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Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione

A Verona, alla scoperta della cucina creativa e divertente di Michael Silhavì

Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione

Filia Ristorante

Via Francesco Anzani, 19, Verona (VR)
Tel: 388 724 9430
Email: info@filiaristorante.it
Menù
Degustazioni: Tuffi 85,00 euro; Capriole 85,00 euro
Chiuso domenica e lunedì
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Ha aperto a Verona da più di un anno e mezzo Filia (nome dato in omaggio alla figlia, prima era “Fiola” in dialetto veronese), il primo locale “tutto suo”, Michael Silhavì,

chef veneto di origine francese, esperienze con Giancarlo Perbellini, all’estero (Londra, New York, Bangkok) e negli ultimi anni chef del ristorante Ponte Pietra, storico indirizzo della città scaligera.
Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione
Filia Ristorante - ingresso
LOCATION

Ci troviamo a Borgo Trento, quartiere vicino al centro cittadino dove dominano palazzi signorili a destinazione prevalentemente residenziale. Qui ad inizio Novecento la borghesia emergente ha messo radici, ristrutturando edifici secondo lo stile del tempo, tanto che oggi la zona è piacevolmente disseminata di ville in stile liberty. Una passeggiata in queste strade è altamente consigliata per scoprire una atmosfera inaspettata di Verona.

Cinque sono i tavoli del ristorante, un ambiente unico, intimo e raccolto, dove dominano linee moderne e toni scuri; le uniche stravaganti concessioni sono coni gelato alle pareti (opera dell’artista Giorgio di Palma) a ricordare la spensieratezza e la gioia e un bagno in stile “hip hop/street art”.

Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione
Filia Ristorante - tavolo
Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione
Filia Ristorante - dettaglio pareti
Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione
Filia Ristorante - bagno "hip hop"

Mise en place essenziale e sulla parete in fondo una finestra sulla cucina, dove si può intravedere lo chef intento nelle preparazioni dei piatti che poi verranno serviti in sala.

Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione
Filia Ristorante - sala

FILOSOFIA

L’intento è di “mettere in gioco la tradizione”, come recita la presentazione nel menù del ristorante: l’idea è quella di partire da ricette della tradizione veneta e italiana per renderle più moderne e leggere grazie alla tecnica e all’uso di ingredienti internazionali (frutto dei viaggi e delle esperienze personali dello chef). L’obiettivo dichiarato è quello di una cucina pop, nel segno della semplicità, dell’estro e del divertimento.

PROPOSTA

Vengono proposti due menù degustazione di sei portate (a cui si aggiungono amuse-bouche, predessert e piccola pasticceria) a 85 euro, “Tuffi” per chi predilige il pesce e “Capriole” per chi preferisce la carne. Il menù cambia quasi mensilmente, cercando di seguire la stagionalità dei prodotti e degli ingredienti, così da invogliare il cliente a tornare quanto prima per assaggiare nuovi piatti.

Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione
Filia Ristorante - menù

È anche possibile scegliere alla carta due o tre portate fra i piatti dei due menù, mentre dal martedì al venerdì a pranzo è presente una proposta “Lunch” di due portate e piccola pasticceria a 35 euro.

LA DEGUSTAZIONE

La nostra scelta ricade sul menù “Tuffi”; il pane servito è a lievito madre in accompagnamento a un olio locale extravergine di oliva dell’azienda agricola Le Raise.

Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione
Filia Ristorante - pane e olio
  • COCCOLE DALLA CUCINA
Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione

Il percorso inizia con il canonico benvenuto: cannolo ripieno di olive e gel di americano cocktail, cubo di pearà croccante e maionese al rafano (ecco il primo piatto che gioca con la tradizione veronese), biscotto salato a forma di lisca e gocce di ponzu.

  • TEMPURA DI RADICCHIO, BARBABIETOLA E LAMPONI
Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione

Piacevole il primo piatto dove la nota affumicata della barbabietola e l’acidità della salsa ai lamponi riescono ad alleggerire con sapienza la frittura del radicchio tardivo.

  • CRUDO DI SALMERINO, OSTRICA, SEDANO RAPA E MELA VERDE
Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione

Il secondo antipasto è una crudità di salmerino, pesce d’acqua dolce che viene reso goloso da una deliziosa crema d’ostrica che accompagna il piatto.

  • RISOTTO RAFANO E BROCCOLI
Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione

Piatto che incarna perfettamente l’idea dello chef di rivisitare la tradizione: il risotto è mantecato con il cren (gel di rafano e aceto, salsa molto diffusa nella cucina del nord est ad esaltare i bolliti), unito ad una spirale di crema di broccolo romanesco e broccoletti marinati.

  • RAVIOLI DI GÒ, GAMBERI GOBBETTI E LIMONE
Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione

Piatto profumato e buonissimo: una pasta fresca ripiena di gò (detto anche ghiozzo, pesce povero della laguna Veneta), servita con gamberi gobbetti crudi e marinati, polvere di alghe e gocce di caramello di limone.

  • ROMBO, CARCIOFI E MEZCAL
Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione

Molto interessante anche il secondo piatto: un rombo arrostito, accompagnato con una purea di mezcal , carciofi bruciati e caviale di aringa; al tavolo viene poi terminato con un fumetto fatto con le lische del pesce e montato con limone, olio all’aneto e salsa Worcester.

  • PREDESSERT
Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione

Il Macaron al pistacchio e mousse di mortadella è l’ennesimo omaggio alla tradizione e in particolare a Borgo Trento, qui conosciuto come il quartiere dei Bondolari, versione scaligera dei cosiddetti paninari degli anni ’80, così chiamati perché, si diceva, disposti a mangiare pane e mortadella (bondola), pur di comprarsi capi firmati.

  • TORTA DELLA NONNA
Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione

Adorabile la presentazione del dessert, una frolla al limone, pinoli e melograno ghiacciato, servita all’interno di una scatola di latta simile a quella usata dalle nonne per tenere il materiale da cucito.

  • PICCOLA PASTICCERIA
Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione

La degustazione si conclude con i petits fours: arachidi di cioccolato caramellato, meringhe soffiate cioccolato e nocciola, lamponi di arancia, barbabietola e Campari.

Il servizio di sala, attento e premuroso (aiutato inevitabilmente dai pochi coperti), è curato da Riccardo Migotto, che si occupa anche della carta vini; la selezione è molto ridotta, certamente da ampliare, con tuttavia proposte non banali, frutto di un interessante lavoro di ricerca.

CONCLUSIONI

Un locale piccolo, minimal e accogliente diventa il palcoscenico perfetto per le creazioni dello chef Silhavì: il risultato è una cucina creativa, colorata, scanzonata che prende spunto dalla tradizione per poi renderla contemporanea nelle forme o negli ingredienti.

Filia – A Verona, Michael Silhavì gioca con la tradizione
Filia Ristorante - chef Michael Silhavì

Ma ciò che colpisce è soprattutto che la proposta culinaria, seppur frutto di contaminazioni e voglia di modernità, risulti comunque in bocca decifrabile, golosa e quindi apprezzabile anche da commensali che non amano la cucina gourmet troppo ricercata e cerebrale.

In questo senso si può affermare che l’obiettivo di “mettere in gioco la tradizione” è stato perfettamente centrato.

Per quanto ci riguarda siamo curiosi di tornare per divertirci con nuovi piatti!

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