Villa del Carmelo, Enrico Ruggiero consolida la sua svolta

Mercato San Severino, La Tana del Principe presso Villa del Carmelo e la svolta con Enrico Ruggiero

La Tana del Principe presso Villa del Carmelo

Via Cirillo,21 Località Ospizio - 84085, Mercato San Severino

Tel: +390899762562

Email: info@villadelcarmelo.com

Aperto tutti i giorni a pranzo e cena; chiuso domenica a cena.

Enrico Ruggiero da un anno e mezzo guida la brigata di Villa del Carmelo:

un'antica dimora seicentesca nata come location per eventi in cui, però, ha saputo imprimere una svolta interessante sotto il profilo culinario.

Quello di Mercato San Severino era un territorio rimasto praticamente senza punti di riferimento nell'alta ristorazione (o aspirante tale, a seconda dei punti di vista): Casa del Nonno 13, infatti, aveva perso la stella Michelin e solo ora, con una nuova gestione e prospettive differenti, sta provando a rimettersi in carreggiata.

Forte è stata la maturazione nell'ultimo anno, nonostante la non semplice sfida di essere contemporaneamente al timone degli eventi e della cucina per esterni, cosa che, però, in qualche caso è accaduta anche a celebri realtà della Costiera Amalfitana. Ed è a quel tipo di proposta, pur conservando una sua autonomia che, anzi, con il tempo si è sempre più rafforzata, che Ruggiero guarda.

Si aprono le danze sulla cena con una pagnotta con farina multicereale e tipo 1, grissini fatti a mano che lasciano spazio ad un finto cono di pasta sfoglia con ricotta e cardamomo e ad una chips di riso soffiato con alga marina

Si entra nel vivo della cena con una portata dal taglio tipicamente autunnale che prova a esprimere le radici povere e contadine di una terra di cerniera, sospesa tra Agro, Irpinia e Picentini: uovo cbt con spuma di porcini, pioppi saltati in padella, nocciole di Giffoni, polvere di porcino disidratato.

Immancabile il tocco orientale che però sa coinvolgere se "calato" nella realtà bucolica della Valle dell'Irno, con il nigiri di mallone (un piatto a base di broccoli, patate e pane raffermo che probabilmente rappresenta il più identitario della zona), sashimi di tonno, uova di salmone selvatico e fonduta di parmigiano.

Più ardito, ma riuscito, lo spaghetto invernale alla marinara cotto in acqua di rapa rossa, origano alici fresche di Cetara e yoghurt di bufala

Anche il secondo esprime molta territorialità, con l'avvicinarsi del Natale vuole rappresentare un richiamo rivisitato all'insalata di rinforzo, diffusa anche da queste parti nonostante la sua distanza da Napoli: ecco il baccalà ripieno di provola affumicata con cavolfiore viola, nero di seppia in due consistenze (cenere e caviale di papaccelle), spruzzata di gin Malfy alle rose in emulsione con lime e bacche di ginepro.

La degustazione è stata innaffiata da un Tufi greco del 2020, da Uve Greco 100%.

Andando verso la conclusione, interessante il tris di cioccolati: particolarmente gradevole la pralina con nocciole, basilico e verbena, che mostra la passione dello chef per le erbe spontanee.

Chiusura con un "dolce non dolce", ovvero una sfera di cocco, crumble di mandorle salate e mou.