La locanda del testardo, la semplicità che stupisce
A Bacoli con i nostri foodclubbers a La locanda del testardo: crudi di mare e territorialità
La locanda del testardo
Via Lucullo 100, Bacoli - 80070, Napoli
Tel: 081 868 7701
Mail: info@lalocandadeltestardo.it
Le recensioni dei #foodclubbers:
(ogni settimana pubblichiamo i migliori racconti dei membri del gruppo facebook inviati alla redazione)
Martina Iuppariello ci racconta La locanda del testardo
La locanda del testardo è sita proprio di fronte al porto di Bacoli, ma se vi aspettate il classico ristorantino di pesce sul porticciolo vi sbagliate.
Situato proprio sulla strada, l’entrata non vi suggestionerà ma basta attraversare quella porta per catapultarsi in una realtà che fa dimenticare il mare il porto e il lago. Subito l’aria è familiare, appena si entra si ammira un bancone di crudi di pesce (è a tutti gli effetti una cruderia), poi si procede e si viene accolti da un terrazzino che sembra un misto tra i localini di Trastevere e una vineria. A me è sembrata quasi un'atmosfera natalizia con i plaid appoggiati sulle sedie e le lucine che adornavano il tutto.
Molto particolare anche la seconda sala, quella interna, che richiama sicuramente la prima con le arcate a mattoni.
Subito conosciamo lo chef e il maitre. Il servizio da subito si presta molto attento ma non invadente e soprattutto sempre tutti sorridenti.
Ma veniamo al food. Ci accolgono con una piccola entree di pasta fritta di Gragnano con baccalà mantecato.
Come crudi ho optato per una tagliatella di seppia, contornata da cipolla in agrodolce e olive. Era così “scioglievole” che ho quasi dubitato fosse cruda , era delicatissima e la presentazione bellissima .
Abbiamo proseguito con un polipo alla piastra su crema di patate; una ricetta che amo particolarmente in quanto mi ricorda i miei viaggi in Grecia, per un attimo mi sono sentita lì.
Il richiamo ellenico (e al Mediterraneo in generale) continua nei loro gamberoni in pasta kataifi: belli, grossi, succosi e croccanti.
Per ultimare gli antipasti abbiamo preso il calamaro in tempura con hummus: fritto divino e calamaro morbidissimo.
Ah dimenticavo, ad accompagnare un ottimo Greco di tufo; carta dei vini ampia con predilizione al territorio.
I primi. Il posto è rinomato per gli gnocchi ai friarielli, astice e provola ed essendo 3 ingredienti totalmente diversi tra di loro devi essere solo un maestro per poter esaltare tutti e tre i sapori senza coprirne nessuno. Ebbene lo gnocco vale il viaggio, la delicatezza dell’astice è stata mantenuta e ogni boccone ti ingolosiva a prenderne un altro.
La carbonara di mare (carbonara perché usano uova di pesce /bottarga) di grande equilibrio. Sapiente utilizzo degli ingredienti e dimostrazione di grande sensibilità: Delicatissima.
Frittura di pesce, non era sul menù ma lo chef ci ha accontentato e direi...MENO MALE! Direi che è stata sicuramente la scelta che non potevamo non fare. Vi dico solo che dinanzi alla frittura di paranza mio padre ha esclamato “nun pare manc' fritt' “ (sembra non sia stata fritta).
Concludiamo con il dolce: mela annurca, ricotta e croccante di semi. Un dessert talmente leggero e goloso a conclusione di un pasto senza appesantire che mia madre ancora non si capacita come si possa fare una crema alla mela annurca così.
Insomma se siete amanti dei crudi, se volete stupire e stupirvi con sapori nuovi, se desiderate eleganza e gusto ad un prezzo onesto, non potete perdervi la Locanda del Testardo.
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