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2020 - Odissea nello Spazio (Web) dei ristoranti. Nell’era della comunicazione digitale, non riusciamo a dire ai clienti come prenotare.

Si va verso un mondo 3.0 e ancora è quasi impossibile prenotare una cena al ristorante.

2020 - Odissea nello Spazio (Web) dei ristoranti. Nell’era della comunicazione digitale, non riusciamo a dire ai clienti come prenotare.

Complice il lavoro stagionale che mi avrebbe permesso di organizzare qualche uscita fuori porta, quest’estate decido di spulciare recensioni e guide per trovare luoghi interessanti che appagassero la voglia di capire cosa succede nel mondo culinario che ci circonda.

Senza disdegnare consigli di colleghi e foodclubbers, fatto un primo elenco, comincio a spulciare i siti web dei ristoranti che vorrei visitare. Ma la cosa, inaspettatamente, risulta più complicata del previsto.

Senza rimarcare l’impossibilità, per alcuni siti, di essere visitabili dal cellulare, la situazione sembra quasi paradossale. Nella maggior parte dei casi, è difficilissimo raggiungere le informazioni necessarie per l’obiettivo principale: PRENOTARE !!!

Orari di apertura, chiusure stagionali, sembrano essere nascosti su diverse pagine, e spesso ubicate dietro “la storia”, “chi siamo”, “cosa facciamo”, "da dove veniamo", “quando facciamo”, “perché lo facciamo”… (un fiorino). Nella maggior parte dei casi, il sito sembra creato più a scopo divulgativo che altro.

Ma se una persona vuole venire semplicemente nel vostro ristorante cosa deve fare?

Quando può farlo?

Se ho seguito solo un nome, quello dello chef, dove devo andare per provare la sua cucina?

Come posso raggiungerlo?

Quali sono le cose che posso o non posso fare nel ristorante (dress code, bambini, animali, esigenze alimentari) prima che mi venga comunicato sulla soglia d’ingresso? Un riferimento chiaro e diretto sulla tipologia e sul costo del menù?

Se non vogliamo ancora scomodare la bolla dei ristoranti presenti nelle guide, gli altri, nella maggior parte dei casi decidono di restare fuori dalla comunicazione della rete. Gran parte dei siti non esiste, al massimo puoi scovare una pagina Fb con l’ultimo post di qualche mese fa e qualche indicazione diametralmente opposta rispetto a quelle di Google, che poi sono le prime reali nelle quali ci imbattaimo.

2020 - Odissea nello Spazio (Web) dei ristoranti. Nell’era della comunicazione digitale, non riusciamo a dire ai clienti come prenotare.

Cosa succede se ci spostiamo verso l’alto (in senso gastronomico)? La situazione non cambia molto, nella fattispecie (ristoranti stellati, premiati, recensiti) si ravvisa soprattutto una tendenza particolare: In molti casi l’attenzione verso il cliente finale sembra essere quasi totalmente svanita.

I siti sono pieni di racconti, la storia dello chef, la mission dello chef, la storia del sommelier e del maître. Come se non bastassero le recensioni, le descrizioni sulle guide, gli articoli dei giornali online. E poi giù con la lista dei premi, gli interventi, le partecipazioni alle trasmissioni televisive. In alcuni casi pagine intere di frasi e citazioni. Sciagure delle sciagure, nella circostanza in cui il ristorante faccia parte anche di un albergo, o lo chef e la proprietà abbiano più di un progetto allora il labirinto si infittisce. E sembra quasi un miracolo riuscire a capire se puoi andare al ristorante o devi prima passare per lo shop, per il bistrot o per la prenotazione di una camera prima di riuscire a capirci qualcosa.

A titolo di esempio non ce ne voglia lo chef Peppe Guida, che seguiamo da sempre, che in questo caso chiamiamo in causa per aver conseguito il premio del Gambero Rosso per la migliore comunicazione digitale. Quest’anno però è risultato davvero difficile seguire tutti i passi dell’Antica Osteria e della Villa (i due progetti dello chef) senza il bisogno di passare per vari blog, interviste, recensioni, senza considerare il fatto di esserci più volte ritrovati difronte a siti incompleti, spesso a Home vuote, come quella che è ancora indicizzata dalla Michelin.

In generale forse ci si dedica solo al cliente già abituato a ricercare informazioni tra blog e guide, che sa dove e come cercare (eppure impiega molto tempo per trovare una risposta alle proprie esigenze) e si dimentica l’avventore occasionale, quello che potrebbe essere il nostro prossimo cliente abitudinario.

La sensazione più immediata sembra essere quella per la quale, chiusi nella nostra sfera di cristallo circondati da quell'1% che sa tutto di tutti, rischiamo di cantarcela e suonarcela da soli facendo svanire il contatto con chi è fuori dal nostro micromondo.

Nessuno se ne abbia a male, succede anche a chi investe di più in comunicazione. Nel caos delle chiusure e delle riaperture anche il Reale di Castel di Sangro ha cancellato per più di qualche mese le informazioni sulle aperture, con un sistema di richiesta di prenotazioni che probabilmente sarà stato inondato da messaggi per prenotazioni anche nei giorni di chiusura.

2020 - Odissea nello Spazio (Web) dei ristoranti. Nell’era della comunicazione digitale, non riusciamo a dire ai clienti come prenotare.

Diverso invece il tiro dei colleghi all’estero dove sembra maggiore la consapevolezza di dover utilizzare uno strumento leggero per andare incontro alle esigenze di un pubblico vasto, internazionale, smart. Poco è lasciato al caso, solitamente il tasto “reservation” è sempre messo in bella mostra e molto spesso, finisci anche per pagare una cena che dovrai consumare arrivato il giorno dell'appuntamento, con ovvi benefici per il ristoratore che potrà programmare lavoro e scadenze con calma e per il cliente che in 5 minuti selezionata data e ora del consumo non avrà più nulla di cui preoccuparsi. Pagare prima? Chiedo troppo? E allora vi domando perché no? Stiamo scegliendo noi di andare in quel ristorante e conosciamo esattamente il costo da sostenere, ma questo magari lo tratteremo in un altro episodio.

Oltre ovviamente a chiarire le particolari esigenze del ristorante in maniera chiara e ed evidenti per migliorare il servizio di accoglienza ed evitare spiacevoli misunderstanding.

Approfondimenti e commenti sono lasciati a esterni, a giornalisti e protagonisti della gastronomia mentre storie e desideri al proprio blog o pagine personali. Insomma, un mondo dal quale sembriamo ancora molto lontani.

Reservation, riserva, prenotazione, booking: in un mondo 2.0 (si va verso il 3) deve essere alla prima pagina, al primo rigo dei nei menù a tendina, perché prima di raccontare favole e proiettare sogni, vendiamo un servizio.

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