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I lati oscuri della ristorazione: Like a Girl, le donne e la cucina, a casa si nei ristoranti no!

La parte oscura della ristorazione: Le donne e la cucina, a casa si nei ristoranti no!

I lati oscuri della ristorazione: Like a Girl,  le donne e la cucina, a casa si nei ristoranti no!

THE DARK SIDE OF RESTAURANTS

Le criticità legate al lavoro e nello specifico al modo della ristorazione.
In una serie di interventi, che abbiamo deciso di chiamare “tracce” come in un disco, cercheremo di analizzare temi che spesso vengono messi in secondo piano. Queste dinamiche meriterebbero la giusta attenzione per provare a migliorare un lavoro che di per sé ha, intrinseche, delle criticità che difficilmente potranno essere eliminate se non attraverso dei tavoli di discussione e una maggiore attenzione al fattore umano che manda avanti questo settore.
Dalla cucina alla sala, dalla proprietà ai clienti ecc, cercheremo di analizzare le criticità, in che modo influenzino il lavoro e quali strategie utilizzare perché si possa migliorare la vita di chi opera nel settore ristorativo.
Nello specifico, con questa rubrica andremo ad analizzare come il mondo della ristorazione sia un mondo molto stressante e cercheremo di analizzare e descrivere le strategie da mettere in atto per migliorare lo stile di vita degli addetti al settore, nonostante le criticità intrinseche in questo lavoro (orari, rinunce, rapporti interpersonali, spazi di lavoro ecc).

LE DONNE IN CUCINA

Track 7 - Like a Girl...bis

E lo lancio (come una ragazza)

Lo lancio, lo lancio (come una ragazza)

Uscendo fuori alle sette e cinquanta, mi sento prepotente nella mia citta

Perché io lo dirigo (come una ragazza)

Lo dirigo, lo dirigo (come una ragazza)

……

Adesso guardami farlo, guardami farlo

Guarda, guarda, lo faccio

Come una ragazza (come una ragazza)

Come una ragazza (come una ragazza)

(Lizzo)

Eccoci, continuiamo con il racconto e la riflessione della donna nella nostra società, la narrazione che ne viene fatta e tutti gli stereotipi che le girano attorno.

La cucina è un sostantivo femminile, è donna, ma meglio se fatta dagli uomini soprattutto ad un certo livello. Sembra una provocazione ma pensateci bene. Ma perché? Davvero dobbiamo essere legati ancora a certe congetture e stereotipi in cui le donne non sono in grado di reggere i ritmi della cucina? Che non hanno la stessa forza e tempra degli uomini? Chi ha lavorato in cucina ed ha avuto una donna in brigata sicuramente ha visto o è stato partecipe di atti discriminatori verso la propria collega, alcuni esempi che possono essere riportati anche ad altri contesti di lavoro, sono in primis che se una donna risponde in maniera un po' più decisa la prima cosa che le si dice è “ma ti è venuto il ciclo?” oppure si osserva con gli altri colleghi che è un po' “acida” forse perché non fa sesso da tempo, ora ci si pone le stesse osservazioni anche per gli uomini? Nel lavorare in cucina non abbiamo mai sentito osservare che lo chef o il sous-chef o altri membri della brigata (uomini) fossero acidi a causa della loro scarsa vita sessuale, quindi senza nasconderci possiamo affermare che alle donne viene riservato un trattamento discriminatorio ad hoc. Le donne devono faticare di più perché la nostra società ce lo impone, la rappresentanza è nettamente inferiore e non ha lo stesso peso di quella maschile.

Se analizziamo i vari interventi, convegni, congressi possiamo vedere come la presenza maschile sia nettamente superiore a quella femminile, ovviamente non ci riferiamo solamente al mondo della ristorazione, ma a tutte le professioni e alle innumerevoli occasioni lavorative e non. Inoltre è facile osservare come le uniche rappresentanti siano solo quelle reputate valide e competenti, sempre le stesse mentre abbiamo una schiera infinita di rappresentanti maschili, stellati e non tra cui scegliere, un vero ventaglio di persone, di professionisti. Invece, quante chef donne vengono intervistate in percentuale? Quante donne sono presenti e invitate in questi convegni? Sempre poche, sempre le stesse, sempre quelle indicate da tutti come quelle deputate a riportare il pensiero femminile sulle visioni di genere o sulla cosiddetta ristorazione al femminile. Che poi cosa vorrà mai dire ristorazione al femminile? Non parliamo sempre e comunque di ristorazione? Sarebbe interessante capire invece se e quanto viene investito in questa ristorazione “al femminile” rispetto alla classica “al maschile” da investitori maschi e se no perché.

Ci si domanda se ci sono o meno discriminazioni, se ci sono molestie nelle cucine, ma spesso ci si racconta che sono un’eccezione. Perché diciamoci la verità quando si parla di molestie fisiche e psicologiche, di questioni di genere o di uscite poco felici, è sempre meglio dire che sono un’eccezione, un comportamento messo in atto da quel determinato chef, ristoratore, invece che interrogarci sulla presenza del sessismo nella nostra società, quanto questo sia radicato e influenzi il nostro mondo e le lenti con cui lo guardiamo e interpretiamo.

Quando si fanno notare i vari aspetti di disparità di genere si tende a controbattere con la lente della competenza, nel senso che dovrebbero essere presenti/premiati/intervistati solo persone competenti, ma quindi la competenza è solo maschile? Perché è questo che risulta; è possibile che i migliori siano solo uomini? Anche per quanto riguarda i premi, possibile che i premiati siano sempre maschi, salvo alcune eccezioni?

Nonostante si cerchi di dire che non è così a nostro avviso la strada da fare è ancora molto lunga. Ci sono premi che suonano come contentini: se si parla di uguaglianza perché deve esserci un premio dedicato? Perché altrimenti si correrebbe il rischio di non avere donne premiate?

Una riflessione che vogliamo porvi è che spesso la differenza fra un cuoco donna e un cuoco maschio è che lei si ritrovi a ragionare sull’essere donna e a paragonarsi a lui, e lui no.

A queste domande e riflessioni noi abbiamo già dato delle risposte e dei “pesi specifici” ma ci piacerebbe averne da voi o da chi si occupa di ristorazione, di guide gastronomiche, di giornalismo gastronomico etc…

Ai posteri l’ardua sentenza…se volete sapere la nostra continuate a leggerci.

Fateci sapere cosa ne pensate, a presto con una nuova Track che vedrà protagonista un altro chef…siete curiosi? Allora seguiteci e lo scoprirete.

Next Track – LIKE A GIRL Nel frattempo se volete passare un po' di tempo accompagnati da un po' di musica vi lasciamo il link della Compilation creata per questa rubrica. Siete curiosi di sapere quali saranno i prossimi temi…cercate di scoprirlo attraverso i brani.

La Playlist - The Dark Side of Restaurants

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