Stoccolma, la terza edizione della Festa del Chianti Classico presso The Winery Hotel
Festa del Chianti classico a Stoccolma creata dalla famiglia Ruhne e azienda Terreno a Greve
Dopo il grande successo delle due edizioni della Festa del Chianti Classico a Stoccolma adesso si prosegue con la terza.
L’evento si svolgerà tra il 21 e il 23 gennaio 2022 presso The Winery Hotel, il primo hotel in Europa ad essere completamente dedicato al mondo del vino. È stato creato nel 2016 dalla famiglia Ruhne e l’azienda Terreno a Greve in Chianti.
“L’ idea della prima festa è venuta alla fine della Chianti Classico Collection nel 2018. Ci chiedevamo come far aumentare la conoscenza in Svezia dell’altissima qualità dei vini prodotti oggi nel Chianti Classico“, racconta Sofia Ruhne, proprietaria dell’azienda Terreno a Greve in Chianti.
Insieme a Åsa Johansson, giornalista svedese freelance con base in Toscana, ritengono che nel paese nordico regni un’idea dei vini del Gallo Nero che andrebbe svecchiata.
“La conoscenza della zona sta aumentando ma c ’è ancora da fare”, racconta Åsa Johansson.
La prima edizione era dedicata ai (di allora) nove comuni nel Chianti Classico e i loro vini. Come tema del secondo, invece, è stato i diversi uvaggi che compongono il Chianti Classico. In tutto hanno partecipato una trentina di produttori durante le due edizioni.
“Ora torniamo sul tema degli UGA, vista la grande attualità. Insieme ai produttori porteremo il terroir del Chianti Classico a Stoccolma. Siamo anche molto felici di avere con noi Alessandro Masnaghetti, che per la prima volta verrà in Svezia”, racconta Åsa Johansson.
Per due giorni The Winery Hotel sarà riempito di giornalisti, sommelier, importatori e wine lovers per meglio conoscere le sfumature del sangiovese degli undici villaggi del Chianti Classico.
“Dopo questo periodo difficile sarà una grandissima festa portare Chianti Classico e la Toscana alle tante persone che non hanno potuto viaggiare per i motivi che ben conosciamo. Crediamo anche che insieme siamo più forti e che Chianti Classico merita tutta l’attenzione possibile”, conclude Sofia Ruhne.
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