitati (graffette e panettoni) di Antonio hanno fatto il loro ingresso i dolci realizzati dalla sorella Maria Luisa: un buon esempio la crostata ai mirtilli.

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Gran chiusura con un panettone fresco di produzione: la dolcezza della mela annurca spezzata dal tocco aromatico contrapposto del bergamotto, a sua volta smorzato ed ingentilito dalla semicanditura, ed ulteriormente addolcito dal cioccolato bianco.

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