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Tradizione, creazione, trasformazione: gli “ingredienti” dello chef Andrea Candito al Golden View di Firenze

Una rivoluzione attraverso il nuovo menù degustazione nelle sue varianti mare, terra e vegetariano

Tradizione, creazione, trasformazione: gli “ingredienti” dello chef Andrea Candito al Golden View di Firenze

Golden View Ristorante

Via de Bardi 58/r, Firenze

info@goldenview.it

+39 055 214 502

Tradizione, creazione, trasformazione: gli “ingredienti” dello chef Andrea Candito al Golden View di Firenze

Posizionato sulla riva destra dell’Arno, quasi a toccare Ponte Vecchio con un dito, c’è il Golden View. Un locale minimal ma curato nei minimi dettagli, dove la semplicità del design fa da cornice all’immensità della bellezza di Ponte Vecchio e del Palazzo degli Uffizi. Varcando la soglia d’ingresso si è pervaso da un’aria di sofisticazione e charm, eleganza e cura, arte che circonda il cliente e lo accompagna lungo tutto il percorso gastronomico. Le cucine a vista, lo chef e la sua brigata si muovono in maniera silenziosa ed ordinata quasi fossero mossi da una dolce sinfonia. Le cantine che costeggiano i corridoi fanno intendere che qui soprattutto sul bere (oltre che sul mangiare) c’è una minuziosa cura e ricerca. Infine, i tavoli baciati da Ponte Vecchio e dal Corridoio Vasariano. Ma la location non è che il punto di partenza.

Tradizione, creazione, trasformazione: gli “ingredienti” dello chef Andrea Candito al Golden View di Firenze

Tradizione, creazione, trasformazione sono gli “ingredienti” del nuovo chef Andrea Candito nuovo head chef del ristorante d’Oltrarno.

Tradizione, creazione, trasformazione: gli “ingredienti” dello chef Andrea Candito al Golden View di Firenze

Giovane di talento già molto apprezzato in Toscana, dove ha potuto lavorare per realtà stellate come l’hotel Il Pellicano a Porto Ercole e da Arnolfo a Colle Val d’Elsa, Candito propone una cucina che è l’espressione di un percorso personale maturato principalmente tra due terre e due tradizioni culinarie: quella nostrana, dove è approdato, e quella campana dove è nato e si è presto appassionato al settore. Figlio d’arte - arriva da una famiglia di cuochi e ristoratori - lo chef pensa al menù come a un racconto unitario, composto da molte esperienze di diverso tenore e sapore. Per questo motivo sceglie di esordire con un inedito, un tasting menu di mare, terra e vegetariano in cui sintetizzare la filosofia del Golden View, improntata a ricerca e sperimentazione senza rinunciare alle radici. La grande padronanza e conoscenza delle materie prime trova slancio nell’immaginazione, nell’abilità di composizione e massima cura del dettaglio, una chimica vincente che rende il piatto un viaggio sensoriale capace di stregare anche i palati meno allenati.

Menù degustazione: etico e per tutti i gusti

Tradizione, creazione, trasformazione: gli “ingredienti” dello chef Andrea Candito al Golden View di Firenze

Dal mare arriva una “riduzione” di mondo orientale, con accenti francesi e del Sud dello Stivale. La proposta si gioca tutta sulla contaminazione culturale e sulla creazione di un bouquet di sapori che sono un invito a pensare la cucina come un ponte che cuce distanze, rispetta la stagionalità e il pensiero “green”. Ecco allora il Sashimi di ricciola, cremoso alla mentuccia, rape in agrodolce, caviale e shiso, seguito da un Baccalà del Morro (pescato ad amo in Islanda) in tempura, piselli, tartufo estivo e finocchietto selvatico. Altrettanto ricercata la proposta per gli spaghetti alla chitarra, gamberi di Sicilia, burro di Normandia, caviale e basilico che rimanda ai profumi mediterranei, un concerto di aromi che raffina nello champagne utilizzato per il piatto conclusivo a base di rombo, scalogno, puntarelle, spuma di patate, erba cipollina e quinoa. Il dessert è à la carte.

Tradizione, creazione, trasformazione: gli “ingredienti” dello chef Andrea Candito al Golden View di Firenze

Il menù di terra ritrova la tartare di fassona, tra i fiori all’occhiello del Golden View, e vi accompagna stracciatella al lime, giardiniera, foglie di cappero e tuorlo dry. Segue una terrina di maialino da latte, spuma allo zafferano, verza e nocciola. Oltre le carni da fattoria, anche selvaggina da piuma con il tortello di patate, caprino, anatra e alloro e il piccione, asparagi, rape in agrodolce e finocchietto selvatico; una lezione appresa ad arte a fianco dello chef Gaetano Trovato. Il dessert è sempre à la carte.

Tradizione, creazione, trasformazione: gli “ingredienti” dello chef Andrea Candito al Golden View di Firenze

Sfiziosi e colorati i piatti vegetariani che conquistano per il gusto e l’approccio, teso a sottolineare l’importanza di una cucina da meditazione e sostenibile. S’inizia con l’orto di primavera, quinoa soffiata e un tocco di aglio nero che conferisce un gradevole retrogusto di liquirizia. Si prosegue con il carciofo arrosto, servito con caprino, olive e alloro, un repertorio alimentare che mette d’accordo gli gnocchi e lo zafferano del centro Italia con gli asparagi, la stracciatella e le mandorle salate dal sapido sud. Chiude un uovo poché, con cardoncello, crema di patate e tartufo nero estivo. Il dessert è ancora à la carte.

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L’identità gastronomica esce rafforzata sia sotto il profilo qualitativo delle materie prime che della loro scelta, una sapiente selezione fra tante eccellenze gastronomiche internazionali. Ottimi appetizer sono ostriche, conchiglie, cicale di mare, ricciole, tutti esaltati attraverso crudi, cucine a basse temperature o grigliate, che mantengono le proprietà degli alimenti e si presentano nella loro originale essenza. La Picanha di Kobe lascia il posto al deciso sapore umami del controfiletto di Wagyu con contorno di agretti, soia al Ginger e quinoa soffiata, perfetto contraltare alla delicatezza delle capesante scottate e accompagnate da asparagi bianchi e verdi, porro e mentuccia.

Tradizione, creazione, trasformazione: gli “ingredienti” dello chef Andrea Candito al Golden View di Firenze

La pasta trova ugualmente un posto d’onore sulla tavola del Golden View, con il fusillo del Pastificio Mancini - azienda marchigiana tra le più note, allineata sul piano etico e ambientale - con sgombro, carciofi, bottarga e finocchietto selvatico. Non mancano il risotto con i moscardini alla “Luciana”, i sapori della terra con i tortelli di patate con una salsa di caprino, anatra e alloro, oltre alle tagliatelle al ragù bianco, carboncello, aglio nero e timo.

Tradizione, creazione, trasformazione: gli “ingredienti” dello chef Andrea Candito al Golden View di Firenze

I secondi puntano su stagionalità e filiera corta: dal pescato del giorno in tutte “le salse”, all’insalata tiepida di King crab, alias il granchio reale, ogni pietanza è abbinata alle verdure dell’orto, aromatizzate e generose di profumi. Non sarebbe Firenze senza “la fiorentina”, entra dunque di diritto la bistecca di Scottona Maremmana alla griglia, di cui si può apprezzare anche la versione “cuore” alle erbe. Varietà di tagli e di sapori, come suggerisce la proposta del petto d’anatra, miele, cipollato e patate novelle.

Tradizione, creazione, trasformazione: gli “ingredienti” dello chef Andrea Candito al Golden View di Firenze

Dal banco dei formaggi e dei salumi giunge il meglio del made in Italy ed europeo: difficile scegliere tra il Parma stagionato 24 mesi, il Brado e il salame Toscano di San Casciano oppure fra il jamon iberico puro de Belota e prosciutto Mangalitza cotto al forno.

La selezione di pecorini, vaccini e caprini, italiani e spagnoli come il Queso Manchego, il francese Le Montesquie o l’aromatizzato Shropshire al Porto e uva di Corinto.

Tradizione, creazione, trasformazione: gli “ingredienti” dello chef Andrea Candito al Golden View di Firenze

Se l’obiettivo è arrivare a una cucina di alto livello che equipari la vista su Ponte Vecchio, il nuovo menù di Andrea Candito mostra come il traguardo sia già a portata di mano.

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