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VIVA LA VITE – Esordisce a Napoli la Fiera dei Vini Naturali

Si è svolta al Made in Cloister la prima edizione di Viva La Vite

VIVA LA VITE – Esordisce a Napoli la Fiera dei Vini Naturali
crediti foto copertina: vivalavite

Viva la Vite

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Ha avuto svolgimento negli spazi del Made in Cloister la prima edizione della manifestazione, che fa seguito a quella originaria di Pescara.

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IL FORMAT

Agli albori di Viva la Vite c’è l’associazione culturale - presieduta da Giorgia Brandimarte - nata nell'ottobre 2016 ma fondata idealmente anni prima, come frutto dello spontaneismo e passione militante di un manipolo di cultori dell’enologia.

Dai tour in cantina all’impegno organizzativo fattuale, il passo verso l’avocazione a sé di un evento riservato è breve ma ambizioso, corredato da un incessante lavoro collaterale di promozione e marketing.

VIVA LA VITE – Esordisce a Napoli la Fiera dei Vini Naturali
con Giorgia Brandimarte

L’anno successivo – il 2017 - è quello di esordio della prima edizione dell’omonima fiera, a cadenza annuale, normalmente nel mese di febbraio, negli spazi dell’ex distilleria Aurum in Pescara, sino a giungere a quella del capoluogo partenopeo.

Mutuando le parole della titolare, che abbiamo incontrato all’evento, “la scelta di esportare la nostra manifestazione in Campania è data dall’intento di uscire dalla nostra comfort zone, confrontandoci con un mercato impegnativo dove non esistevano eventi analoghi, nonostante il crescente interesse per la viticoltura naturale.”

Non solo vino, tuttavia, in quanto:

l’altro nostro ambito elettivo d’operatività è quello degli olii evo nazionali, chissà che in futuro non possa nascere un altro evento a ciò dedicato….vedremo innanzitutto come risponderà il pubblico, mi sembra che l’affluenza sinora sia stata estesa, mi auguro che il riscontro si confermi soddisfacente”.

L’evento è stato organizzato in collaborazione con il ristorante Raraterra di Frattamaggiore – che ha curato l’offerta gastronomica durante gli incontro ed i banchi d’assaggio, trasferendo la brigata di cucina – nonché con Jus Enoteca naturale di Napoli, ed infine del Capri Hotel nell’isola di Capri.

LA LOCATION E LE AZIENDE PRESENTI

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Doveroso rimarcare il fascino evocativo assoluto della sede, nel chiostro della Fondazione Made in Cloister – originario corpo della Chiesa di Santa Caterina a Formiello, tra le più importanti fra quelle di origine rinascimentale in Campania – oggi importante spazio espositivo ove, parafrasando la sinossi del sito, “arte contemporanea, artigianato e design sono uniti in un progetto di rigenerazione urbana unico al mondo”.

Settantacinque vignaioli

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crediti foto: vivalavite

da tutta Italia, Spagna e Slovenia – largamente rappresentata anche la Campania - con due giornate di degustazioni riservate a semplici appassionati, sommelier ed operatori del settore Horeca, per addentrarsi nel macrocosmo del vino naturale, favorendo l’incontro diretto con i titolari delle aziende, nella quasi totalità presenti in loco.

LE NOSTRE PREDILEZIONI

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Con un pizzico di campanilismo, partendo dalla nostra regione con un’elencazione assolutamente non esaustiva, iniziamo dall’azienda che potremmo definire i veri capostipiti del movimento dei vini naturali, ovverosia Cantina Giardino in Ariano Irpino, presenti con il Paski Campania Coda di Volpe IGP 2021, macerato di gran raffinatezza, ma anche con il raro Coda di Volpa Rosa Campania Rosato IGP 2021, terminando con il Campania Aglianico IGP Nude 2013, e con la prestigiosa collaborazione con il birrificio belga Cantillon, “Drogone Lambic” blend appunto con vinacce di Aglianico.

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Fulvio Cautiero, nostra vecchia conoscenza, da Frasso Telesino, provincia di Benevento, ci delizia con l’assaggio di un Piedirosso 2017 D.O.C.G., da vigneti esposti sul versante Sud-Ovest del Taburno.

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La palma dell’outsider va a Giancarlo Moschetti – ordinario di microbiologia Agraria all’Università di Palermo - con il progetto 2Vite Vino Rosso (raccontato QUI da Marina Alaimo), fermentazione spontanea di due classici vitigni campani come l’Aglianico di Taurasi al 70% e saldo di Piedirosso della Penisola Sorrentina, con l’utilizzo esclusivo di lieviti indigeni, presente al banco di degustazione con ben tre annate, tutte dalla grande beva seppure con diversità notevoli.

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con Giovanni D’Alesio

Risalendo la dorsale appenninica lungo l’Abruzzo, arriviamo in Sant’Angelo, una manciata di chilometri da Pescara, dove si trova l’azienda agricola D’Alesio Sciarr, con i suoi deliziosi cru di Montepulciano e Trebbiano “Tenuta del Professore”, interessante notare come il titolare Giovanni D’Alesio sia presente anche con il suo catalogo dedicato alla distribuzione di vini naturali, ricco di imperdibili chicche.

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Giungendo in Lombardia, infine, rimaniamo colpiti dall’azienda Tenuta Fornace di Andrea Rossi, distribuiti da Triple A, sita in Rovescala, uno dei comuni di massima vocazione dell’Oltrepò Pavese, vitigni coltivati Moscato, Riesling, Barbera, Pinot Grigio, Croatina e Pinot Nero, con ardite eppure meditate sperimentazioni.

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Chiudiamo il nostro giro ideale con gli spumanti di Casa Caterina, “metodo classico senza compromessi”, nella parte nord-orientale della Franciacorta, senza denominazione di origine, poiché eterodossi rispetto alle limitazioni legislative imposte dal disciplinare, con Pinot Nero e Chardonnay a fare da padroni, con soste sui lieviti prolungate sino a dieci anni.

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