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Le mille e più proprietà benefiche del sake: favorisce il sonno, previene l'osteoporosi, riduce il tasso di mortalità e molto altro

Proprietà del Sake. bevuto con moderazione fa bene alla salute, favorisce il sonno, previene l'osteoporosi.

Le mille e più proprietà benefiche del sake: favorisce il sonno, previene l'osteoporosi, riduce il tasso di mortalità e molto altro

Il Sake è un fermentato di riso e koji che nei millenni è diventato un vero e proprio culto, esattamente come il Vino, trovando il consenso di generazioni di giapponesi, indipendentemente dall’età, dall’estrazione sociale o culturale e che da almeno un decennio sta spopolando anche nel mondo occidentale.

Le mille e più proprietà benefiche del sake: favorisce il sonno, previene l'osteoporosi, riduce il tasso di mortalità e molto altro

La società giapponese, perennemente in bilico tra passato e futuro, trova nel sake un centro di gravità permanente su cui soffermarsi ad osservare la sua origine e la sua storia: infatti il nihonshu, come un grande fiume, ha attraversato il tempo ed ha sfiorato tutti i campi dell’umana conoscenza dispiegata in Giappone attraverso i campi di applicazione più disparati, quali l’artigianato, la letteratura, la religione, l’arte e le scienze, consentendo a questo popolo straordinario e laborioso di progredire ed evolversi. Pertanto conversare sul Sake mentre lo si versa in un masu, in un sakazuki, in un guinomi, in un ochoko o magari in un calice da vino, è innegabilmente una forma di accrescimento culturale, suggestiva e quindi emotiva proprio per quel che rievoca il gesto, per rituale o informale che sia. Un sorso di sake può teletrasportarci idealmente nel passato, facendoci rivivere le gesta di personaggi storici e leggendari ecco perché questa bevanda millenaria è cultura, emozione ed edonismo allo stato puro… oltretutto la componente edonistica, la capacità del sake di disinibire, è evidente, innegabile: convivialità a tavola, degustazioni ed abbinamenti, relegano indiscutibilmente piacere di stare assieme, piacere nell’assaporare, piacere di scoprire, piacere di emozionarsi, piacere di celebrare, piacere di imparare tutto ciò che è legato al mondo del nihonshu ed al suo consumo.

Le mille e più proprietà benefiche del sake: favorisce il sonno, previene l'osteoporosi, riduce il tasso di mortalità e molto altro

D’altro canto ciò che è bello fare di per sé e che veicola gioia, non soltanto al palato, arricchisce positivamente le nostre esistenze e contribuisce a farci stare bene: il sake è significativamente foriero di questo benessere e non soltanto in termini metaforici o rispetto a ciò che soggettivamente percepiamo di esso…

Il sake giova alla salute per davvero!

Il fatto che il sake sia un alcolico lo sappiamo tutti. Questo però significa matematicamente che fa male? L’abuso non porta mai a conseguenze positive, ma nelle giuste dosi il sake ha degli effetti benefici riconosciuti e non si tratta semplicemente di rendere un po’ più euforici e spigliati in pubblico, quanto di veri e propri effetti positivi sull’organismo e la salute, sostenuti da ricerche scientifiche.

Bevuto nelle giuste quantità il sake apporta effetti benefici tangibili all’organismo.

Non tutti ne parlano, ma in un’epoca dove c’è sempre più bisogno e desiderio di tornare a mangiare e bere alimenti che facciano bene all’organismo per le loro proprietà nutritive una bevanda come il sake è proprio il pairing ideale. Il Sake ha degli effetti benefici riconosciuti da evidenze scientifiche a patto però, giova ripeterlo, che venga bevuto con moderazione ed attraverso la filosofia del bere consapevole. La popolazione giapponese è tra le più longeve al mondo e tutt’oggi gli anziani bevono il fermentato per giovarsi delle indiscusse proprietà salutistiche.

Le mille e più proprietà benefiche del sake: favorisce il sonno, previene l'osteoporosi, riduce il tasso di mortalità e molto altro

Riduce la tossicità dell’etanolo, il senso di affaticamento e favorisce il sonno

Un team di ricercatori dell’Istituto di Scienza e Tecnologia di Nara ha scoperto un ceppo di lievito mutante per la produzione del nihonshu: l’obiettivo di base era quello di isolare i ceppi che avessero più tolleranza rispetto all’etanolo, arrivando a scoprire dall’inizio quelli maggiormente capaci ad accumulare la prolina, sostanza capace di ridurre la tossicità dell’etanolo stesso. In effetti, durante la sperimentazione sono stati isolati anche dei lieviti in grado di produrre una quantità di ornitina, un amminoacido che ha un ruolo importante nel ciclo dell’urea, 10 volte superiore rispetto ad un lievito normale. Inoltre l’ornitina svolge diverse funzioni fisiologiche molto importanti tra cui la riduzione della fatica, un ritrovato effetto rilassante e il miglioramento qualitativo del sonno.

Riduce il rischio di cancro

Il Centro Nazionale dei Tumori in Giappone ha condotto un sondaggio durato 17 anni su 265.000 volontari giapponesi per scoprire che coloro che bevono ogni giorno sake hanno un minor rischio di sviluppare un cancro rispetto ai non bevitori di sake. Il dott. Okuda, responsabile del Dipartimento medico dell’Università di Aichi, ha dichiarato che i risultati della ricerca hanno evidenziato che alcuni elementi del sake inibiscono la proliferazione delle cellule del cancro della vescica, della prostata e dell’utero. La glucosamina nel sake attiva anche le cellule anti-tumorali, i cosiddetti linfociti Natural Killer. Inoltre, il sake ha dimostrato di causare un tasso di mortalità più basso da cirrosi e cancro del polmone rispetto ad altre bevande alcoliche come birra, whisky e shochu.

Previene l’osteoporosi

Gli amminoacidi nel sake, come ad esempio valina, leucina e isoleucina, aiutano a recuperare e costruire i muscoli scheletrici, prevenendo l’osteoporosi. Inoltre il koji, uno degli ingredienti principali del sake, ha 5 tipi di inibitori catepsina-L che aiutano a prevenire l’osteoporosi.

Previene il diabete e la pressione alta

Anche in questo caso grazie agli studi condotti è stato possibile trovare un attivatore simile all’insulina nel namzake e nei sedimenti del sake. Infatti il diabete si verifica a causa di una carenza di insulina e l’attivatore di insulina nel sake può aiutare a risolvere questo problema, prevenendo così l’insorgenza del diabete. Inoltre previene l’ipertensione, tra le primissime cause di malattie cerebrovascolari come ictus, piuttosto che angina pectoris ed attacchi di cuore. Il sake ha nello specifico ben 9 tipi di peptidi: 3 tipi nel fermentato ed altri 6 tipi nei suoi sedimenti, i quali inibiscono talune attività enzimatiche che, se in eccesso, causerebbero appunto la pressione alta.

Previene cardiopatie, malattie cerebrovascolari ed il morbo di Alzheimer

Si è già detto che bere responsabilmente e con moderazione il sake aiuta a prevenire malattie cardiache e cerebrovascolari, disinnescando la formazione di coaguli sanguigni e riducendo il colesterolo: infatti L’assunzione di sake aumenta l’urochinasi, una sostanza con effetto trombolitico, ossia disgregante dei coaguli di sangue. Il sake kasu, quindi i sedimenti del sake, hanno un ulteriore effetto di riduzione del livello di colesterolo; inoltre è stato scoperto che i 3 tipi di peptidi specifici del nihonshu, di cui si faceva precedentemente cenno, aiutano a prevenire l’insorgere del morbo di Alzheimer e la demenza vascolare, grazie appunto al loro effetto inibitorio sul PEP (Postencephalitic Parkinsonism), principale colpevole della malattia.

Favorisce la salute del derma

Il sake viene impiegato da secoli in Giappone come tonico per la pelle, consuetudine praticata tutt’oggi con effetti benefici evidenti sull’aspetto e la salute dermatologica e ciò grazie al suo contenuto in saccaridi ed amminoacidi, sostanze che una volta estratte diventano i principi attivi di cosmetici specifici. Il sake contiene anche α-Ethyl Glucoside (α-EG), sostanza che generalmente conferisce in termini gustativi un senso di amarezza al gusto del sake, quasi di mandorla amara; nell’ambito dermatologico questo α-EG favorisce la corneificazione delle cellule epidermiche e quindi aiuta a prevenire il fenomeno della secchezza della pelle, ecco perché in Giappone il sake viene impiegato sia nei bagni termali che nei centri estetici. In realtà questo non è l’unico estratto del sake a favorire il benessere e la cura del derma poiché, rispetto ad altre bevande alcoliche, il nihonshu ha elementi molto più idratanti come il glicerolo, o la glicerina, e gli amminoacidi, elementi che pure trovano impiego nei cosmetici. Basterebbe aggiungere un po’ di sake nell’acqua della vasca da bagno per migliorare gli effetti idratanti e di ritenzione del calore rispetto al bagno, anche grazie alle numerose interazioni tra le centinaia di sostanze nutritive disciolte nel sake, quindi non soltanto gli aminoacidi ed i saccaridi, bensì gli acidi organici, gli acidi nucleici, gli esteri e le vitamine. Il sake, i sedimenti di sake e il koji hanno oltretutto una varietà di sostanze che inibiscono l’attività della melanina, principale colpevole di macchie solari, macchie senili e lentiggini, pertanto non c’è da stupirsi se i kurabito abbiano mani lisce ed immacolate.

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Previene le allergie ed è un potente anti età

Il sake aiuta a prevenire le allergie sia applicandolo sul corpo che bevendolo. Infatti alcuni studi riportano che l’eczema atopico può essere alleviato applicando il sake alla parte interessata. Il merito di questo effetto è attribuito all’azione idratante del sake. Per quanto attiene al consumo sappiamo che il sake e il koji contengono 5 tipi di sostanze che inibiscono l’enzima chiamato catepsina B, causa principale dell’insorgenza di alcune allergie. L’assunzione moderata di sake può prevenire allergie da pollini, cibo e acari della polvere di casa, inoltre il sake contiene antiossidanti chiamati acidi ferulici, che possono avere un effetto anti-age: costituiscono un potente assorbitore di luce UV, prevenendo l’invecchiamento della pelle, oltre ad essere un validissimo antiossidante, favorendo la perossidazione lipidica, aiutando quindi a mantenere la pelle giovane. Da non tralasciare un fattore altrettanto determinante: il sake non contiene solfiti.

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Previene il sovrappeso e riduce il tasso di mortalità

Per quanto si possa pensare che il sake faccia ingrassare a causa dei carboidrati contenuti anche in forma zuccherina, le calorie di questo fermentato non sono così alte come si potrebbe suppore e, a parità di quantità ingerita, risultano inferiori a quelle della birra ad esempio. Si consideri inoltre che il nihonshu ed i sedimenti ivi contenuti sono veicoli di sostanze che inibiscono l’assorbimento dell’amido e promuovono quello delle proteine. Dunque il sake può prevenire problemi di sovrappeso a patto che sia bevuto con moderazione e addirittura ridurre il tasso di mortalità: sono molti gli studi che affermano che i bevitori occasionali o moderati sono meno soggetti ai rischi di mortalità rispetto agli astemi ed agli alcolisti assidui, lo confermano anche le ricerche condotte dall’American Council on Science and Health. Il consumo moderato è sempre alla base di tutto, a prescindere dagli effetti positivi o meno del sake, da considerarsi una bevanda salubre ed alla base di un ottimo stile di vita, mai una medicina miracolosa!

Insomma il sake è una bevanda colta, non litiga mai col cibo, anzi è biodisponibile per l’organismo, e coadiuva al benessere ed alla bellezza della persona.

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