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Krug il mito, masterclass e tasting 170éme, 169éme, 168éme Grande Cuvée, Rosé 26éme édition

Krug la mia passione champagne

Krug il mito, masterclass e tasting  170éme, 169éme, 168éme Grande Cuvée, Rosé 26éme édition

Krug il mito, la masterclass condotta da Alberto Lupetti,

autore del libro Krug la mia passione, ha inaugurato l’interessantissimo ciclo di incontri sul vino organizzato da AIS Napoli. Battesimo eccellente per il neo delegato Gabrielle Pollio, che insieme a Tommaso Luongo, presidente AIS Campania, ha affiancato Lupetti nella presentazione.

Tutti ricordiamo il nostro primo Krug”,

esclama Alberto rivolto alla numerosa platea di partecipanti, e in effetti è così, in tantissimi ricordavano precisamente il battesimo con una delle più grandi famiglie dello champagne e le sensazioni provate.

Dopo il grande successo del libro La mia Champagne, andato in ristampa dopo appena 45 giorni, Alberto ha pubblicato questo libro su Krug: 400 pagine di un racconto approfondito, come non era mai stato fatto prima, che raccolgono 15 anni di frequentazione personale con la maison da parte dell’autore. La grande passione per questo celebre champagne lo ha condotto a ricostruire la storia dei Krug attraverso un approfondito lavoro di ricerca tra archivi e documenti di diversa natura, fino all’atto di nascita di Joseph Krug, il visionario fondatore che inseguì con caparbietà il suo sogno, fino a creare lo champagne che non c’era.

Una storia che ha dell’incredibile, con molti colpi di scena, in continua ascesa, che ha visto Henri e Rémi Krug, la quinta generazione, e Olivier Krug, la sesta, traghettare Krug dal XX al XXI secolo, personalità a loro volta di fondamentale rilievo, firmando quattro dei cinque champagne dell’attuale gamma Krug.

A Reims la casa madre, città che consideriamo la capitale della Champagne.

Cos’è Krug?

Krug il mito, masterclass e tasting  170éme, 169éme, 168éme Grande Cuvée, Rosé 26éme édition

Innanzitutto è champagne, rappresenta meno dello 0,35 della produzione, o fa impazzire o non piace. È la storia del sogno di un uomo, immigrato tedesco in Francia, folgorato dal mondo dello champagne una volta assunto come contabile da Jacquesson nel 1834, la più importante maison a quei tempi. Dopo dieci anni (1843) si trasferì a Reims con l’intenzione di fondare la propria azienda, accendendo così il mito che perpetua ancora oggi. Nel 1999 è stata ceduta al gruppo LVMH (Louis Vuitton Moet Hennessy), di cui Olivier Krug è l’attuale amministratore delegato, mantenendo piena autonomia nelle scelte di produzione.

Joseph dà vita alla cuvée numero 1, affermando il principio di non volere sottomettersi all’andamento climatico dell’annata,

esprimendo sempre un eccellente champagne, e così fino ai giorni d’oggi questo tratto distintivo in etichetta viene letto come un valore aggiunto – Krug Grande Cuvée 170ème Édition è l’ultima in commercio, cuvée che si spinge fino al secolo scorso con la presenza di vini che vanno dal 1998 al 2014. Aveva voluto e sviluppato una conoscenza minuziosa delle singole particelle estese su tutto il territorio di produzione dello champagne, che nella sua interezza entra in bottiglia, selezionando le migliori particelle dalle quali vengono raccolte e utilizzate (sempre) tutte e tre le varietà di uve, pinot noir, meunier, chardonnay.

La Grande Cuvée viene ritenuta l’essenza di Krug, nasce nel 1971 su forte volontà di Henri

che aumenta la percentuale di chardonnay, 30-40 % di vins de rèserve, assemblaggio di 40 – 50 vini di 7 – 8 annate diverse, nuova bottiglia e nuovo nome, tirata nel 1972 e lanciata nel 1978, commercializzata fino al 1983.

Krug Grande Cuvée 170éme édition,

attenta e maniacale la selezione parcellare che oggi vuole non più di due vini per ogni singola particella. Eleganza, precisione, emozione, si alleano felicemente nell’assaggio di questo straordinario champagne. Le nuance tostate e di brioche portano la firma Krug, pare vengano conferite dal meunier, fresco quasi piccante nei toni dello zenzero e piccole erbette aromatiche, ma anche mirtillo attendendolo nel bicchiere, anzi questo aspetto, quello del tempo di degustazione, è molto importante perché si racconti del tutto. Ritroviamo eleganza e precisione nelle bollicine che filano dritte così come l’assaggio, verticale e cremoso, di piena freschezza che non sovrasta mai l’armonia di così tanta bellezza.

Krug Grande Cuvée 169éme édition,

assemblaggio di 146 vini selezionati da 11 annate diverse, dal 2000 al 2013, e ben sette anni di affinamento, l’altra grande mania di Krug è l’alleanza con il tempo, un elemento indispensabile per dare vita a un grande champagne. 43% pinot noir, 35% chardonnay e 22% meunier. Parte quindi dall’annata 2013, ci riporta nel bicchiere l’acidità alla quale non siamo abituati, annata da grande classico.

Ha indubbiamente più carattere e energia, già al naso che è pieno e straordinariamente vivace, tornano le note classiche di brioche e di tostato, delicate, seguite da citronella, albicocca, gesso, in un rincorrersi leggiadro e instancabile. L’assaggio offre una bevibilità notevole, giocata sulla freschezza che vibra ad ogni sorso, cristallina, il tempo maggiore in bottiglia ha marcato ulteriormente l’eleganza e la lunghezza che riporta i sentori citrini e di nocciola.

Krug Rosé 26éme édition,

è prima di tutto un Krug e poi un rosé. Con Maggie che dirige l’azienda dal 2008 al 2001 (anno record di vendite), il rosé eleva sensibilmente la sua espressione.

In assemblage: 44% pinot noir, di cui l’11% in rosso, 30% chardonnay, 26% meunier – 28 vini de réserve di 7 annate dal 2005 al 2014 (riserve pari 56%). Sei anni di maturazione sui lieviti più altri due anni post dègorgement (I trimestre 2021) – vino rosso di Ay e Taissy, terzo Krug Rosé dell’evoluzione. Si veste di un rosa che ricorda l’oro rosso, elegante e deciso allo stesso tempo, piacevolissimo nei profumi agrumati che vanno dal mandarino all’arancia, sottile il floreale di rosa. L’assaggio corre veloce e con vivacità, fresco e saporito, tonico e ricco.

Krug Grande Cuvée 168éme édition,

servito in magnum, da solo una indimenticabile esperienza. Chiude con entusiasmo la masterclass, complesso e profondo, notevole nella finezza. Contiene ben 198 individualità di 11 annate dal 1996 al 2012 (riserve pari al 42%). Sette anni sui lieviti più altri due dopo la sboccatura (dèg. IV trimestre 2020). La Krug Grande Cuvée che conclude il ciclo evolutivo, figlia di un’annata difficile e di resa bassa, ma eccellente nella qualità che si avverte tutta nel bicchiere. 52% pinot noir i mattoncini della struttura, 35% chardonnay la veste elegante, 13% meunier la generosità.

Avvolge e diverte già al naso, ampio e da attendere con grandi aspettative, minerale da subito, delicato nei profumi accennati, ora floreale, poi agrumato di cedro, anice stellato e pepe bianco. Infinito l’assaggio che mostra grinta senza perdere mai il controllo dell’incedere sinuoso.

Il racconto di Alberto è stato lungo e generoso. Il libro Krug la mia passione può essere acquistato QUI.

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