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L’Alchemist a Copenaghen fa bis! La White Guide 2021 conferma per il secondo anno di fila il primato del ristorante di Rasmus Munk.

White Guide 2021 conferma per il secondo anno di fila il primato del ristorante di Rasmus Munk.

L’Alchemist a Copenaghen fa bis! La White Guide 2021 conferma per il secondo anno di fila il primato del ristorante di Rasmus Munk.

L’Alchemist a Copenaghen fa bis! La White Guide 2020 conferma per il secondo anno di fila il primato del ristorante di Rasmus Munk.

All’interno dell’ex complesso del Royal Danish Theatre, si sviluppa uno dei ristoranti più spettacolari del mondo. Un’opera costata 15 milioni di dollari e finanziata dal magnate Lars Seier Christiensen, già investitore del tristellato Geranium (recensione).

30 chef per 40 commensali, ogni sera, dettano i canoni per una esperienza fatta di tanta suggestione per un percorso gastronomico che va oltre il gusto, definendo una esperienza “sensazionale”.

Uno stile lanciato da pioniere del genere Paul Pairet, a Shangai con l’Ultraviolet e che in Europa si fa compagnia con Paco Roncero nel suo Sublimotion ad Ibiza.

Al centro del lavoro di Munk c’è tantissima, immancabile sperimentazione sulla materia che ricorda soprattutto la scuola di Ferran Adrià, insieme alla voglia di guidare l’ospite verso una una criticità e un senso di provocazione. Non a caso il nome Alchemist (recensione).

Ma torniamo alla White Guide.

Si tratta in particolare della White Guide Danimarca. Nel corso della storia, la Danimarca è stata un ponte tra l'Europa continentale e i paesi nordici. Molte mode e tendenze del sud, legate al cibo e altro, sono state testate qui prima di diffondersi a nord. Tuttavia, un decennio e mezzo fa, i ruoli sono stati invertiti quando la rivoluzionaria New Nordic Cuisine è stata concettualizzata in Danimarca attraverso il suo leggendario Manifesto 2004 che ispirava una gastronomia innovativa e locale in tutto il mondo.

La Top10 di quest’anno vede svettare più che ristornati, dei veri e propri luoghi di culto.

Eccola:

1- Alchemist, Copenhagen, 39/98

2- Geranium, Copenhagen, 38/98

3- Noma, Copenhagen, 38/94

4- Jordnær, Gentofte, 38/93

4- Kadeau København, Copenhagen, 38/93

4- Mielcke & Hurtigkarl, Copenhagen, 38/93

4- Søllerød Kro, Holte, 38/93

8- Lyst, Vejle, 37/96

9- Syttende, Sønderborg, 37/95

10- Kong Hans Kælder, Copenhagen, 36/95

Sono evidenti i cambiamenti rispetto alla classifica 2019 in cui i primi 4 classificati avevano totalizzato tutti un punteggio di 39/40 e avevano definito le loro posizioni grazie al totale che comunque li differenziava per un solo punto tra loro. Quattro poi, i ristoranti in ex aequo al sesto posto. Quest’anno invece sono 4 i ristoranti in ex-aequo al quarto posto, tra questi Jordnær che compie il balzo più lungo nella Top10 passando dalla decima posizione alla quarta.

Ecco la White Guide Top10 2019

1- Alchemist, Copenhagen, 39/98

2- Noma, Copenhagen, 39/97

3- Koks, Leynar, Faroe Islands, 39/96

4- Kadeau København, Copenhagen, 39/95

5- Geranium, Copenhagen, 38/95

6- AOC, Copenhagen, 38/94

6- Søllerød Kro, Holte, 38/94

6- Mielcke & Hurtigkarl, Copenhagen, 38/94

6- Frederikshøj, Aarhus, 38/94

10- Jordnær, Gentofte, 38/92

10.- Kong Hans Kælder, Copenhagen, 37/92