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Tassazione sulle mance: non è questo il vero problema se manca lo stipendio!

Sentenza della Cassazione: tassare le mance. In Italia il problema nella ristorazione è molto più ampio

Tassazione sulle mance: non è questo il vero problema se manca lo stipendio!

Nel weekend appena trascorso, soprattutto nel mondo della ristorazione, l’attenzione si è concentrata su quella che di primo acchito pare essere una decisione alquanto peculiare della cassazione. Ma andiamo per gradi, vi spiego cosa è accaduto.

L' ACCADUTO

Una sentenza della cassazione, del 30 settembre 2021, ha decretato che le mance vanno considerate a tutti gli effetti come facenti parte del reddito di un lavoratore e, per questo, vanno sottoposte a tassazione. Il tutto a seguito di una causa che vede opposti l’Agenzia delle Entrate e un uomo impiegato con mansioni di capo ricevimento in un hotel in Sardegna. Pare infatti che nelle tasche del dipendente d’albergo fossero arrivati circa 84 mila euro dai generosi ospiti del complesso turistico e che il lavoratore li avesse riversati in banca. Lì erano rimaste al riparo del fisco in quanto non parte direttamente assimilabile alla propria remunerazione. O meglio, questo è ciò che ha creduto il lavoratore, fino all’arrivo di un avviso di accertamento per l’anno 2007, per reddito da lavoro dipendente non dichiarato per 83.650 euro corrispondenti a mance.

I giudici hanno annullato con rinvio la decisione della Commissione tributaria della Sardegna la quale aveva dato ragione al lavoratore; la Commissione tributaria regionale aveva accolto il ricorso dell’uomo, ritenendo non tassabili le mance, data la loro “natura aleatoria” e in quanto “percepite direttamente dai clienti senza alcuna relazione con il datore di lavoro”.

SE TENZA CORTE SUPREMA: anche le mance vanno tassate, si deve pagare l’Irpef

Tassazione sulle mance: non è questo il vero problema se manca lo stipendio!

Come in ogni grande storia, “un solo voto può confermare o ribaltare” e così la Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate e stabilito (rifacendosi anche ai principi già espressi in una sua pronuncia del 2006 inerente le mance dei croupiers) che “in tema di reddito da lavoro dipendente le erogazioni liberali percepite dal lavoratore dipendente in relazione alla propria attività lavorativa, tra cui le cosiddette mance, rientrano nell’ambito della nozione onnicomprensiva di reddito fissata dall’articolo 51, primo comma, del dpr 917/1986 e sono pertanto soggette a tassazione”.

Secondo la Cassazione, dunque, “deve essere condiviso l’assunto dell’Amministrazione finanziaria” per cui “l’onnicomprensività del concetto di reddito da lavoro dipendente giustifica la totale imponibilità di tutto ciò che il dipendente riceve, anche, quindi, come nel caso in esame, non direttamente dal datore di lavoro, ma sulla cui percezione il dipendente può fare, per sua comune esperienza, ragionevole, se non certo, affidamento”. Il caso tornerà ora all’esame della Commissione tributaria regionale che dovrà riesaminare la questione sulla base della linea dettata dalla Suprema Corte.

C'è da sottolineare che per l’articolo 783 del codice civile le donazioni di modica quantità (come le mance) non sono soggette a tassazione, cosa teoricamente confermata da una circolare proprio dell’Agenzia delle Entrate del 22 gennaio 2008.

Certo però depositare circa 85mila euro di mance, crea un precedente rimarchevole ma anche ritrovarsi con mesi e mesi di rinunce e abbandoni da parte del personale del settore ospitalità (dopo circa un anno di stop) dovrebbe dare a pensare… eppure in quella direzione non si procede con tutele, evidenze e messe in chiaro.

IL SISTEMA DELLA MANCIA

Tassazione sulle mance: non è questo il vero problema se manca lo stipendio!

C’è da essere onesti: parliamo di una sentenza su oltre 80mila euro e si può evadere tale somma di "mancia", allora non serve più nemmeno dichiarare gli straordinari o magari fare solo contratti part-time e mettere il resto in busta come mancia (cosa che accade già, non prendiamoci in giro bis).

I problemi che questo evento scopre (ancora una volta) sono due: la mancanza di una serie di regolamentazioni e provvedimenti che possano garantire al lavoratore del settore delle certezze che non lo facciamo sperare in una mancia per potersi permettere un modo di vivere decente e l’aleatorio sistema di mance che in Italia non prende forma.

Ma facciamoci qualche domanda:

- la mancia deve essere meritocratica?

- Una volta lasciata la mancia al tavolo, perché andrebbe a chi ha servito e non a chi ha fatto sì che il piatto da portare a tavola fosse pronto e ancor prima a chi lo ha lavato? A prescindere dovrebbe essere ripartita tra tutti?

- A questo punto anche il proprietario dovrebbe avere una parte della mancia?

- Perché non tassiamo regali in denaro per matrimoni?

- Come verrebbero conteggiate le mance?- necessiteremo dell’introduzione di una imposizione, come la voce “tips” negli States, che renda semplificato il conteggio, la tassazione derivante e ancor più la “possibilità” di elargire mancia anche senza volerlo e con una ben precisa percentuale nonché pure con pagamento elettronico?

- Qual è il ragionamento con le “mance” di chi effettua ripetizioni scolastiche private in casa?

- E ancora: perché non lasciamo mance a fattorini, operai per il montaggio e trasporto di grandi elettrodomestici ad esempio?

Ora, io capisco che 84mila euro di mance non possono essere trascurate perché la cifra davvero impatta sul reddito annuo, ma nella concezione popolare Italiana di non conteggiare una percentuale sul conto totale bensì di arrotondare per eccesso a cifra tonda - restando nell’ambito delle monete - che ben più spesso non vengono lasciati al tavolo e piuttosto messi letteralmente tra le mani dell’operatore a cui vogliono essere indirizzati (magari con aggiunta di occhiolino e frase infelice standardizzata “questo è PER TE”)… beh, non capisco la necessità di contabilizzare nella tassazione quelli che a tutti gli effetti risulta un regalo indirizzato alla persona fisica.

D’altro canto mi viene in mente che l’unico motivo per cui ci passa per la mente di dare la mancia è la simpatia e ancor di più una spiccata educazione e gentilezza che dovrebbe essere ossessivamente presente per qualunque lavoro ci metta in costante rapporto con il pubblico e che invece pare essere sempre più vicina al mondo degli unicorni. Perché, riflettiamoci, cinicamente, avere retribuzione “semplicemente” per ciò che è il lavoro che si è scelto di svolgere si chiama STIPENDIO.

PRECISAZIONI

Tassazione sulle mance: non è questo il vero problema se manca lo stipendio!

Ne ho lette tante di considerazioni sull’argomento e ci sono - a mio modesto parere - un po’ di precisazioni da fare:

1- stiamo discutendo di una sentenza della cassazione e non su un decreto legge e dunque non compriamo salvadanai prima del tempo;

2- lo stato italiano permette che fino a 999,99€ al mese vengano depositati e non vi faranno domande sulla provenienza: se poi riuscite a farvi regalare più di mille euro al mese dateci dettagli su #foodclubbers perché o avete svoltato o siete i classici rompipalle che non criticano inesattezze e ingiustizie ma le commettono;

3- in (quasi) tutti i paesi europei e del mondo, i Pos sono provvisti di tasti “conto” e “tips” per cui -restando nell’onestà intellettuale e non- dovrebbero e potrebbero essere esclusi strani movimenti di mance che restano al proprietario;

4- esistono paesi (quelli anglosassoni) in cui le mance generano la vera e propria fonte di guadagno sia perché seppur non imposte (si fa per dire m!) risultano essere ormai uso e costume, una sorta di moralmente obbligatorio e sia perché Stato ben volentieri riesce a ricambiare.

CURIOSITÀ: MANCE NEL MONDO

Tassazione sulle mance: non è questo il vero problema se manca lo stipendio!

Quando si fa un viaggio all’estero, molto spesso non si sa come affrontare la questione delle “mance“.Infatti, “Paese che vai, usanze che trovi”, dice il detto

In generale, anche quando non si conoscono le usanze e i costumi di un Paese, è sempre una buona abitudine lasciare una mancia ai camerieri, ai dipendenti degli hotel, alle guide, ecc.

Ciò nonostante, in alcuni Paesi (come il Nord America), vi verrà richiesto di lasciare dal 15 al 20% (in più) del totale del conto. In altri Paesi, come ad esempio il Giappone, la mancia è una pratica offensiva.

Scopriamo insieme le usanze in alcuni tra i maggiori Paesi turistici..

Medio Oriente:

  • Dubai: mancia consigliata 10% (taxi e ristoranti).
  • Egitto: mancia consigliata 10% (ristoranti, facchini, parcheggiatori, addetti alla toilette, taxi).
  • Israele e Palestina: mancia consigliata 10-15% (ristoranti e facchini).
  • Giordania: mancia consigliata 10% (nei ristoranti di alto livello), per taxi, ristoranti normali, guide e autisti, basta semplicemente arrotondare il conto.
  • Siria: mancia consigliata per taxi, ristoranti, guide e autisti, basta semplicemente arrotondare il conto.

Africa:

  • Sud Africa: mancia consigliata 10% (taxi, facchini, guardiani notturni e benzinai).
  • Algeria: non è obbligatoria, ma viene apprezzata una piccola mancia.
  • Mauritius: mancia consigliata 5-10% (taxi, guide, ristoranti, facchini).
  • Kenya: mancia consigliata da 3,00 a 5,00 Euro a persona al giorno (ristoranti, hotel, taxi, guide e autisti di safari).
  • Madagascar: mancia consigliata 5-10% (facchini, guardiani notturni, donne delle pulizie).
  • Marocco: mancia consigliata 10% (ristoranti, facchini, parcheggiatori).
  • Senegal: mancia consigliata 10% (ristoranti di lusso, taxi).
  • Tanzania: mancia consigliata da 3,00 a 5,00 Euro a persona al giorno (ristoranti, hotel, taxi, guide o autisti di safari e per fare le foto con i Masai).
  • Tunisia: mancia consigliata 10% (ristoranti, facchini e parcheggiatori).

Asia:

  • Birmania: le mance non sono utilizzate, preferiscono piccoli regali piuttosto che soldi.
  • Cambogia: non è un’usanza molto diffusa.
  • Cina: mancia consigliata, anche se non è obbligatoria.
  • India: mancia consigliata 5-10% (ristoranti, hotel, facchini, guide e autisti).
  • Indonesia: mancia non obbligatoria, ma consigliata 5-10% (facchini).
  • Giappone: mancia sconsigliata. La mancia secondo i giapponesi è un insulto!
  • Laos: la mancia non è obbligatoria, ma viene apprezzata.
  • Malesia: mancia consigliata 10% (ristoranti).
  • Nepal: mancia consigliata 5-10% (ristoranti, guide e facchini).
  • Singapore: mancia consigliata 10% (ristoranti).
  • Sri Lanka: mancia consigliata 10% (ristoranti, hotel, facchini, guide).
  • Thailandia: mancia consigliata 10% (bar e ristoranti).
  • Tibet: mancia consigliata (guide e autisti).
  • Vietnam: mancia consigliata 4,00 euro a persona al giorno (guide), 2,00 Euro a persona al giorno (autisti e facchini), è rara nei ristoranti e nei bar.

Americhe:

  • Argentina: mancia consigliata 10% (ristoranti, taxi e facchini).
  • Bolivia: mancia consigliata 10% (ristoranti, guide e autisti).
  • Brasile: mancia consigliata 10% (ristoranti, taxis, portieri e benzinai).
  • Canada: mancia obbligatoria dal 10 al 20% (ristoranti, bar e taxi).
  • Cile: mancia consigliata del 10% (ristoranti, bar e facchini).
  • Cuba: mancia consigliata 10% (hotel, facchini e musicisti).
  • Equador: mancia consigliata 10% (ristoranti e hotel).
  • Stati Uniti: mancia obbligatoria dal 10 al 20% (bar, ristoranti e taxi).
  • Guatemala: mancia consigliata 10% (ristoranti).
  • Messico: mancia obbligatoria 10-15% (ristoranti, taxi e benzinai).
  • Perù: mancia consigliata 10-15% (ristoranti), per le guide (5$ al giorno), autisti (2$ al giorno).
  • Repubblica Domenicana: mancia consigliata 10% (bar e ristoranti).
  • Venezuela: mancia consigliata 10% (ristorante e facchini).

Europa:

  • Austria: mancia consigliata 10% (hotel, ristoranti, bar, facchini, addetti alle pulizie, taxi, parrucchieri e addetti al guardaroba).
  • Belgio: la mancia non è obbligatoria, ma è gradita.
  • Bosnia ed Erzegovina: mancia consigliata 5-10% (taxi e ristoranti raffinati).
  • Bulgaria: non esiste la consuetudine di lasciare alcun tipo di mancia.
  • Finlandia: non esiste la consuetudine di lasciare alcun tipo di mancia.
  • Francia: mancia consigliata 10% (ristoranti).
  • Germania: la mancia non è obbligatoria, ma è gradita.
  • Grecia: la mancia non è obbligatoria, ma è gradita.
  • Italia: la mancia non è obbligatoria, ma è gradita.
  • Islanda: non esiste la consuetudine di lasciare alcun tipo di mancia.
  • Norvegia: non esiste la consuetudine di lasciare alcun tipo di mancia.
  • Paesi Bassi: mancia consigliata 10% (taxi).
  • Polonia: non esiste la consuetudine di lasciare alcun tipo di mancia.
  • Portogallo: mancia consigliata 10-15% (ristoranti e bar).
  • Regno Unito: mancia consigliata 10-15% (facchini, camerieri, servizio in camera).
  • Repubblica Ceca: mancia consigliata 10% (ristorante).
  • Russia: mancia consigliata 10% (ristorante).
  • Slovacchia: mancia consigliata 5-10% (ristorante).
  • Svezia: la mancia non è obbligatoria, ma è gradita.

Ricordatevi di controllare se la mancia è già compresa nel conto.

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