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Etna bianco Versante Sud 2021 Serafica – a 950 metri vista mare

Etna Bianco 2021 Versante Sud Serafica

Etna bianco  Versante Sud 2021 Serafica – a 950 metri vista mare

Ricerchiamo per convenzione le vigne da altitudini spinte nelle zone montuose, su al nord.

Ma in tutt’altra direzione, bussola verso sud, c’è l’Etna che, seguendo riti antichissimi, accoglie la vite fino anche ai mille metri, e oltre. È proprio in questa condizione estrema, fortemente caratterizzata dal vulcano, che si possono scoprire vini straordinari. E comunque dal carattere unico, fuori da ogni paragone o similitudine. Puntando proprio sul versante sud – sud dell’Etna, incontriamo la cantina Serafica, precisamente a Nicolosi. Oggi la famiglia Serafica è alla quarta generazione di produttori di olio extravergine di oliva, mentre nel 2000 si è spinta orgogliosamente nella vitivinicoltura. Nicolosi è porta d’ingresso all’Etna da sud. Le vigne sono poste ad un’altitudine di 950 metri sul livello del mare. Una cosa pazzesca a queste latitudini, praticamente più vicine all’Africa che all’Europa. Si è circondati da sabbia nera che fa spiccare i colori dei vigneti, esaltandone le forme, in uno scenario quasi fantasy. Lungo il fianco del Monte Arso, uno dei tanti crateri spenti dell’Etna, la vite si arrampica paziente e poderosa su pendenze intorno al 30%, e guarda il mar Jonio. Il tutto rimanda un paesaggio di esclusiva bellezza e intensità.

In questa etichetta si vuole racchiudere l’essenza di tutto ciò, dove ogni cosa è unica, fortemente contestualizzata. Ci regala quindi un’espressione molto identitaria e ricercata del versante sud, con la presenza di uve reliquia, come Minnella, Corinto greco, Coda di volpe, Bianchetta - Carricante in prevalenza.

Rimanda tanta luce nel bicchiere. Concediamogli un po’ di tempo per conoscerlo a fondo: ha carattere da vendere sial al naso che nel sorso, ora salmastro, poi delicato negli sbuffi di mentuccia, decisa la pietra focaia che lo caratterizza particolarmente, agrumato nei toni del cedro, il frutto poi è carnoso di mango che lentamente cede alla nocciola, timida. Bocca ricca, piena e solare, ben sostenuta dalla freschezza che quasi graffia, a giusta ragione.

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