Blanc de Morgex et de La Salle Pavese XXIV 2016 Metodo Classico di montagna
Pavese XXIV metodo classico Blanc de Morgex et de L Salle Valle d'Aosta
Le bollicine sono un bere sempre più apprezzato anche in Italia – finalmente!
Il consumo di champagne è crescente anche da noi, parallelamente scegliere un ottimo metodo classico italiano ci dà una certa soddisfazione. Se poi quelle nobili bollicine briose sono prodotte in montagna, sui costoni innevati in Valle d’Aosta, la cosa ci incuriosisce notevolmente. Il territorio di Morgex si è specializzato nella produzione del metodo classico con l’uva tipica e unica di questo piccolo territorio della Valle d’Aosta, il prié blanc.
É invece uno dei tanti vitigni storici della Valle d’Aosta, per lo più allevati a piede franco tutt’oggi grazie all’azione protettiva del freddo che ha ostacolato i grandi danni della fillossera. L’unica varietà presente tra i filari di Morgex, spettacolari e affascinanti, arditi nel loro arrampicarsi faticosamente sulla montagna. Ne dà una testimonianza validissima Ermes Pavese con le sue vecchie vigne a terrazza, tenute con grande cura. Mantenute basse come si è sempre fatto da queste parti per proteggerle dal freddo pungente e dai venti gelidi. Siamo tra gli 800 ed i 1200 metri s.l.m. su un terreno marnoso ricco di pietre ed in ripida pendenza, circondati dalla catena montuosa del Monte Bianco. Proprio qui il priè blanc si trova a suo agio ed ha stimolato nel tempo i viticoltori a specializzarsi nel metodo classico. Vitigno che dona freschezza e profumi eleganti nella presa di spuma in bottiglia.
Dal 2010 anche Ermes Pavese si è messo alla prova in questo settore. I suoi vini fermi da prié blanc sono molto ricercati in tutta Italia e anche oltre. Questa sfida ulteriore, per quanto impegnativa, sta dando ottimi risultati e credo darà grandi soddisfazioni al nostro vigneron. L’ho incontrato dopo diversi anni dalla mia visita a Morgex in occasione della presentazione del catalogo Il Teatro del Vino tenutosi di recente a Napoli. In entrata nel salone panoramico dell’hotel Mediterraneo c’era proprio lui con le sue bollicine valdostane. Un ottimo benvenuto per me che amo i vini della Vallée, ma mi è sembrato che un po’ tutti abbiano ampiamente apprezzato questo assaggio.
Pavese XXIV è il nome in etichetta, millesimato, 2016, pas dosé, ci ricorda che il vino sosta 24 mesi sui lieviti. Fresco e leggiadro in tutti i suoi aspetti. Già molto accattivante nei profumi ampi che spaziano dai toni fumé e di nocciola tostata in apertura, declinando lentamente su piccoli fiori bianchi, poi mandarino, albicocca, sbuffi delicatissimi di anice stellato e sasso di mare. Salino e sottile è l’assaggio, piacevolissimo, conferma la bravura di Ermes a queste altitudini spinte, tra le vette innevate e le coraggiose pergole valdostane.
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