METODO CLASSICO BLAC DE NOIR PAS DOSE’ CLAUDIO CIPRESSI Bollicine da Tintilia nel Molise
in Molise, il tintilia metodo classico, blanc de noir pas dosé, di Claudio Cipressi
Lunedì 7 marzo Proposta Vini ha presentato il suo catalogo 2022 con l’iniziativa Degustiamo Insieme Napoli, presso il Grand Hotel Oriente.
Non è facilissimo in queste occasioni districarsi tra la miriade di bottiglie e farne una scelta. In genere si parte con le bollicine, così ho immediatamente chiesto a Claudio Cipressi, presente personalmente al banco assaggi, di provare la sua tintilia metodo classico, blanc de noir pas dosé. Ne avevo grande curiosità in quanto questo vitigno a bacca rossa, storico del Molise, con il suo ritorno tra le colline della regione più piccola d’Italia, ne ha segnato, a modo suo, l’affermazione di una identità che spesso in Italia passa attraverso il vino.
Proprio come accade per i dialetti, il vino è l’essenza della cultura di un territorio e della sua gente. Era quasi scomparsa dopo la seconda guerra mondiale, perché poco produttiva, perché la vicinanza alle regioni Abruzzo e Campania, dove altri vitigni come il montepulciano o l’aglianico risultano più facili e resistenti in agricoltura, aveva indotto i contadini molisani a favorire la loro introduzione. Claudio Cipressi è stato tra i pionieri a volere riportare in felice produzione la tintilia, l’unica uva storica del Molise ancora presente tra i filari, anche se sporadicamente. Una iniziativa molto importante che vede nascere nel 2011 la doc Tintilia del Molise – oggi mi viene da pensare quanto sia assurdo che un vitigno di antiche origini impieghi poi così tanto tempo a collocarsi in maniera chiara e riconosciuta nel suo areale di produzione.
Anche il nome ispira molta simpatia e ci ricorda una certa affinità con il termine spagnolo “tinto”, rosso in italiano – geneticamente ha delle analogie con alcuni vitigni del sud della Spagna. Con l’esperienza maturata in questi anni di sperimentazioni sulla tintilia, per entrarci in sintonia il più possibile, cercando di lasciarla esprimere al meglio, se ne ottengono vini rossi sottili, eleganti, freschi e dal temperamento tannico non aggressivo.
Questo Blanc de Noir, ovvero, metodo classico da uva nera, la tintilia, vinificata in bianco, si mostra particolarmente interessante, rivelando anche una buona attitudine alle bollicine nobili da parte del produttore, cosa non scontata e tutt’altro che semplice, specie se non se ne ha una esperienza diretta nel proprio territorio. In etichetta viene espresso il millesimo 2017, dosaggio zero per la ricerca della purezza, si esprime in maniera molto interessante, sia al naso che all’assaggio.
Elegante nei profumi di lavanda, nocciola tostata accennata, poi lime e frutta a polpa bianca, perlage sottile, affilato il sorso, mostra personalità, ha materia e grande vivacità sulla spinta della freschezza, ancora esuberante. Proprio un bell’assaggio sul quale investire.
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