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L’altro casatiello, quello dolce di Monte di Procida

Torna oggi "Re Casatiello" l'edizione 2024 della manifestazione per il casatiello dolce

L’altro casatiello, quello dolce di Monte di Procida

Saranno venti i casatielli in gara, oggi pomeriggio alle 18.00, al Complesso Turistico Al Chiar di Luna di Monte di Procida. A scegliere ReCasatiello 2024, nella simpatica competizione tra produttori domestici organizzata dalla Pro Loco di Monte di Procida, sarà una giuria esigente composta da rappresentanti delle istituzioni ed esperti di valorizzazione delle tradizioni locali che si affiancheranno a foodblogger e a giovani e meno giovani interpreti del genius loci.

L’altro casatiello, quello dolce di Monte di Procida

Ospite d’onore della serata, per accompagnare il lavoro della giuria e l’assaggio del pubblico, la Corale Flegrea Ensemble Swing, diretta da Diana Schiano, un gruppo di cantori appassionati, egregiamente accompagnati, che da qualche anno propongono una rilettura allegra ma intensa dello swing.

Nata per tramandare la ricetta e l’articolato procedimento di lavorazione del casatiello dolce, codificato dalla De.Co. “Casatiello Dolce Montese” e divenuto Patrimonio Culturale Immateriale della Regione Campania, la manifestazione ha il merito di aver riportato le famiglie montesi a produrre con entusiasmo casatielli, un tempo dono pasquale che consolidava i legami tra le famiglie e ossequio immancabile delle giovani fidanzate alle future suocere.

L’altro casatiello, quello dolce di Monte di Procida

Cuore della ricetta del casatiello dolce è il criscito, il miracoloso lievito da pasta di riporto, un tempo usato come rimedio per curare contusioni e ferite. Ingrediente principale che, nella settimana di Pasqua, impregna del suo profumo le case del paese.

Una tradizione che si rinnova da secoli, quella di questo dolce difficile da realizzare e poco ruffiano al gusto, di cui ogni famiglia di Monte di Procida custodisce gelosamente la ricetta. Probabilmente un tempo l’impasto era meno idratato e forse questa diversa consistenza rendeva più semplice immergervi delle uova intere, da ricoprire con una croce di pasta, ennesimo simbolo pasquale, ormai quasi in disuso, forse per motivi igienici o dietetici.

L’altro casatiello, quello dolce di Monte di Procida

Tutta la preparazione del casatiello è da sempre un rito, intriso di devota attenzione e di cura maniacale, in cui ogni particolare è importante. Dal modo in cui si schiaffeggia delicatamente l’impasto ai tre “rinfreschi” del criscito, chiaro riferimento alla resurrezione del Signore, alla stessa preparazione di una stanza, appositamente riscaldata, profana rappresentazione dell’altare del Sepolcro del Giovedì Santo, in cui i casatielli riposano, adeguatamente ricoperti, in attesa che giungano al giusto punto di lievitazione.

L’altro casatiello, quello dolce di Monte di Procida

Quanta curiosità hanno sempre risvegliato, nei bimbi, quelle stanze proibite, in cui neppure sbirciare era consentito, per evitare che le folate di aria più fredda rovinassero l’intera produzione dell’anno! E in casa si veglia, in questi giorni, pronti ad infornare anche di notte purché al momento giusto, per evitare che i casatielli, come si suol dire, “screscitino”. E che emozione quando, sfornati finalmente i casatielli, gli si “fa la barba” con la glassa fatta di albume montato a neve, zucchero e succo di limone, che cuoce al solo contatto con il casatiello appena sfornato, subito irrorata da una pioggia di confettini coloratissimi e profumati!

L’altro casatiello, quello dolce di Monte di Procida

A distinguere il casatiello montese dagli altri casatielli dolci e dalle pigne è la inderogabile assenza di latte, che non ne consentirebbe la lunga conservazione, l’uso esclusivo della sugna come grasso e, infine, l’assenza di aromi e canditi vari al di fuori di cannella, spremuta di arancia, scorza di limone e, negli ultimi cento anni, del liquore Strega. Tutte caratteristiche che ne segnano l’aspetto e il gusto, rendendolo un dolce “divisivo”, ostico per tanti ma amato da chi, nel caratteristico rituale che ne segna la preparazione, ritrova quei sapori senza tempo che emergono inconfondibili alla vista, all’olfatto e al gusto.

L’altro casatiello, quello dolce di Monte di Procida

Proprio quei sapori richiamati in una “Guida alla Degustazione del Casatiello Dolce montese” consegnata dalla Pro Loco ai giurati di Re Casatiello per fissare i canoni organolettici del casatiello tipico di Monte di Procida, ai quali attenersi per scegliere il casatiello che saprà interpretare al meglio la tradizione. Non resta quindi che aspettare poche ore per conoscere il nome del vincitore di Re Casatiello 2024!

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