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Nicola Gatta e le sue bolle ribelli: Ombra Brut Metodo Classico

Ombra Brut Metodo Classico di Nicola Gatta

Nicola Gatta e le sue bolle ribelli: Ombra Brut Metodo Classico

Per il brindisi di fine anno ho scelto un personaggio molto fuori dal consueto, uno che sa divertirsi tra le vigne pur mantenendo rigore nell’ iter intrapreso, sul quale non transige.

Ci interroghiamo di continuo sulla necessità di cambiare regime di vita per salvare il salvabile in termini di ambiente: i repentini cambiamenti climatici e i conseguenti eventi tragici come siccità e temporali violenti ci hanno scosso notevolmente proprio in questo 2021 che volge al termine.

Nel concreto riusciamo a fare ancora poco, anche se i nostri auspici e buoni propositi per l’anno nuovo, il 2022, dovrebbero andare con decisione in questa direzione. Inseguendo le riflessioni su tali tematiche, il mondo dei vini naturali sta riscuotendo un successo di pubblico incredibile, è in costante crescita. Almeno quando stappiamo una bottiglia di vino molto spesso vogliamo sentirci in sintonia con il pianeta del quale siamo ospiti, e siamo incuriositi da quei produttori che hanno fatto di tali tematiche il motivo di ogni propria scelta.

Nicola Gatta e le sue bolle ribelli: Ombra Brut Metodo Classico

Nicola Gatta è un personaggione incredibile, un vignaiolo autentico nella zona più ad est del Franciacorta, sulla collina di Gussago. Figlio d’arte, di una famiglia alla terza generazione di produttori, ha scelto di rinunciare alla denominazione per esprimersi in libertà, avendo delle idee precise sul rapporto tra uomo -vigna  - territorio, fino alla grande passione per quelle bollicine che fanno brillare i bicchieri e le menti. Nicola è particolarmente attivo nel mondo di vini naturali nel quale riconosce esserci tanta bellezza che necessita di essere catalizzata e valorizzata con rispetto. Lo chiamano il ribelle del Franciacorta, ma nei fatti possiede una grande conoscenza delle pratiche agricole e di cantina da mettere al servizio del territorio affinchépossa rivelarsi il più possibile, senza compromessi, avendo tanto da dire. Ama profondamente quei suoli calcarei che compongono lo scheletro dei suoi vini,pratica un’agricoltura secondo i principi della biodinamica, fermentazioni indigene, zero solfiti, nessun stabilizzante o chiarificante. Ha costituito il club Me.Ga, dei bevitori di Metodo Classico Nicola Gatta, che, con sua grande sorpresa, è andato molto oltre le aspettative: proprio questo mese ha voluto accoglierli con un evento all’aperto, dove è stato difficile contenere il numero dei partecipanti, ma altissimo l’entusiasmo di tutti.

Esprime in lune i tempi di elevazione dei singoli vini. Ombra riposa 30 lune sui lieviti indigeni presenti sulle bucce degli acini, ovvero due anni e mezzo, un periodo relativamente breve, è il suo metodo classico più essenziale, almeno così lo definisce. Da uve chardonnay in prevalenza, e piccola percentuale di pinot nero. C’è tanta finezza sia nei profumi che all’assaggio, in contrasto con l’aspetto “vichingo” di Nicola e con il concetto di essenzialità. Delicato negli accenti floreali in apertura, sa di sasso di mare, di salvia e agrumi. Vibra il sorso sulla spinta della freschezza, precisa e non invadente, elegante nel perlage sottile e infinito.

Ad avercene di tali essenzialità!

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