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Un giorno a Miyajima : la perla del mare di Hiroshima

L'isola di Miyajima tra streetfood giapponese e cucina Kaiseki, un'esperienza imperdibile di gusto e benessere.

Un giorno a Miyajima : la perla del mare di Hiroshima

Un giorno a Miyajima : la perla del mare di Hiroshima

Un giorno a Miyajima : la perla del mare di Hiroshima

Non si può lasciare il Giappone senza essere passati per la stupenda isola di Miyajima nel mare di Hiroshima. Il Grande Tori del santuario di Itsukushima è una delle maggiori attrazione turistiche della regione: l’immagine del portale di fronte al Monte Misen dell’isola è una delle classiche tre viste del Giappone (insieme alla lingua di sabbia di Amanohashidate e alla baia di Matsushima).

Come ben saprà chi mi legge assiduamente, amo immergermi totalmente in un luogo e anche se sarebbe bastata una sola giornata scandita dal primo traghetto delle 7 all’ultimo delle 17 per visitare questa piccola e graziosa località, non potevo perdere l’occasione di vivere una di quelle esperienze che col senno di poi resterà per sempre: passare una notte sull’isola.

Il Ryokan Kurayado Iroha si trova sulla stradina principale ricca di attività artigianali dove potete trovare ogni genere di prodotto: dalle ceramiche locali agli abiti tradizionali. Lungo il tragitto per il Grande Tori, i sensi vengono bombardati da appetitosi profumi orientali a cui senza che ve la racconti si finisce per cedere e in alcuni casi (come il mio) collezionarli. Ergo? Li ho provati tutti.

I Nikuman  sono dei morbidi e goduriosi panini, subito riconoscibili per il profumo che si sente passando nei paraggi. Di fatto sono una specie di focaccina sferica cotta al vapore ripiena di carne di maiale trita, molto saporiti dal retrogusto dolce, vanno mangiati con cautela perché potrebbero avere un cuore rovente. Irresistibili le Pagnotte alle ostriche, una sorta di montanara fritta ripiena di ostriche speziate al curry e condite con salsa di soya e ketchup, per non parlare poi degli Okonomyaki (frittata di noodles al pesce o di carne) che qui sostituiscono la nostra pizza “al portafoglio”.

Il cammino verso la santità è tempestato di pericoli e seppur aveste il coraggio di evitare questi straordinari streetfood salati, pochi sarebbero capaci di rifiutare anche il dolce. In questo caso i tradizionali e tipicamente isolani Momiji Manju. Cosa sono? Ecco detto: sono piccole torte a forma di foglia d’acero giapponese, fatti di farina di frumento, riso e grano saraceno ripieni di pasta di fagioli rossi. Vengono prodotti artigianalmente in alcuni negozi dell’isola riconoscibili dall’esterno perché osservando attraverso le vetrine è possibile vedere un grosso rullo meccanico dove vengono incartate di continuo. Il più famoso è Iwamura Momojiya, si trova in una delle stradine vicine al santuario Itsukushima dove è possibile acquistarli singolarmente al costo di 85 yen o in delle confezioni multiple decorate con immagini dell’isola. Il  personale è gentilissimo: se ti siedi a mangiarli ti offrono subito una tazza del loro thè. Semmai terminata la visita al tempio il percorso vi avesse messo fame e vi venisse voglia di assaggiare “Il latte del mare“, un indirizzo da non mancare è sicuramente il Yakigakino Hayashi dove potrete gustare le famose Ostriche di Hiroshima preparate in ogni modo e salsa possibile. Dalle golosissime ostriche in tempura a quelle bollite nel loro guscio o anche grigliate al naturale o in brodo con degli udon fatti a mano. Non vi lasciate spaventare dalle file chilometriche: in Giappone è la normalità per i luoghi in cui vi è del buon cibo e le attività dell’isola sono collaudate a servire centinaia di turisti al giorno, non avrete il tempo di rendervene conto e sarete seduti al vostro tavolo.

Un giorno a Miyajima : la perla del mare di Hiroshima

Un giorno a Miyajima : la perla del mare di Hiroshima

Un giorno a Miyajima : la perla del mare di Hiroshima
Un giorno a Miyajima : la perla del mare di Hiroshima

Un giorno a Miyajima : la perla del mare di Hiroshima

Un giorno a Miyajima : la perla del mare di Hiroshima

All’imbrunire, quando la maggior parte del flusso turistico lascia l’isola di Miyajima con l’ultima nave delle 17 , mentre come un presepe iniziano ad accendersi le prime luci, restate a osservare il mare che lentamente si ritira manifestando la porta Torii in tutta la sua magnificenza. Respirate il silenzio: è arrivata l’ora di godersi l’isola e le sue ore poetiche soggiornando presso il Kurayado Iroha.

Il consiglio che posso darvi è: abbandonatevi. Le camere sono in stile giapponese con il classico letto futon, le tradizionali finestre Shoji  mitigano la luce solare, collaborando a creare un’atmosfera intima e rilassante. Qua e la piante e fiori che donano un tocco delicato e introspettivo all’ambiente. Tutte le stanze sono dotate di confort moderni, dalla macchinetta del caffè alla TV passando per il WiFi. Inoltre sono disponibili dei prodotti di bellezza per le nostre amate compagne. In fase di prenotazione vengono chieste le proprie taglie in maniera tale da far trovare agli ospiti un abito tradizionale giapponese (kimono) e i famosi sandali in legno da poter indossare (se lo si vuole) per la cena. Dalle ampie finestre si scorgono panorami difficili da dimenticare: alcune camere sono affacciate sul monte sacro Misen con la sua antica e rigogliosa foresta. Le altre regalano il mare che specialmente al tramonto, trascina verso l’emozione più sincera.

Un giorno a Miyajima : la perla del mare di Hiroshima

Un giorno a Miyajima : la perla del mare di Hiroshima

Si consiglia di visitare l’Onsen prima di godere della cena: il tradizionale bagno termale per soli uomini (o per sole donne) situato sul tetto dell’edificio. Un modo per rilassarsi e prepararsi alla cena godendo della spettacolare vista sull’isola in ogni momento della giornata. Con la mente sgombra e lo spirito leggero dopo aver passeggiato dove prima c’era il mare e aver nutrito l’anima si va soddisfare il corpo.

Un giorno a Miyajima : la perla del mare di Hiroshima

La cena e la colazione vengono servite presso il ristorante Yoimosezu. In questo locale dagli arredi tradizionali in legno si respira un’atmosfera intima e accogliente. Tavolo vista mare, fortuna ha voluto un cielo limpido: in lontananza si riusciva a scorgere la porta rossa Torii a cui riesce difficile abituarsi. 

Al Kurayado Iroha l’attaccamento alle origini si manifesta anche nel menù. La cucina Kaiseki è il fiore all’occhiello di questa struttura. Ogni piatto è curato nel minimo dettaglio, dal sapore, alla preparazione fino alla presentazione: sicuramente un’esperienza da non perdere. Le principali specialità giapponesi (dal sashimi alle tempure, passando per la zuppa di miso, al riso con maiale e shitake) vengono preparate esclusivamente con prodotti locali freschi di stagione. Ad accompagnare i piatti non può mancare il sakè, ma il ristorante vanta anche una vasta selezione di vini e https://www.foodclub.it/media/min/78241728-438745590153483-4596659847709065216-nbevande.

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Un giorno a Miyajima : la perla del mare di Hiroshima

Un giorno a Miyajima : la perla del mare di HiroshimaA concludere la cena, l’impagabile thè Matcha prodotto artigianalmente sull’isola.

A concludere la cena, l’impagabile thè Matcha prodotto artigianalmente sull’isola.

Si va a coricarsi… sazi. Sazi per davvero e non di quella effimera soddisfazione che può dare aver nutrito il corpo. No amici miei: una sazietà completa, piena, quasi irreale che prende ogni grammo del proprio corpo, coprendo ogni centimetro dell’infinito spazio ricoperto dai propri pensieri.

Il risveglio è morbido: dalle finestre in carta di riso si intravedono le prime luci del mattino mentre il sole cresce lentamente, sorretto da chissà quali forze, in lontananza si vedono arrivare le prime navi. Per Miyajima comincia un altro giorno. Un giorno in cui vorrei essere assorbito per sempre prigioniero di un loop temporale. Un giorno che, semmai fosse possibile, vorrei potesse non finire mai.