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Gastrodestra e Gastrosinistra, tra chi vuole aprire e chi resta chiuso si vien giudicati troppo facilmente se manco voler lavorare fosse uno schieramento politico.

Gastrodestra e Gastrosinistra, tra chi vuole aprire e chi resta chiuso si vien giudicati troppo facilmente

Gastrodestra e Gastrosinistra, tra chi vuole aprire e chi resta chiuso si vien giudicati troppo facilmente se manco voler lavorare fosse uno schieramento politico.

S'ode a destra uno squillo di tromba. a sinistra risponde uno squillo: d'ambo i lati calpesto rimbomba.

E’ ormai finito, ammesso che fosse davvero sentito da tutti, il clima d’inizio pandemia con gente sui balconi a rincuorarsi nell’avere tenacia e fiducia per un futuro migliore e senza alcuna umana esclusione. Si è dileguato come quella governativa “potenza di fuoco” troppo spesso caricata a salve per feste apparenti. Ora, dinanzi ad alcuni segnali di riaperture, pur con un Governo da “tutti insieme appassionatamente”, domina tra la gente, operatori e consumatori, una guerra di forte contrapposizione condotta soprattutto da ideologia e politica, quasi come uno scontro di classe. Viene a mente la ironica e simpatica divisione d’un tempo sui piatti di destra e di sinistra involontariamente stimolata dal buon Gaber con la sua canzone “Destra-sinistra”, e dalla più recente classificazione sarcastica tra gastrodestra e gastrosinistra della brava Fumelli.

Basta vedere come l’iniziativa politica ed ovviamente di parte (come lo sono quasi tutte, quando nascono da partiti o movimenti schierati) della Meloni e FdI contro il Ministro Speranza ed esponente di LeU nel Governo, abbia subito suscitato l’abituale raccolta di firme, stavolta a sostegno del Ministro. Coi soliti firmatari tra giornalisti, intellettuali e donne/uomini del mondo dello spettacolo corsi a sottoscrivere il manifesto di difesa in senso ideologico e politico. Pur se qualcuno e non certo di destra (il Direttore di “Domani”) ha osservato: “Il fatto che Speranza appartenga a un partito di sinistra come LeU non può essere né una ragione per esasperare le critiche e chiederne le dimissioni ma neppure per schierarsi a testuggine a sua difesa soltanto perché «guai a chi tocca uno dei nostri »..”

Ma ormai non ce n’è più per nessuno! Dinanzi a chiusure o riaperture il buon senso e l’analisi equa al di sopra degli schieramenti sono totalmente abbandonati. Siamo alle barricate: se vuoi aprire, quale commerciante o ristoratore, sei quasi certamente classificato di destra, molto probabilmente pure evasore, e non te ne frega di chi muore o rischia di crepare, oltre che essere accanito verso quelli del posto fisso. Se invece opti a tenere chiuso e sogni una rivoluzione enogastronomica con mutamenti di stile, continuando intanto a godere solo dei webinar ed incontri sul web, allora forse sei di sinistra, a meno che non si tratti di aprire cinema e teatri e dunque, se concordi, sei intellettuale di sinistra.

Siamo insomma alla libera guerriglia con relativi insulti ed offese senza alcun ritegno. Nessuna scelta razionale o quasi, solo sfida coi panni di ideologia e politica in cui anche parentele ed amicizie talvolta si sfaldano. Si salva, si fa per dire parzialmente, il mondo della scuola dove impegni dei genitori, ovviamente ben trasversali a colori politici di parte, e presenza o meno di nonni in salute, permettono agli opposti di ritrovarsi su muri comuni ove quei colori sbiadiscono. Pochissimi coloro che serenamente accolgono le riaperture invitando comunque a non festeggiare per un cocktails d’anticipo estivo senza vera accortezza e regole, per poi non poter proseguire con pranzi completi nell’estate in arrivo e di ben altra consistenza economica.

Raramente c’è serena riflessione, al pari di trovare equità anche verso quei locali privi di spazi all’aperto e con clima adatto. Conta mostrare sui social da che parte si sta ed ancora meglio se con ingiurie e seriosi moniti sul futuro con naturale richiamo a scongiuri da parte di chi potrà aprire.

Amsterdam sarà per 3 giorni la capitale mondiale della gastronomia ospitando i The Best Chef Awards 2021

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