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Le Due Tenute, piccola storia etnea per un grande vino

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Le Due Tenute, piccola storia etnea per un grande vino

Le Due Tenute

SP 158 - Vallone Rosso (CT), 95033
Tel: 389 420 9567 oppure 389 346 76 78
Email: leduetenute@gmail.com
Aperto tutti i giorni dalle 8 alle 18.
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A volte la bellezza devi andare a cercartela fuori dalle convenzioni,

dai circuiti pre stabiliti, e, quando la riconosci, è importante dedicarle tempo e attenzione. È andata così in questo incontro sul versante sud-ovest dell’Etna con i due giovani Raffaele Neri e Giuseppe Tommasello. Timidi nell’approccio, forse insicuri per l’inesperienza. Appuntamento in contrada Vallone Rosso, davanti il grande cancello che si apre pesantemente su uno spettacolo incredibilmente bello. Una vecchia vigna di settant’anni dove le viti ad alberello sembrano non temere nulla, fiere e tenaci si lasciano accarezzare dal vento costante e guardano l’Etna in silenziosa complicità. Sembra ci sia disordine, essendo abituati a vedere vigneti pettinati in filari che scorrono precisi, ma in realtà c’è molta più armonia di quanto si immagini.

Le Due Tenute, piccola storia etnea per un grande vino

Siamo tra i 900 e i 950 metri di altitudine, nel comune di Biancavilla, nella vecchia vigna di poco più di un ettaro prevale il nerello mascalese, con piccola presenza di nerello cappuccio e carricante, messi insieme senza stare a differenziare le singole posizioni, come usavano i vigneri un tempo. Poco più su c’è l’altro vigneto, quello di Giuseppe, con le medesime caratteristiche. I due amici nel 2020, in tempi di covid, hanno stabilito di unire i rispettivi vigneti e provare a produrre in proprio il vino così come lo immaginavano da tempo, dando vita a Le Due Tenute.

In poco più di un mese riescono a trovare la cantina dove vinificare quelle uve da vecchi alberelli che la famiglia era solita vendere ad altri. Prende forma così il loro primo vino Cantoné 2020, è un Sicilia doc rosso in quanto per 200 metri non rientra nella denominazione dell’Etna. Ma non mi sembra per nulla un problema, anzi, potrebbe rappresentare un elemento di racconto, di narrazione insolita che il vino nel bicchiere saprà sostenere visto il notevole risultato ottenuto. E sì, è un grande rosso, sia al naso che all’assaggio, ma forse i ragazzi non ne hanno piena consapevolezza e non lo comunicano come merita.

Prevale il nerello mascalese presente all’80%, l’altra piccola percentuale è occupata dal nerello cappuccio.

Mi colpisce l’eleganza e la profondità di Cantonè,

la sua straordinaria capacità espressiva nella quale riconosco pienamente la fierezza di quegli alberelli ostinati e pazienti.

Le Due Tenute, piccola storia etnea per un grande vino

Va atteso nel bicchiere, torna la virtù della pazienza silenziosa, si racconta a lungo con una vivace sequenza di sentori, floreali dapprima, viola e rosa selvatica, sa poi di more e gelso, di salvia e buccia di arancia con un motivo costante di grafite. All’assaggio conferma l’eleganza sottile e raggiante con una voglia incredibile di raccontare quel lungo silenzio al quale le due vigne sottostavano da troppo tempo. Solo 2000 bottiglie di questo grande vino che nel 2021 aumentano a 3.500, affiancate da 1000 bottiglie di bianco da carricante e da un rosato che è venuto proprio bene.

Abbiamo provato i vini nella vecchia casa di uno dei ragazzi, in tipico stile etneo circondata dal vigneto e, cosa straordinaria, nell’ambiente che fa da accoglienza e sala degustazione oggi, c’è un palmento antico, integro e bellissimo a ricordare che qui tutte le famiglie lavoravano la vigna e si facevano il vino in proprio con le uve di quegli alberelli dalla forma arcaica e ancora così valente.

Photo credit: Marina Alaimo

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