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H₂O di Aversa, buon vino e sperimentazione in cucina

Recensione H20 ristorante vineria aversa, buon bere e sperimentazione ai fornelli

H₂O di Aversa, buon vino e sperimentazione in cucina
H20 Ristorante Vineria
Via S. Nicola, 102, 81031 Aversa CE
Aperto tutti i giorni pranzo e cena
081 393 6446
Prenotazioni: thefork.it

L’elemento indispensabile che più rappresenta l’uomo è sicuramente l’acqua ed è proprio da qui che si è deciso di partire.

Volevamo incontrarci per degustare insieme qualche etichetta vinicola e confrontarci ma l’acqua ha spazzato via ogni programma.

H₂O è l’idea nata da tre amici in una sera come tante seduti all’interno di un’auto mentre si chiacchiera del più e del meno, idea condivisa tra le parti ma con motivazioni personali distinte che trovano nella voglia di fare un fine comune.

Il pensiero di ristorazione di Salvatore Di Micco, Gaetano Murolo, Alfredo Manfredonia e del loro collaboratore Matteo Piccolo…punto di forza dall’estro creativo, è quello di divertirsi facendo della propria passione un tavolo di confronto cercando di trasmettere agli altri qualche cosa di nuovo ma soprattutto visioni futuristiche sdoganando mode e marchi.

Unica regola “evitare di proporre ciò che è di facile reperimento nella media dei ristoranti ad oggi presenti in piazza”.

H₂O di Aversa, buon vino e sperimentazione in cucina

Molti si presentano sul mercato con idee innovative che però, sempre di più, si traducono in una copia mal fatta di ciò che siamo ormai abituati a trovare sul mercato…la differenza si ha invece quando si riesce ad uscire dalla falsa illusione di novità dimostrando concretamente che l’avanguardia esiste e la maggior parte delle volte gioca su una caratteristica che molti ignorano, la “semplicità”.

H₂O vuole puntare sull’acqua elemento essenziale per l’uomo, presente in natura ma anche in ambito ristorativo.

Creare degli abbinamenti dove l’acqua possa essere uno spunto di riflessione volta ad una corretta educazione alimentare è sicuramente una nuova sfida che Salvatore, in qualità di idro sommelier ha fortemente voluto realizzare.

Un carta delle acque con sedici etichette nazionali ed estere fanno compagnia ad una selezioni di duecento etichette vinicole dove si è voluto puntare sul contenuto e non sul contenitore.

Dalla Campania piccole nicchie vitivinicole come Davide Campagnano in rappresentanza dell’alto Casertano, Antico Castello per l’Irpinia, Vitematta in rappresentanza dell’Asprinio con un progetto su vigne confiscate alla Camorra, Casa di Baal da Salerno, Tenuta San Francesco per la Costa D’Amalfi, Cantine Babbo per la zona Flegrea.

Un piccolo focus fuori regione, dalla Lombardia l’azienda Pendio Beccaccia con delle espressioni uniche di Cabernet Franc mentre dalla Toscana interessantissime espressioni di Pinot Noir dell’azienda Federico Staderini.

H₂O di Aversa, buon vino e sperimentazione in cucina

Se in questa realtà ristorativa il vino e le acque caratterizzano un colpo di fino è sicuramente la parte culinaria a dettare regole e basi ben definite, non a caso il ritmo di H₂O è ben scandito dal lavoro di Alfredo Manfredonia e Gaetano Murolo cavalieri solitari che trovano nella cucina un modo per esprimersi in modo naturale e semplice con lo scopo di creare piatti che invogliano il cliente a tornare perché soddisfatto.

H₂O Blu Profondo è l’antipasto ideato in quattro tappe dal carattere divertente ed originale, si parte con una spugna di carote e zenzero con salsa bernese al dragoncello e cipolla in agrodolce…piatto grasso con tendenza dolca e buona persistenza dove abbiamo optato per l’acqua Voss con un residuo fisso bilanciato ed una bolla capace di pulire dalla persistenza aromatica intensa del piatto.

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Continuiamo con un’insalata di farro al salto con lime, salsa ajoli e gambero alla fiamma.

Piatto a mio avviso molto interessante e ben studiato dove la tendenza dolce del gambero invita a nozze il palato unendosi al farro tostato, rilasciando interessanti note fumé aumentando la percezione del piatto nel suo complesso. In abbinamento l’acqua San Benedetto Frizzante Antica Fonte, bolla grossa con anidride carbonica potente e residuo fisso basso per equilibrare i sapori ed un PH alto adatto per la tendenza dolce.

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Per gli amanti del polipo viene proposta una versione in salsa di pomodoro alla soia, sablì di olive nere, cappero disidratato e pane tostato in polvere.

Il polipo con le sue guarnizioni rendono il piatto molto goloso con un contrasto interessante di capperi e olive, ma la parte migliore è sicuramente la sua morbidezza e carnosità al morso.

Come acqua la Ferrarelle Maxima ricca di anidride carbonica aggiunta, con la sua bolla capace di ripulire il palato.

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Spaghetto freddo con sugo di cozze.

Lo spaghetto, cotto con acqua di cottura delle cozze è prima raffreddato e poi ripassato in piastra, successivamente l’aggiunta di acqua di cozze emulsionate.

Una tradizione rivisitata che conferisce aromaticità e una ottima PAI.

Come acqua in abbinamento si è optato per la Filette oligominerale – acqua con tendenza dolce e residuo fisso di 224 mg/l ed un Ph di 7.7 tendente verso la basicità.

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Terminata la degustazione degli antipasti ci concentriamo sul primo piatto un Fusillone con emulsione di vongole, gel di pomodoro e salsa di peperoni verdi.

Per gli amanti della pasta questo è un piatto di grande rotondità, succulento e sapido…il peperone verde contrasta la tendenza dolce riportando la bocca in uno stato di neutralità e nessun sapore prende il sopravvento.

Una portata armonica dall’aspetto semplice ma non banale…lo apprezzerete sicuramente per chi come me, ama i primi piatti.

L’acqua scelta è la Tau made in Uk oligominerale, questa volta si è deciso per un’acqua più acida a Ph 6,4 con l’unico scopo di riequilibrare i sapori.

H₂O di Aversa, buon vino e sperimentazione in cucina
H₂O di Aversa, buon vino e sperimentazione in cucina

Non ci siamo dimenticati del vino, quel calice di rosso presente nella foto ad inizio articolo era stato solo messo in standby per poterlo riprenderle nella parte conclusiva e chiudere in bellezza.

Un interessante blend di Montepulciano al 60% e Sangiovese al 40% su territorio Marchigiano, ci troviamo a Castelpiano tra i comuni più vocati per la produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi.

Vino delicato con un colore rosso rubino vivace e deciso, al sorso è intenso ed elegante…non comune dall’ottima bevibilità, pur essendo la parte floreale quella più dominante con una viola che vuol farsi rispettare ritroviamo il Montepulciano con i suoi richiami di prugna e frutta a bacca nera, cannella e chiodi di garofano.

Il Sangiovese riconferma gli aromi di viola e frutti a bacca nera, sicuramente un vino da provare per chi si considera wine hunter.