Locanda La Chiocciola - Il viaggio ideale in una storia di famiglia
Nella Bassa Ferrarese alla scoperta della cucina di valle della famiglia Migliari alla Locanda La Chiocciola
in foto in copertina: lo chef Adalberto "Athos" Migliari con papà Ido e mamma Franca
Via Runco, 94/F, Loc. Quartiere di Portomaggiore (FE)
Tel: 0532 329151
Degustazione: 55 euro Alla carta: 50-60 euro
Menu // Vini
Chiuso domenica sera, tutto il lunedì, martedì sera
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Esistono locali che vanno al di là dell’esser schietti punti di riferimento del mangiar bene.
Sono luoghi che raccontano una famiglia, una zona, un territorio… e dove la cucina, con i suoi sapori e profumi, è sempre una storia d’amore.
Locanda La Chiocciola - dettaglio parete
Certamente questo è il caso della Locanda La Chiocciola,
trattoria attiva da tre generazioni, capitanata dalla famiglia Migliari, nata come ristoro negli anni ’40 e trasferita venticinque anni or sono in un vecchio edificio (sapientemente ristrutturato) usato per la raccolta delle granaglie a Portomaggiore, piccolo comune nella Bassa Ferrarese; in quell’angolo di mondo che si estende tra Ferrara e il mare, tra canali e campagna.
Locanda La Chiocciola - insegna ristorante
Locanda La Chiocciola - dettaglio ingresso
È la voce del capostipite Ido Migliari ad accoglierti appena varchi la soglia e a farti sentire a casa.
Locanda La Chiocciola - Ido Migliari e Adalberto "Athos" Migliari
Un monumento dell’ospitalità (sommelier dagli anni ’60) in un elegantissimo completo blu, andatura fiera aiutata da un bastone e occhi vivissimi… Sensazioni provocate: quelle di affidare in buone mani la propria felicità per il successivo paio d’ore.
Locanda La Chiocciola - dettaglio sala
La sala è ampia e luminosa, il pavimento in cotto, l’arredamento semplice ma familiare.
Il menù è vario, con numerose proposte legate alla tradizione e al territorio, con anche una piccola selezione di piatti di mare.
Locanda La Chiocciola - dettaglio parete
La nostra scelta ricade sul loro menù degustazione “o meglio cosa mangerei io” (potere occulto del linguaggio!): è il biglietto da visita dello chef Adalberto “Athos” Migliari che insieme alla sous chef Angelica Lodi dirigono la cucina.
LA DEGUSTAZIONE
- Terrina di Anguilla, pesto di olive e capperi
Un “apripista” che da solo vale il viaggio, dove la cottura sottovuoto a bassa temperatura toglie completamente quella sensazione di “grassezza” tipica dell’anguilla.
- Frittelle di baccalà con spuma di patate e nocciole
- Vitello, cotto ai carboni, con salsa tonnata
Carne tenerissima dove anche qui il metodo di cottura risulta azzeccato grazie a sentori piacevolissimi di leggera affumicatura.
- Lumache alla Borgogna
Si tratta del ricordo di un lontano viaggio parigino di papà Ido e mamma Franca (tuttora in cucina), dove le escargot rappresentavano un vanto della cucina francese.
Ricetta d’Oltralpe con materia prima locale, che ha dato poi il nome alla locanda… Burro, aglio, prezzemolo ed estrema piacevolezza.
- Risotto con le rane
Altro piatto simbolo, sempre presente nel menù, dal sapore delicato (tra il pollo e il pesce bianco) a cui viene aggiunto al tavolo una macinata di pepe nero.
- Faraona arrosto con patate al rosmarino e cavolo nero
- Gelato alla crema con aceto balsamico
"Un semplice gelato" direbbero in molti, eppure è un sapore che arriva da lontano, che si apprezza, che colpisce.
- Tortina di riso e tenerina al cioccolato
Ridotta ma davvero pregevole la carta dei vini,
con selezione anche di vini esteri, naturali e biodinamici. In abbinamento al percorso di degustazione abbiamo cenato con il Fiano Zagreo 2018 della cantina I Cacciagalli: vino bianco affinato in anfora che è risultato fresco e persistente, con una facilità di beva disarmante.
Locanda La Chiocciola - Fiano Zagreo 2018, I Cacciagalli
La cena a La Chiocciola è un viaggio ideale
nella cucina di valle e rappresenta una tappa doverosa per tutti gli amanti della gastronomia. Ospitalità d’altri tempi, retaggio storico intriso di calore familiare e soprattutto una dimensione gastronomica autentica, fatta di materie prime e tradizioni.
Tutto tra Ferrara e il mare, tra canali e campagna, in quell’angolo di mondo che può esistere solo là e non altrove.
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