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WineClub: Piedirosso Campi Flegrei Vigna Madre 2018, La Sibilla

Alla scoperta del Piedirosso Vigna Madre 2018 La Sibilla, tra Campi Flegrei e Vesuvio, dinanzi a Procida

WineClub: Piedirosso Campi Flegrei Vigna Madre 2018, La Sibilla

Il Piedirosso prodotto in territori vulcanici come i Campi Flegrei e il Vesuvio sa regalare bevute eccitanti. In questi areali acquisisce ulteriore finezza e una certa profondità molto coinvolgenti. La Sibilla negli ultimissimi anni sta facendo il pienone di riconoscimenti sulle guide ai vini più autorevoli.

Un risultato meritatissimo per la famiglia Di Meo che puntando in casa sul giovane enologo Vincenzo, la quarta generazione, ha trovato la quadra, o meglio, la dimensione ottimale. Questa terra bisogna conoscerla bene e amarla in modo viscerale per riuscire ad assecondare le sue esigenze e darle quindi la possibilità di esprimersi al meglio, come merita.

Siamo a Bacoli, una lingua di terra scura, vulcanica, che si spinge verso il mare, e ne è circondata. Fa parte dei Campi Flegrei, i campi ardenti con più di 40 crateri che i romani adoravano per la bellezza dei luoghi, per l’unicità del paesaggio disegnato tra i bacini marini e quelli di acqua dolce, per le terre fertili, costruendo qui ville di memorabile bellezza. Già all’epoca, e anche prima, la vite in questo territorio aveva un ruolo di notevole importanza, perso in tempi più recenti per l’avanzata ottusa e disastrosa del cemento. C’è chi ha continuato a lavorare la sua terra amatissima, senza cedere mai il passo, senza lasciarsi spaventare dai tanti cambiamenti non proprio rassicuranti.

Nei 10 ettari di proprietà, i Di Meo sono alla quarta generazione di vignaioli, la caparbietà di Luigi e sua moglie Restituta ha raggiunto una certa distensione e solidità nella capacità di Vincenzo di tradurre i loro sforzi in concretezza tinta di emozioni fondamentali. L’emozione rimane un sentimento dal quale un produttore di vino non può trascendere, proprio come accade per un musicista. Tutti quelli che hanno studiato musica e hanno scelto di diventare musicisti sanno leggere ed eseguire lo spartito, ma pur essendo quelle note le medesime, la musica cambia.

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E il Piedirosso Vigna Madre è uno spartito strepitoso sul quale suonare: vecchie viti di circa 80 anni, con certificazione vigna storica, impiantate a spalliera puteolana dai nonni sulla collina dei Pozzolani. Guardano verso il mare, proprio di fronte c’è Procida e tutti i Campi Flegrei rientrano nel ricchissimo programma riguardante la nomina a Capitale Italiana della Cultura 2022.

La prima annata del Piedirosso Vigna Madre è stata la 2012, anche se una uscita l’aveva già sperimentata l’anno precedente come selezione del Piedirosso. Da subito è stato accolto come un capolavoro con esaltanti aspettative di crescita e una buona capacità di evolvere nei tempi lunghi. La 2018 è particolarmente espressiva. Vibra di energia già alla vista per la luce che emana. Fitto nel colore, rilascia la forza del suolo vulcanico e gli sbuffi marini, sa di macchia mediterranea, è appena salmastro, il frutto si mostra carnoso nei toni delle amarene e mora scura, sa di lentisco e viola - il sorso ha forza, avvolge nella sua pienezza, mostra profondità e ritmo giocato tra la freschezza che sembra scintillare, i tannini fini e una salinità di fondo.

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