Pizzeria Farinati di Renato Ruggiero – Esordisce il nuovo menù degustazione ispirato all’arte drammaturgica di Eduardo De Filippo
Visita dalla pizzeria Farinati, dove abbiamo assaggiato il nuovo menu "Calimma"
Via Roberto Bracco, 17, Casavatore (NA)
Tel: 081 17863268
Whatsapp: 379 1393307
Email: farinatipizzaandmore.social@gmail.com
Aperto dal lunedì al sabato a pranzo e cena; la domenica solo a cena.
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Ricerca gastronomica - ma anche filologica - nelle nuove proposte del “re dei fritti” Renato Ruggiero, che innova nella tradizione, con la sua pizzeria in Casavatore, alle porte di Napoli.
IL LOCALE
Della genesi di Farinati – pizzeria di Renato Ruggiero nata la scorsa estate – già sappiamo tanto, avendo chiaro il sostrato fondativo: rappresentare un presidio di ricerca nell’ambito della pizza, con una grande attenzione devoluta all’evoluzione storica dei lievitati, ed un focus sui fritti, di cui Ruggiero è Maestro indiscusso.
Caldi ed accoglienti gli ambienti, con colori pop a restituire fantasia cromatiche e profondità prospettiche, boiserie e dettagli di modernismo formale.
Grande attenzione, come dicevamo, dedicata ai fritti, con rivalorizzazione di ricette della tradizione regionale, pizze creative che fanno il paio con i classici della tradizione, mai mancanti in carta, anzi creando iconici – e ragionati - connubi.
Passando alla novità del menù attuale, la “calimma” è crasi, unione dialettale impiegata dal gergo partenopeo, fra due lingue antiche; citata per la prima volta nel capolavoro “Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo, è espressione sinonimica di “calore”, derivando dal latino “calere”, ovverosia esser caldo, ma anche dalla fusione dallo spagnolo calima, dunque per contaminazione linguistica.
In particolare, esprime quella sensazione piacevole di tepore, spesso collegata emotivamente al focolare domestico, che concilia il sonno: “comfort zone” ricercata da Ruggiero ed i suoi collaboratori – impossibile non menzionare Gaetano Maione in sala – solo marginalmente, se è vero che la sua riscoperta di sapori primigeni finisce per assumere, ai contorni dei più, il carattere di una vera e propria avanguardia.
Dunque, antipasti “scintilla” dedicati a Napoli, come naturale propaggine pizze “fiamma” ed infine dolci “fuoco” senza soluzione di continuità, ad imprimere un solco identitario nella tradizione campana.
Topping ragionati, insomma, impiego unicamente di vegetali di stagione, ed una offerta ritagliata per i celiaci: voglia di perfezionismo sull’impatto e sulle cotture, ma anche licenza poetica, che diventa genesi creativa, profusa dalla proprietà, e da Ruggiero con i suoli collaboratori.
LA DEGUSTAZIONE
Diamo dunque la stura alla degustazione del menù, iniziando dal tris di fritture, “uova alla monachina – bollito e rifritto – frittatina alla puttanesca e sartù napoletano con ragout”, perfettamente dorate, uno dei punti forte del locale, e della tecnica culinaria di Ruggiero, forte del suo background. In pairing, birra lager chiara del birrificio “N’artigiana” prodotta a Napoli, di cui il locale dispone dell’intera gamma in versione spillata, ivi includendo rossa e doppio malto.
Ancora, sovviene la montanara napoletana – prima fritta, poi ripassata al forno – con olive e polvere di olive, capperi, basilico ed alici: ottima la cottura, con una croccantezza incisiva, nessuna sapidità in eccesso, l’olio impiegato è il monocultivar dell’azienda Michele Fiorentino.
Proseguendo, sulla Margherita nel “rutiello” - con pomodoro pelato San Marzano, fior di latte dei Monti Lattari, salsa al basilico e pecorino romano buccia nera - degustiamo la rossa del medesimo birrificio partenopeo N’artigiana, un retaggio di sapori regionali, cui la cottura conferisce risalto.
Chiudiamo con la “Farinati Mood”, con mozzarella di bufala campana DOP, confettura di albicocca pellechiella del Vesuvio, guanciale di Amatrice, rucola liquida e provolone del Monaco dop, basilico ed olio: forse un equilibrio di consistenze da rifinire, ed una nota dolce in eccesso, controbilanciata tuttavia con sagacia dal pairing con il gin-tonic, preparato da Maione, con gin nipponico Etsù ed acqua tonica Fever Tree.
Concludiamo con i dessert, assaggiamo il tris di dessert “fuoco” con pastiera Farinati composta da due dischi di frolla, crema pasticciera e crema di pastiera, mini babà, e cubo di tiramisù: come abbinamento enologico finale, davvero incisivo e di gran classe il Bas-Armagnac d’oltralpe Dartigalongue, una delle più antiche maison del territorio, con note di arancia candita, ribes, sandalo, e rimandi olfattivi boiseè.
Carta dei vini interessante ma sicuramente da ampliare, con grande preminenza conferita ai rossi di struttura imponente, ed un reparto notabile di liquori e distillati, con un funzionale bancone deputato alla preparazione dei coktails, pre o after pranzo o cena.
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